Agcom sotto la lente del Governo: organo troppo preda della politica e delle società sottoposte al suo controllo

di Raffaella Natale |

L’Authority si difende: “L'indipendenza e il valore del lavoro svolto sono stati riconosciuti dai più importanti organismi di controllo comunitari ed internazionali”

Italia


Antonio Calabrò

Riforma dell’Agcom? Così pare. E se da un lato l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni chiede al nuovo Governo regole più certe sui propri poteri, dall’altro lato Giuliano Amato, Ministro dell’Interno, ribadisce la necessità di una maggiore indipendenza politica dell’organo che vigila sul mercato delle tlc.

In una lettera, ben 22 pagine, indirizzata all’Esecutivo, l’Agcom domanda nuove disposizioni, ma soprattutto maggiore chiarezza e un reale potere di sanzione contro i broadcaster, ma anche le telcos che non rispettano le regole sulla concorrenza.

“Senza una svolta – si legge – rischiamo l’impunità dei trasgressori, mentre si condanna l’Autorità a procedure senza costrutto“.

 

D’accordo il Ministro dell’Interno, anche se preferisce sottolineare l’importanza di rendere un Autorità come l’Agcom scevra dall’influenza dei vari partiti. E spiega: “L’Autorità per le Comunicazioni, è l’Authority più esposta a essere catturata dalla politica e dalle società sottoposte al suo controllo. Credo che sia un problema di modalità di nomina che indurrebbero alla spartizione anche Sant’Antonio, visto che sono 8 commissari, 4 per la maggioranza e 4 per l’opposizione. E tutto questo si riflette sul lavoro e sulle scelte dell’Autorità. E’ questa la verità e fare gli struzzi, far finta di niente, non aiuta”.

 

Sull’Authority è intervento anche il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni: “L’Attuale modello che vede convergenza tra Tv e Tlc  è giusto. Credo – ha sottolineato – che i problemi siano nell’eccessivo numero di commissari e nella mancanza di precisi requisiti per accedere a tale carica, che hanno come conseguenza nomine di tipo ‘parlamentaristico’”.

 

Per il Ministro, ci sono anche altri due problemi da risolvere per migliorare il lavoro dell’Agcom: “quello dell’attuale sistema di finanziamento, che dipende troppo dalle società controllate, e quello sul potere sanzionatorio. Il miglior modo per indebolire un’Autorità – ha spiegato – è far dipendere la fonte di finanziamento dalle Imprese controllate e mettere continuamente in discussione i poteri sanzionatori. Credo che per quanto riguarda l’Agcom vada confermato attuale impianto ma vada rafforzare la struttura superando questi problemi”.

 

Pronta una replica dall’Agcom. In una nota l’Autorità fa sapere che: “L’indipendenza e il valore del lavoro svolto in tutti i campi, dalle telecomunicazioni all’osservanza della par condicio nelle campagne elettorali, sono stati riconosciuti dai più importanti organismi di controllo comunitari e internazionali, e ciò sin dall’insediamento nel maggio del 2005 .

 

“Di tale riconoscimento – prosegue il Consiglio dell’Agcom – è altresì espressione l’elezione dell’Autorità italiana alla presidenza del Gruppo dei regolatori europei voluta all’unanimità dai 33 Paesi membri nel febbraio scorso. Dei risultati conseguiti l’Autorità darà conto al Parlamento il prossimo giovedì 20 luglio 2006 nella sua relazione annuale”.

 

Intanto da Barcellona, nell’ambito dell’VIII incontro del Reseau-Med, gruppo delle Autorità di regolamentazione dell’area mediterranea, arriva la proposta del presidente dell’Agcom, Corrado Calabrò, di creare uno spazio audiovisivo proprio del Mediterraneo, per stabilire un ponte di dialogo tra il sud dell’Europa, i Balcani, il Medio oriente e il Nord Africa.

Il presidente dell’Agcom, che ha partecipato in rappresentanza dell’Italia, ha avanzato questa proposta importante, ai fini della pace e cooperazione nella regione.

 

Il Reseau-Med è stato creato nel 1997 per rafforzare i legami storico-culturali esistenti tra i Paesi dell’area del Mediterraneo. La riunione di Barcellona ha visto riuniti i principali rappresentanti delle Autorità dell’Audiovisivo dei 15 Paesi del Mediterraneo, insieme ai rappresentanti del Consiglio d’Europa, della Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (OMPI), della Conferenza Permanente dell’Audiovisivo Mediterraneo (COPEAM) e dell’Osservatorio Europeo della Televisione Infantile (OETI).

 

Tra le questioni affrontate nell’ambito dell’incontro, la distribuzione delle opere audiovisive tra i vari Paesi del Mediterraneo, la proprietà intellettuale dell’opera digitale, la protezione dei minori e degli adolescenti, la riforma della Direttiva Tv Senza Frontiere dell’Unione europea.

 

Il presidente dell’Autorità della Catalogna, Joseph Maria Carbonell, è stato nominato presidente del Reseau-Med, e vicepresidente è stato nominato Ahmed Ghazali, presidente dell’Autorità del Marocco. E’ stata inoltre accettata la candidatura dell’Agcom alla presidenza del 2008.

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