Galileo: ‘E pur si muove..!’. Ma verso dove? Giornata di Studio Aict

di Stefania Pagliara |

Italia


Guido Vannucchi

Il Programma Galileo è il più grande progetto infrastrutturale europeo con un investimento iniziale di 3,2 miliardi di Euro. Ha avuto inizio verso la fine degli anni novanta, ma è solamente negli ultimi tre anni che la sua realizzazione ha avuto un impulso decisivo.

 

Nel corso del 2004 il “Galileo Joint Undertanking” (GJU), l’impresa comune costituita dall’ ESA e dalla Commissione Europea, ha esaminato le proposte di quattro raggruppamenti di industrie europee tese ad ottenere la concessione per lo sfruttamento del segnale Galileo. Successivamente i due principali gruppi (iNavSat e Eurely) hanno dato vita ad un unico consorzio che sta attualmente negoziando con il GJU in vista dell’assegnazione del contratto di concessione, in corso di redazione da parte dello stesso GJU.

Del consorzio fanno parte, oltre a Finmeccanica, EADS, Thales, Alcatel, Aena, Hispasat, Inmarsat e Teleop.

 

Il 5 Dicembre 2005, le società che fanno parte del Consorzio, assistite dai rispettivi Governi, hanno deciso la distribuzione dei siti del Galileo. L’Italia, con Finmeccanica, si è assicurata uno dei due centri di controllo (GCC), che sarà localizzato al Fucino e sarà responsabile del controllo di missione e di un “Centro di Perfomance”.

 

Il 28 Dicembre 2005 è stato lanciato dalla base di Baikonur il primo satellite della costellazione che ha già mostrato piena funzionalità.

A Gennaio 2006 è stato firmato il Contratto per la fase “In Orbit Validation” (IOV) di Galileo che vede Alcatel-Alenia Space Italia responsabile dell’integrazione e validazione dell’intero sistema.

 

A livello comunitario si stanno tuttavia palesando alcune difficoltà per il finanziamento della fase iniziale di IOV che dovrebbe durare fino al 2008. Anche in sede ESA l’approvazione del GNSS Support Programme ha subito continui rinvii.

Mentre gli USA stanno avanzando nella loro programmazione del GPS III, l’Europa pare procedere con una certa lentezza nella realizzazione del Programma Galileo, rispetto alla road-map iniziale.

Il contratto con il concessionario, che doveva essere firmato entro il 2005, non sarà pronto prima della fine del 2006. ma la “Global Navigation Satellite System (GNSS) Supervisory Authority” che dovrà firmare tale contratto non ha ancora il suo presidente.

 

Sorge allora spontanea la domanda: seppure con qualche ritardo rispetto ai target, riuscirà il Programma Galileo ad essere completamente operativo entro il 2012? Quali servizi si prevede possa offrire in una prima fase e quali nella fase successiva? Quali azioni dovrà mettere in atto l’Europa al fine di rendersi indipendente dagli USA in questi servizi che assumono sempre di più un carattere strategico? E quali opportunità possono esserci per le PMI italiane?

 

A queste domande ha cercato di dare una risposta la Giornata di Studio organizzata dall’associazione AICT alla quale hanno partecipato diversi attori del progetto stesso.

 

Il Presidente dell’AICT  Guido Vannucchi ha dichiarato a Key4biz: “Il sistema Galileo è un sistema di primaria importanza per l’Europa perché è un progetto di portata mondiale che parte dall’Europa. E’ importante sottolineare l’aspetto di ricaduta che il progetto Galileo può avere sulle PMI italiane in un momento delicato come questo che stiamo vivendo di stagnazione dell’economia italiana”.

 

“Gli accordi necessari per far partire il progetto Galileo – ha proseguito Vannucchi – sono stati molto più lunghi del previsto e quindi ci si deve domandare come recuperare il tempo perduto, anche tenendo conto che alcuni aspetti di vantaggio del progetto Galileo rispetto al GPS americano tendono un po’ a vanificarsi proprio a causa di tali ritardi”.

 

“A questo punto bisogna cercare di accelerare al massimo per recuperare il tempo perduto, ed avere bene in mente i progetti applicativi di prima fase e delle fasi successive per creare quegli stimoli che possano essere recepiti dalle PMI italiane.”, ha concluso Vannucchi.

 

I lavori sono stati introdotti da Alfredo Roma, Coordinatore nazionale del progetto Galileo, che ha presentato il Progetto come “primo sistema globale di localizzazione e navigazione via satellite, concepito per esigenze civili”.

