Mediaset: DVB-H risultati al di là delle previsioni. Confalonieri, ‘Abbiamo consentito l’ingresso di altri operatori in un nuovo business’

di Raffaella Natale |

Italia


Piersilvio Berlusconi e Fedele Confalonieri

Nuovi percorsi e scenari futuri per Mediaset. E’ quanto emerso dalla conference call dei vertici del gruppo televisivo con la comunità finanziaria.

Il Cda ha approvato il progetto di bilancio di esercizio del gruppo e ha esaminato il bilancio consolidato al 31 dicembre 2005. L ‘esercizio 2005 registra i migliori risultati economico finanziari conseguiti dalla società dal 1996, anno della quotazione in Borsa.

Come spiega la società, tali riscontri sono stati ottenuti grazie all’ottimo andamento delle attività televisive di Mediaset e Telecinco nei due mercati di riferimento (Italia e Spagna). Ottimi anche i risultati di ascolto. In prima serata le reti Mediaset ottengono una share del 42,8%, in crescita rispetto al 2004 (+0,5%).  

 

E anche il 2006 è iniziato nel migliore dei modi. Tanto che quest’anno il gruppo “dovrebbe conseguire un ulteriore miglioramento sia del risultato operativo della gestione ordinaria, che della generazione di cassa”. E’ quanto prevede la società in base all’andamento dei primi mesi che vedono una raccolta pubblicitaria in crescita del 2-3%. I primi mesi del 2006 hanno mostrato un mercato pubblicitario ancora difficile, soprattutto per quanto riguarda i prodotti di largo consumo ma che evidenziano per Publitalia un confronto positivo e un incremento della raccolta.

 

Anche in Spagna il Gruppo Telecinco ha conseguito nel 2005 ottimi risultati. In particolare la raccolta pubblicitaria della concessionaria Publiespana ha raggiunto i 910,0 milioni di euro con una crescita del 15,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di un risultato sensibilmente superiore sia rispetto all’incremento del mercato complessivo spagnolo (+8,0%) che di quello televisivo (+10,1%). Sotto il profilo degli ascolti Telecinco si conferma la televisione spagnola più vista con una share media nel totale giornata pari al 22,3%.

 

“Abbiamo sempre creduto nella televisione. Il nostro dna televisivo non cambia”. Lo ha ribadito il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, pur sottolineando che “più ci spingiamo nella ricerca e nella sperimentazione, più siamo in grado di andare avanti e scorgere nuovi business che partono dalla televisione generalista”.

L’Innovazione e i nuovi business legati alle nuove tecnologie della comunicazione, l’accelerazione del processo di convergenza tra Tv e Tlc vede dunque Mediaset in prima fila ma senza trascurare la Tv generalista.

 

In tal senso, Confalonieri ha tra l’altro indicato “lo straordinario lavoro che stanno facendo i nostri specialisti, e quelli di Telecom Italia, per costruire il primo modello al mondo di Tv in mobilità” secondo lo standard DVB-H (Digital Video Broadcasting-Handheld).

“Acquistando frequenze DVB-H – ha proseguito Confalonieri – Mediaset ha concretamente consentito l’ingresso di altri operatori, vedi Telecom, in un nuovo business che segna il matrimonio tra telefonia mobile e televisione digitale”.

 

Ma Confalonieri, presentando i risultati agli analisti finanziari, fa riferimento alla campagna elettorale e sottolinea “Sullo sfondo c’è però quel ‘rischio politico per Mediaset’, controllata dalla Fininvest della famiglia Berlusconi”, “Se ne parla molto in questi giorni di vigilia elettorale”, ha notato.

“Interventi penalizzanti verso la nostra azienda – è stato il suo messaggio – sarebbero in realtà rivolti contro il mercato, e andrebbero a creare danni a un’impresa sana e competitiva. Sarebbe paradossale colpire una realtà aziendale, una delle poche in Italia dove l’Innovazione e la ricerca sono una prassi e non un vuoto slogan, e dove la redditività e la capacità di competere anche a livello internazionale sono straordinariamente alte”.

 

Le parole rivelano il disappunto di Confalonieri e l’incertezza per il futuro dell’azienda, che comunque rappresenta una realtà considerevole per il mercato televisivo italiano, dimostrata anche dai grossi investimenti che la società sta facendo nelle nuove tecnologie.

Sul fronte del digitale terrestre in modalità pay-per-view si segnala che nel corso del 2005 sono state diffuse oltre 1,9 milioni di nuove carte prepagate ricaricabili Mediaset Premium e circa 2 milioni di ricariche, per un controvalore complessivo di circa 80 milioni di euro. Entro il 2006 Mediaset conta di arrivare a 2,5 milioni di carte vendute, come ha sottolineato il vicepresidente Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, che si è soffermato sui nuovi business che spaziano dalla pay-per-view del digitale terrestre alla Tv sul telefonino grazie alla tecnologia DVB-H.

 

I dati 2005, anno dell’avvio del digitale terrestre sono stati superiori alle previsioni del gruppo. Sopra le previsioni anche il consumo medio della pay-per-view che “è molto alto”. Le stime sono difficili e Mediaset ritiene attendibili le previsioni formulate da Tim che indicano un milione di utilizzatori nel 2008.

L’Arpu si aggira intorno ai 100 ma è difficile fare previsioni sui prossimi anni. Anche per la Tv sul telefonino, che sta sviluppando insieme a Telecom e nel 2006 la copertura arriverà al 75% della popolazione.

 

Quanto ai diritti del calcio, dopo l’accordo globale con Juventus e Inter per la trasmissione su tutte le piattaforme, il gruppo è “in fase di chiusura anche con Roma, Lazio e Milan”, ha annunciato. Berlusconi non ha fornito indicazioni sulle spese per acquisto dei nuovi diritti e ha spiegato che “la cifra finale dipenderà da quanto squadre porteremo a casa”.

 

“Quello che posso dire – ha proseguito – è che oggi sia la vendita delle tessere sia quella delle ricariche è sopra alle nostre previsioni e ci fa essere ottimisti, anche grazie a un consumo medio oltre le attese”.

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