Fub: diminuiscono del 40% gli esposti contro i campi elettromagnetici grazie al monitoraggio con le ARPA

di Agostilia Milita |

Frullone (Elettra2000): 'correlazione tra dati del monitoraggio e riduzione delle tensioni sociali'

Italia


Antenne

Prosegue in modo più che positivo l’attività di monitoraggio dei campi elettromagnetici organizzata dalla Fondazione Ugo Bordoni (Fub) e svolta in collaborazione con le ARPA (Agenzie Regionali Per l’Ambiente).

Per svolgere questa attività, la Fub e le Arpa hanno realizzato un sistema per rilevare le emissioni dei campi elettromagnetici (CEM) nel territorio nazionale, istituendo una rete di controllo che usa centraline di misura dotate di uno o più sensori isotropici a banda larga e operanti nell’intervallo di frequenza compreso tra 100 kHz e 3 GHz, che registrano il valore del campo elettrico.

Le ARPA, che istituzionalmente hanno il compito di controllo e tutela del territorio, provvedono alla selezione dei siti da monitorare, alla raccolta dei dati, alla loro convalidazione e all’invio presso il centro di raccolta nazionale del Ministero delle Comunicazioni. Questo sistema permette così di controllare il livello delle emissioni dei campi elettromagnetici e di raccogliere i dati relativi a tutto il territorio nazionale, che sono anche disponibili online sul sito www.monitoraggio.fub.it.

 

La rete nazionale di monitoraggio rappresenta anche un importante servizio per la cittadinanza, visto che fornisce un aggiornamento costante sul rispetto dei limiti di esposizione ai CEM fissati dalla normativa vigente e può così rassicurare i cittadini, sempre spaventati dal timore delle conseguenze dei campi elettromagnetici e sempre sul piede di guerra all’apparire di nuove antenne. Si tratta, insomma, anche di una risposta istituzionale ai dubbi dei cittadini sugli effetti dei campi generati da sorgenti a radiofrequenza, cioè dalle stazioni radio base per telefonia cellulare e gli impianti di diffusione radio e tv, che in Italia suscitano generalmente un’altissima sensazione di pericolo.

Un primo riscontro positivo del servizio di monitoraggio dei CEM si ricava da un dato riscontrato in Piemonte: da quando è in corso quest’attività, gli esposti dei cittadini per problematiche legate ai campi elettromagnetici sono diminuiti di oltre il 40%. Un dato significativo, che indica come in gran parte dei casi gli esposti dei cittadini siano spinti da una percezione di pericolo che deriva semplicemente dalla mancanza di informazioni.

 

Secondo l’ARPA Piemonte, infatti, il progetto di monitoraggio dei CEM ha avuto proprio l’effetto di prevenire le richieste di controllo dei cittadini. In particolare, l’ARPA Piemonte ha già effettuato il monitoraggio di 250 aree, di cui 200 in prossimità di antenne di telefonia e 200 in prossimità di siti Radio Tv, utilizzando 62 centraline per un periodo medio di permanenza in ogni sito di 40 giorni. I siti sono dislocati sull’intero territorio regionale e sono rappresentati principalmente da abitazioni private, ma le centraline sono poste anche in strutture sanitarie, scuole e luoghi di lavoro.

Un primo bilancio delle rilevazioni in Piemonte, a due anni dal lancio del progetto, presenta dei valori medi delle emissioni dei CEM che per l’88% sono inferiori a 3 volt al metro (V/m).

 

Giovanni D’Amore, Direttore del Dipartimento Subprovinciale di Ivrea e Responsabile del progetto della rete di monitoraggio dei CEM in Piemonte ci ha spiegato che: “La realizzazione in Piemonte della rete di monitoraggio dei campi elettromagnetici con centraline fisse e rilocabili, nell’ambito del progetto di rete nazionale coordinato da FUB, ha consentito di dare maggiore efficacia alle azioni di controllo di ARPA sul territorio, garantendo la rilevazione di un gran numero di dati con un numero relativamente limitato di risorse umane impegnate. Una adeguata gestione della rete, effettuata attraverso la programmazione del monitoraggio insieme alle Province ed ai comuni, sulla base di criteri concordati in ambito regionale, ha inoltre consentito di prevenire la domanda di controllo da parte dei cittadini. A tale proposito, si rileva che dal confronto tra i dati del 2003, in assenza della rete di monitoraggio, e del 2005, con la rete di monitoraggio in piena attività, emerge una riduzione del 40% negli esposti provenienti dai cittadini piemontesi e riguardanti richieste di controllo per campi elettromagnetici emessi da impianti per telecomunicazione.”

 

Il fatto che l’attività di monitoraggio abbia contribuito a migliorare l’approccio dei cittadini nei confronti dei campi elettromagnetici è confermato anche da Mario Frullone, Direttore Ricerche della Fub e Presidente di Elettra2000, il consorzio che segue i risultati della ricerca sui CEM e si impegna nella loro divulgazione: La Fondazione Ugo Bordoni sta conducendo, in collaborazione con Elettra 2000, una analisi statistica della rassegna stampa quotidiana al fine di individuare le aree più critiche del territorio nazionale, laddove le tensioni sociali sono più presenti. Ciò che emerge evidenzia l’esistenza di una correlazione tra la quantità di dati di monitoraggio che riceviamo dalle singole province e la riduzione delle criticità. Più in generale appare evidente come l’efficienza delle sezioni provinciali delle ARPA che passa appunto anche attraverso la gestione della rete di monitoraggio sia un elemento chiave per soddisfare le richieste della cittadinanza. E’ per questo che il dato che viene presentato dall’ARPA di Ivrea sulla riduzione del 40% degli esposti non mi sorprende, in quanto è da anni che ne conosco la competenza e l’impegno.”

 

Positiva dunque la collaborazione Fub-ARPA nel progetto della rete nazionale di monitoraggio dei campi elettromagnetici a radiofrequenza, che è decollato nel 2002 con il lancio della prima fase di sperimentazione.

La copertura nazionale di suddetta rete, poi, assicura controlli capillari e garantisce la tutela di tutta la popolazione. Sempre riguardo alla tutela dei cittadini, è importante ricordare che in Italia vige una legislazione particolarmente dettagliata ed estremamente restrittiva, che prevede limiti nei livelli di esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici di gran lunga inferiori a quelli adottati in Europa e nel resto del mondo.

 

Le reti di monitoraggio dei campi elettromagnetici in Piemonte

ARPA Piemonte

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