CeBit 2006: la Tv sta diventando mobile. La Reding accelera, ‘Necessario intervenire tempestivamente su frequenze e standard’

di Raffaella Natale |

Unione Europea


Viviane Reding

Mobile Tv al centro del discorso di Viviane Reding, Commissario Ue alla Società dell’Informazione e Media, in occasione del CeBit 2006 (Hannover, 9-15 marzo), il grande salone mondiale dell’Ict (Information and communication technology).

La Tv in mobilità rappresenta un esempio chiave della convergenza digitale, tra network, dispositivi e contenuti. Importante anche per le opportunità di business, di posti di lavoro, e di nuovi servizi a vantaggio dei consumatori che vanno creandosi. Queste sono le fondamentali ragione, spiega la Reding, che hanno fatto della Mobile Tv il cuore del Piano i2010 per innovare la Società dell’Informazione. Naturalmente sono tante le sfide, sia per i governatori che per gli operatori telecom e i broadcaster, impegnati a fare i conti con questo nuovo mercato, che necessità di nuove tecnologie e contenuti ad hoc.

 

La mobilità è un potente driver di crescita: all’inizio del 1990, le più ottimistiche previsioni per la telefonia mobile parlavano di 40 milioni di utenti su scala mondiale per il millennio. Oggi oltre 1,5 miliardi di persone usa i cellulari GSM (sono circa 430 milioni in Europa).

E il trend è crescente: ogni giorno un milione di nuovi utenti si abbonano ai servizi di GSM. Naturalmente l’industria europea ha tratto grande beneficio da questo business. Uno Studio della Deutsche Bank stima che il GSM rappresenta il 2% del PIL europeo. Si tratta di un risultato davvero significativo.

La Reding sottolinea quanto la telefonia mobile abbia ormai cambiato le abitudini quotidiane e il lavoro e abbia contribuito al superamento del digital divide, specie in Asia, America Latina e Africa, dove è ormai visibile la crescita massiccia delle reti mobili.

 

I nuovi servizi di Mobile Tv rendono necessaria anche una revisione dei contenuti fruibili dai dispostivi mobili.

Stanno emergendo nuove offerte audiovisive, questa volta basate su Internet, fuori, quindi, dal tradizionale triangolo Tv-radio-stampa.

Stando alle previsioni, il mercato dei contenuti online dovrebbe raddoppiare nei prossimi tre anni per raggiungere i 3 miliardi di euro.

Un altro esempio che si sta procedendo in questa direzione, è l’affermazione dei blog (se ne crea uno al secondo). Altro indicatore è la notevole crescita dei video-on-demand.

 

La Mobile Tv è la giusta combinazione di questa evoluzione, perché necessità di contenuti adatti alla trasmissione televisiva sui dispositivi mobili, ma anche di nuovi telefonini più adatti alla fruibilità di questi servizi. La Coppa del mondo di Calcio, che si terrò quest’anno, sarà un gran banco di prova per la Tv in mobilità, come del resto lo sono state le ultime Olimpiadi di Torino che hanno visto scendere i campo oltre agli atleti, tanti operatori Tv e tlc per la copertura dell’evento con le nuove tecnologie.

 

La Mobile Tv rappresenta una grossa opportunità non solo per gli operatori telecom, che compensano il rallentamento dei ricavi nel segmento dati-voce, ma anche per i broadcaster, che rivedono il modo di fare e godere la televisione.

La Commissione Ue ha preso le prime misure per accompagnare questo sviluppo importante. La proposta di riforma della Direttiva “Television without Frontiers” nasce proprio dall’esigenza di ammodernamento delle regole che riguardano la distribuzione dei contenuti.

 

La presenza di regole divergenti per i contenuti on-demand e la mancanza in Europa di un framework preciso e dettagliato sull’IPR (Intellectual Property Rights) stanno rallentando il pieno sviluppo di questi servizi innovativi, primo fra tutti la Mobile Tv.

La Direttiva, così come modificata, e basata sul principio del Paese di Origine, risolverà parte di questi problemi, permettendo che i servizi audiovisivi on-demand sfruttino completamente il mercato interno della Ue, come hanno fatto i canali terresti e satellitari negli ultimi 15 anni.

Una volta approvata, la Direttiva sarà applicabile ai contenuti televisivi on-demand, da trasmettere sui dispositivi mobili. Creando, quindi, un quadro regolamentare del quale si ha stretto bisogno per far partire alla grande questi novi servizi. In più, di fronte all’esigente di proteggere i diritti di proprietà intellettuale, la Commissione presenterà una Comunicazione “Content On line” prima della fine dell’anno.

