mPayment: le ragioni di un boom tutto asiatico che in Europa arriverà tra almeno 5 anni

di Alessandra Talarico |

Asia


Felica

Gli operatori mobili di Giappone e Corea del Sud sono al momento i più attivi nell’implementazione dei sistemi di pagamento mobili, con servizi commerciali ormai disponibili su scala nazionale.

Le opportunità del mercato sono enormi e le società telefoniche e di carte di credito asiatiche le hanno intuite, come spesso accade per tutte le novità hi-tech, prima della controparte occidentale, cogliendo anche l’occasione di riposizionarsi nella catena di valore.

 

In Giappone, il solo chip FeliCa, ideato in tandem dal primo operatore mobile nipponico NTT DoCoMo e da Sony e messo a disposizione di tutti gli operatori del Paese, ha dato vita a 4 piattaforme di pagamento e ha creato innovative opportunità di business grazie anche alla essenziale collaborazione e spirito ricettivo di player esterni al mercato come la compagnia ferroviaria East Japan Railways e diversi servizi finanziari.

Un ecosistema che riunisce circa 2,5 milioni di commercianti e consente agli oltre 7 milioni di utenti – attrezzati di telefonini con integrati sistemi di pagamento mobile – di acquistare il giornale, pagare il parcheggio, entrare nella camera d’albergo o in ufficio, accedere ai treni o al metrò, prenotare posti per un concerto passando davanti a un cartellone che ne fa la pubblicità.

 

La East Japan Railways, ad esempio, ha messo a punto il chip “Suica” che permette ai passeggeri di attraversare le porte automatiche delle stazioni semplicemente passando il telefonino vicino a uno scanner FeliCa.

Insieme, le soluzioni “Edy” (Euro dollaro yen) della BitWallet – adottata in massa dalle società finanziarie, dai servizi di trasporto e dalle compagnie mobili – e Suica tra gennaio e dicembre 2005 sono state utilizzate 75 milioni di volte, con un aumento di circa il 133% rispetto all’ anno precedente.

 

FeliCa, è stato già installato in milioni di telefonini grazie a una apposita  joint-venture tra Sony e DoCoMo, controllata al 60% dal colosso dell’elettronica e al 40% dall’operatore mobile, numero uno in Giappone per numero di utenti.

 

Il chip combina due tecnologie avanzate: il servizio Internet mobile per la comunicazione dei dati e la piattaforma Sony-FeliCa per una trasmissione rapida e sicura. Il telefonino, dunque, diventa un potente strumento capace di combinare le comunicazioni mobili con tutta una serie di funzionalità avanzate che spaziano dalle transazioni finanziarie all’apertura di lucchetti elettronici.  

 

I telefonini FeliCa, assicurano le due società, sono sicuri quanto le attuali carte di credito: la tecnologia consente infatti, in caso di smarrimento del cellulare, di bloccare a distanza il sistema di pagamento elettronico.

 

Per gli utenti, tutto ciò si traduce in un incentivo all’uso dei servizi di pagamento contactless semplici e convenienti, mentre i commercianti hanno un modo in più per fidelizzare la clientela offrendo informazioni sui prodotti e buoni sconto direttamente dal telefonino.

 

In Corea del Sud, gli operatori mobile SK Telecom e KTF stanno per introdurre USIM (Universal Subscriber Identification Module) per offrire una soluzione di mPayment integrata che include servizi di mBanking, m-trading e di transito via 13.56 MHz.

 

Insomma, come ha spiegato anche Andrei Hagiu – Assistant Professor alla Harvard Business School – “se volete vedere il futuro delle carte di credito, guardate ad Est”.

 

Secondo Hagiu, quanto sta avvenendo in Asia si potrà replicare in Europa e negli Usa tra 5-10 anni, giusto il tempo perché commercianti, operatori e utenti si rendano conto delle opportunità dei sistemi di pagamento e creino il giusto ecosistema per il decollo dei servizi.

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