Contenuti per adulti: massima collaborazione da 3 Italia. Le iniziative per tutelare i minori

di Raffaella Natale |

Italia


Vincenzo Novari

Mercato dei contenuti per adulti, 3 Italia (H3G) sta dimostrando grande disponibilità nel gestire questa vicenda e permettere di verificare le proprie modalità di erogazione che avvengono con la massima tutela dei minori.

Facendo propria la richiesta di Luca Borgomeo, presidente del Consiglio Nazionale Utenti, che sollecita l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni a “disporre un’ulteriore accertamento delle modalità e dei dispositivi messi in atto dalle aziende di telefonia mobile per limitare soltanto agli adulti l’accesso del materiale pornografico disponibile sui videoterminali con l’obiettivo di tutelare gli adolescenti che utilizzano il telefono cellulare”, l’operatore tlc ha chiesto l’immediata audizione da parte del CNU nella convinzione che le procedure e le modalità di erogazione dei contenuti per adulti distribuiti da terzi attraverso le sue piattaforme siano tra quelle che meglio garantiscono l’obiettivo della tutela dei minori.

 

Dopo aver sospeso a titolo cautelativo i servizi in questione, 3 Italia presenterà anche al Consiglio Nazionale Utenti un apposito dossier comparativo sui sistemi di protezione a tutt’oggi messi in opera non solo dall’azienda, ma anche dai principali player dell’industria.

 

Il CNU ha richiesto che siano con urgenza attivate misure di sicurezza come quella che prevede che alla stipula del contratto d’abbonamento o ricaricabile, sia consegnato all’intestatario del contratto, unitamente alla SIM e al nuovo numero, anche la password necessaria per accedere ai siti vietati ai minori di anni 18. “Solo in questo modo il maggiorenne, titolare del cellulare può, con responsabilità, concedere in uso il proprio cellulare a un minore, che non conoscendo la password non potrà mai accedere ai siti a lui vietati”, spiega la nota.

Si chiede inoltre di offrire la possibilità, su richiesta e gratuitamente, di escludere l’accesso definitivo a materiale per adulti su uno specifico numero di cellulare. E ancora di controllare ripetutamente l’effettivo funzionamento dei sistemi che non consentono l’accesso ai materiali vietati ai minori, per evitare che il malfunzionamento dei sistemi password permettano l’accesso anche con numeri casuali. Infine il Consiglio chiede di stabilire sanzioni per le aziende che non attivino correttamente i sistema di tutela dei minori.

 

L’Agcom ha risposto al Consiglio Nazionale degli Utenti, annunciando di avere allo studio nuove misure per la tutela dei minori. Nella nota, l’Autorità ricorda “…di aver già provveduto, nei giorni scorsi, a disporre attraverso la Polizia postale delle comunicazioni ulteriori accertamenti”. L’Agcom, “che si era immediatamente attivata a seguito dell’esposto dell’associazione dei consumatori Adusbef a tutela dei minori, segnala che nell’ultimo Rapporto del 9 maggio 2006 la Polizia postale ha informato di aver accertato che i servizi oggetto di denuncia sono sospesi”.

“L’Autorità comunica, infine, che sta valutando le misure da adottare per rafforzare la tutela degli utenti minori di 18 anni”.

 

La società si è detta aperta a ogni tipo di iniziativa volta a proteggere i ragazzi che usano il cellulare, in questo senso lunedì ha prontamente chiesto un’audizione in Commissione per l’assetto radiotelevisivo, organo tecnico e consultivo del ministero delle Comunicazioni, per esporre un’analisi comparativa su contenuti e meccanismi di protezione dei minorenni messi in opera dagli operatori del settore. Condividendo la richiesta del presidente della Commissione, Adalberto Baldoni, che punta a definire un set di regole certe e chiare per garantire la tutela dei minori in riferimento alla distribuzione di contenuti per adulti, 3 Italia ha chiesto l’immediata audizione, nella convinzione che le procedure e le modalità di distribuzione di questi servizi attraverso le sue piattaforme siano tra quelle che meglio proteggono i minori.

 

3 Italia ci tiene anche a smentire quanto apparso ieri sull’Espresso, che attribuisce “all’entourage” di Vincenzo Novari, amministratore delegato del gruppo, giudizi secondo cui Marco Tronchetti Provera, presidente di Telecom Italia, sarebbe il “mandante” della recente trasmissione ‘Report’ dedicata a 3 Italia. Si tratta di una notizia “falsa e priva di qualsiasi fondamento”, ha sottolineato la società in una nota.

Aggiungendo, quindi, che “si riserva di agire a tutela della reputazione dell’Azienda e dei propri manager nelle sedi opportune, anche a fronte delle numerose illazioni e ricostruzioni gravemente pregiudizievoli, oltre che fuorvianti, contenute nell’articolo”.

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