Roma ha presentato le strutture che gestiscono il Programma: la GJU, impresa comune europea (ne fanno parte CE e ESA) con sede a Bruxelles costituita dal  Consiglio dell’Unione nel 2002 e la GSA (GNSS Supervisory Authority), agenzia comunitaria istituita nel 2004 che avrà la proprietà del sistema e firmerà il contratto di concessione che è in corso di redazione da parte del GJU.

Ha poi presentato il Galileo Test Range il cui sviluppo è stato avviato dalla Regione Lazio/FILAS con un contratto a Finmeccanica ed i cui obiettivi sono di: contribuire alle fasi di test dei segnali Galileo, compreso il servizio governativo PRS; generare un ambiente per lo sviluppo pre-operativo e la sperimentazione di prodotti applicativi e tecnologici afferenti alla navigazione satellitare; consentire la interconnessione operativa con altri ambienti di test già sviluppati o in corso di sviluppo sia per il sistema GPS che per GALILEO; infine sperimentare la generazione innovativa di nuovi segnali di navigazione, per la seconda generazione del sistema.

L’Architettura di sistema e validazione del Sistema Galileo è stata presentata da Francesco Martinino di Alcatel-Alenia Space che ha sottolineato come il programma Galileo, pur con i ritardi accumulati, ha delle peculiarità e caratteristiche  tra cui l’integrità cioè l’informazione in tempo reale all’utente sull’affidabilita, l’accuratezza (frequenze multiple) che lo rendono integrabile ed interoperabile con il sistema americano GPS III in corso di definizione.

 

Perché Galileo suscita tanto interesse? “E’ il Progetto dei Primati” ha esordito Giuseppe Aridon di Telespazio. E’ infatti il primo progetto europeo di portata globale, il primo progetto congiunto ESA / UE; il Principale progetto europeo a tecnologia avanzata; il primo progetto commerciale di navigazione satellitare; un importante strumento a supporto sia dell’integrazione che della proiezione geopolitica dell’Europa ed un significativo volano di sviluppo economico (oltre 150.000 posti di lavoro qualificati in Europa, forte impulso allo sviluppo di nuovi mercati e nuove tecnologie).

 

Giuseppe Aridon si e soffermato sui cinque servizi base del Sistema Galileo: l’Open Service (OS), il cui principale utilizzo è nel settore della mobilità generale e di massa, il Commercial Service (CS) che avrà invece un forte impatto sulle applicazioni commerciali specializzate per diversi clienti e mercati, il Safety-of-Life Service (SoL) le cui applicazioni sono la navigazione aerea e marittima, il Search and Rescue (SAR) per il soccorso aereo e marittimo su scala globale ed infine il Public Regulated Service (PRS) il cui utilizzo principale è l’uso governativo da parte dei corpi di Polizia, Vigili del Fuoco, Difesa, etc.

 

Aridon ha dichiarato a Key4biz: “Il progetto Galileo costituisce un’opportunità’ di grande rilievo per l’Europa che e’ importante cogliere al meglio anche a livello nazionale, attuando con la necessaria tempestività le iniziative previste, come il Galileo Test Range, per sfruttare il naturale trampolino di lancio che Galileo rappresenta in particolare per le PMI. La disponibilità di GPS, EGNOS, e domani Galileo consente di testare e mettere a punto applicazioni e servizi innovativi di grande rilevanza sia per il mercato istituzionale che commerciale. L’interoperabilità di Galileo con gli altri sistemi di Navigazione esistenti e previsti consentirà di aprire nuove frontiere e ampliare ulteriormente le possibilità di utilizzo”.

 

Mario Caporale dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) si è soffermato sul ruolo dell’ASI nella navigazione satellitare.

La Partecipazione dell’ASI al Programma GALILEO è finalizzata a favorire un adeguato coinvolgimento e sviluppo dell’industria nazionale, e a sviluppare i Progetti Applicativi nazionali della navigazione satellitare, armonizzandoli con lo sviluppo dei Programmi Europei di GNSS.

 

I Progetti Applicativi, i cui temi sono stati approvati dal Gruppo Interministeriale di Indirizzo e Coordinamento in Materia Aerospaziale del Ministero della Ricerca sono: il Macroprogetto per il Trasporto delle Merci Pericolose, il Macro Progetto Marittimo ed il Macro Progetto Aeronautico.

