TDT, la Rai attiva il canale cinese Cctv9. Obiettivo: aiutare le relazioni culturali, economiche e politiche tra i due Paesi  

di Raffaella Natale |

Italia


Spettro Radio

Spingendo assieme un simbolico tasto del Centro di controllo di Rai Way a via Teulada, il consigliere Rai Giuliano Urbani e Hu En, vicepresidente della Tv pubblica cinese Cctv (China Central Television), hanno dato il via ieri 15 marzo 2006 alle trasmissioni in Italia del canale Cctv9, che trasmette in lingua inglese in 42 Paesi.

Il canale è compreso nel multiplex B del digitale terrestre Rai (attualmente dedicato ai programmi di RaiSport, RaiNews24, Rai Educational1, Rai Doc e Sat 2000).

 

Si tratta di un canale in lingua inglese, attraverso il quale il pubblico italiano e i cinesi residenti in Italia potranno seguire eventi, notiziari, sport e documentari sulla Repubblica Popolare. L’intesa prevede inoltre la messa in onda, a partire dal mese prossimo e fino al 31 dicembre 2006, di 3 ore e mezza di programmi Rai (doppiati o sottotitolati in cinese) sui 16 canali principali della Cctv.

La programmazione Rai prevede 1 ora di musica classica, opera, balletto o musica leggera e 2 ore e 30 minuti dedicati a fiction, documentari culturali sui beni artistici e monumentali del Paese, cartoni animati, e approfondimenti sui prodotti di eccellenza delle imprese del nostro Paese che caratterizzano il “Made in Italy”.

 

In particolare, la Rai trasmetterà in Cina, attraverso la Cctv una serie di reportage sull’Italia con l’intento di promuovere non soltanto la cultura del nostro Paese in Cina ma anche il Sistema Italia nel suo insieme. L’obiettivo della collaborazione con Cctv è facilitare, attraverso il linguaggio televisivo, la conoscenza reciproca per incentivare le relazioni culturali, economiche e politiche tra i due Paesi.

 

La trasmissione di Cctv9 in Italia, attraverso la TDT Rai , rientra nell’implementazione dell’accordo siglato tra Rai e Cctv il 19 gennaio di quest’anno, nel corso dell’inaugurazione dell’Anno dell’Italia in Cina 2006.

Il canale cinese sarà irradiato sul territorio italiano dal Centro di Controllo Nazionale della Rete di Trasmissione di Rai Way, società del Gruppo Rai che gestisce la trasmissione e diffusione dei segnali radiotelevisivi e attualmente impegnata nel processo di realizzazione della rete digitale terrestre italiana.

 

Antonio Martusciello, Vice Ministro per i Beni e le Attività Culturali, si è detto orgoglioso di questo avvenimento. “E’ un evento che nasce da lontano, nel 2003, anno in cui il Presidente del Consiglio Berlusconi fece visita in Cina. Allora, i leader dei due Paesi determinarono le condizioni per l’attuazione dell’accordo. Dobbiamo dare atto alla Rai che ha fortemente voluto questo accordo, come la stessa volontà politica dell’allora Ministro Urbani”.

 

E’ stato infatti proprio l’ex ministro per i Beni Culturali Giuliano Urbani a volere fortemente questo evento: “Si era fermato tutto a causa di difficoltà burocratiche – ha rivelato Urbani a margine dell’incontro – ma la mia decisione era irremovibile. Alla fine è andato tutto per il meglio. Questo accordo rappresenta una immensa ‘vetrina’ per il nostro Paese”.

 

Soddisfazione anche per Piero Gaffuri, che ha dichiarato “Oggi siamo proprio felici che il canale cinese Cctv 9 possa essere trasmesso per la prima volta in Italia grazie al digitale terrestre e proprio dalla sede di Rai Way”.

Nel corso del suo intervento, Gaffuri ha avuto occasione di ricordare l’impegno di Rai Way nello sviluppo del digitale terrestre: “A meno di un anno dall’avvio delle trasmissioni in digitale, alla fine del 2004 la copertura del segnale digitale era già passato dal 50 al 70% della popolazione nazionale”.

“Per il 2006 – ha concluso il presidente – Rai Way inizierà il processo di conversione in tecnica digitale delle tre reti analogiche Rai nelle regioni pilota Sardegna e Valle d’Aosta”.

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