 

Tali Progetti, la cui definizione è frutto di un complesso processo che vede coinvolti, a diversi livelli, l’Agenzia, l’utenza istituzionale e la filiera nazionale (imprese, ricerca ed enti operativi), intendono rispondere ad una specifica domanda pubblica, quella della Sicurezza nel Settore del Trasporto e sono volti a coniugare la ricerca e l’innovazione nel dominio della navigazione satellitare con i pragmatici obiettivi ed interessi dell’utenza istituzionale operativa.

 

Carlo Des Dorides della Galileo Joint Undertaking (GJU), l’impresa comune costituita dall’ ESA e dalla Commissione Europea ha analizzato gli aspetti del contratto di concessione Galileo. La struttura della concessione adottata per il Programma Galileo è la PPP (Public Private Partnership): al settore privato è richiesto di finanziare, gestire, sostenere e sviluppare commercialmente il sistema per uno specifico periodo di tempo alla parte pubblica di fornire la componente progettuale.

In alcuni settore questa formula ha dato buoni risultati, ha detto Des Dorides , come ad esempio il settore sanitario, dei trasporti…. La chiave di volta è la locazione dei rischi e la regola d’oro è che il rischio deve essere sostenuto dalla parte che è capace di gestirlo”.

 

La struttura PPP potrebbe rappresentare un possibile approccio per lo sviluppo del settore spaziale sia per incoraggiare una posizione competitiva del mercato dell’industria nel mercato dell’ingegneria percorribile ed accessibile, ed anche per promuovere la ricerca e lo sviluppo nelle nuove applicazioni spaziali con uno spin-off potenziale nel settore commerciale, per creare sinergie tra i servizi ed i bisogni del pubblico e del privato per fare pressione per un ritorno sugli investimenti per meglio focalizzarsi sui bisogni degli utenti e del mercato

        

Anna Masutti dell’Università di Bologna ha quindi affrontato gli aspetti giuridici del Programma Galileo, per passare la parola a Luigi Campitelli membro del CdA EBN, European BIC Network, che ha parlato delle possibilità che il Sistema Galileo offre alle PMI, ha presentato infatti il progetto ITech nato dall’accordo del BIC Lazio con l’Agenzia Spaziale Europea ESA.

Attraverso il programma ITech Spazio si offre un sistema articolato ed integrato di servizi di pre incubazione e di incubazione in grado di trasformare le idee e i progetti generati da ricercatori o dalle esperienze del sistema produttivo, in nuova impresa.

Il programma è supportato da un gruppo di lavoro permanente BIC Lazio / ESA che opera ed ha una struttura di pre incubazione disponibile presso lo stabilimento ESRIN di Frascati.

 

Con l’incubatore ITech BIC, il Lazio rende disponibile un sistema articolato ed integrato di servizi di pre-incubazione (assistenza alla fase pre-competitiva) e di incubazione (accompagnamento nella fase competitiva ed avvio operativo) che per essere tale presuppone la cooperazione ed il dialogo con il tessuto delle imprese esistenti e con la rete di organismi e soggetti che operano nel campo della promozione e del trasferimento dell’innovazione.

 

Il tema centrale della Tavola rotonda conclusiva, moderata da Giuseppe Veredice di Telespazio è stato quello delle azioni e dei servizi necessari ad accelerare il processo virtuoso di piena funzionalità del sistema Galileo.

 

Massimo De Sanctis di Ericsson ha evidenziato il ruolo della società, molto attiva nel campo della standardizzazione dei “Location Based Service” in quanto le specifiche devono tener conto dell’arrivo del Galileo. Ha anche sottolineato quanto sia importante armonizzare lo sviluppo dei terminali mobili, degli smartphones, dei PDA, tenendo conto della disponibilità dei segnali Galileo.

 

Gianni Fabbri di Torino Wireless ha descritto l’iniziativa della fondazione Torino Wireless  per indirizzare, stimolare e sensibilizzare le PMI del territorio a sviluppare progetti di ricerca e sviluppo, tesi a realizzare prototipi di sistemi, prodotti e servizi in grado di cogliere le opportunità offerte dal sistema di navigazione Galileo. Si tratta di un finanziamento Il Bando Galileo il cui ammontare complessivo è 1.500.000 euro, con un finanziamento del 70% da parte della Fondazione.

 

Ignacio Gonzalez-Nunez di Eutelsat  ha descritto il ruolo del gruppo nel progetto Galileo. La società francese non fa parte del consorzio delle otto che stanno negoziando il contratto di concessione con GJU ma è stata scelta da GJU per guidare il progetto (denominato Galileo Advanced Concepts) di un consorzio internazionale per lo sviluppo di nuove idee ed attività finalizzate all’evoluzione e al consolidamento del sistema globale di navigazione satellitare Galileo.

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