 

Altro problema è quello rappresentato dalle frequenze. I risultati dei primi progetti pilota sottolineano che il 50% degli abbonati europei ai servizi mobili potrebbero essere potenziali utenti della Mobile Tv. In Europa, si tratta di ben 200 milioni di persone.

Gli investitori 3G, che stanno sviluppando infrastrutture mobili, sanno già che, anche con il roll-out delle reti HSDPA, ci sarà bisogno di network e tecnologie complementari per soddisfare questa domanda.

In altre parole, spiega la Reding, questo significa che se vogliamo che la Mobile Tv sia il driver della crescita tecnologica, industriale e dei servizi di consumo, è necessario creare spazio sufficiente perché decolli.

In particolare, dobbiamo assicurarci la disponibilità dello spettro in Europa, in modo che i consumatori possano avere accesso ai servizi nei loro spostamenti, con la massima libertà.

 

Al momento l’accesso alle frequenze è caratterizzato da un patchwork di norme nazionali e usi che non tengono conto degli sviluppi tecnologici e dei nuovi servizi, quale appunto la Mobile Tv.

La Reding sottolinea quindi che se vogliamo che i player europei sviluppino modelli di business competitivi, è necessario un approccio coordinato alla politica di spettro, cosa che sta già avvenendo nei Paesi extraeuropei.

Lo spettro è stato reso disponibile in tutto il territorio degli Stati Uniti, aprendo la via a un roll-out nazionale della Mobile Tv. Il Giappone ha sviluppato una propria tecnologia, anche la Cina sta lavorando a un proprio sistema e conta di poter sfruttare la Tv in mobilità per le prossime Olimpiadi del 2008 e ha cominciato a sperimentarla sui mezzi di trasporto pubblici. Corea, il Paese più avanzato in questo campo, ha lanciato già dei servizi commerciali.

Da qui l’importanza, evidenzia la Reding, di assegnare almeno alcune frequenze europee alla Mobile Tv. In questo senso, devono essere avviate in tempi rapidi delle trattative serie sull’uso del dividendo digitale dello spettro: inclusa l’armonizzazione a livello europeo delle bande di frequenza per un potenziale uso di servizi.

Il Commissario a riguardo ha dichiarato d’essere sempre più convinta che non si possa aspettare fino al 2012 per lanciare i nuovi servizi su larga scala.

Senza dimenticare anche l’importanza che per questo sviluppo può avere la capacità satellitare.

 

La Mobile Tv è un’occasione importante per l’Europa. È il successore naturale della telefonia mobile e per restare in questo mercato con un ruolo di primo piano è importante creare delle bande iniziali che possano essere immediatamente utilizzate. Si tratta di una decisione importante che deve essere presa nei prossimi dodici mesi.

Non sarà facile, spiega la Reding, ma è necessario se si vuole che la Mobile Tv si basi su tecnologie e contenuti europei.

L’industria europea è dietro tante tecnologie usate oggi per lanciare i servizi di Tv su cellulare. I Programmi europei per la Ricerca e Sviluppo hanno rappresentano un significativo supporto. E sono molti gli Stati membri che nel 2005 hanno avviato le sperimentazioni: Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Italia, Paesi Bassi e Spagna.

In Germania, lo scorso hanno sono stati lanciati diversi progetti pilota regionali e al momento sono in corso degli esperimenti, con l’Istituto europeo di telecomunicazione (ETSI), basati sui due standard DVB-H e DMB.

 

Per la Reding è importante che gli Stati membri si impegnino seriamente su come capitalizzare il dividendo digitale disponibile dopo lo switch-off della Tv analogica. La data del 2012, quella in cui tutti i Paesi membri dovranno aver effettuato il passaggio al digitale terrestre, appare quindi troppo lontana.

Il Commissario chiede di intervenire in modo da soddisfare le esigenze di aziende e consumatori, adottando le decisioni più corrette in tempi rapidi.

 

Altra questione di fondamentale importanza per lo sviluppo della Mobile Tv è quella degli standard. La scelta di una specifica comporta serie conseguenze in termini di tecnologie usate per lo sviluppo di questi servizi, di tasse di proprietà e diritti di brevetto.

Inoltre, aggiunge il Commissario, la scelta di uno standard ampiamente utilizzato – così come il GSM per la telefonia mobile – è di fondamentale importanza per avere economie di scala.

Questo è uno degli argomenti usati dagli europei per convincere il Brasile e l’Argentina ad adottare lo standard DVB per passaggio dalla Tv analogica alla digitale. In base a questa logica, chiarisce la Reding, dobbiamo portare avanti questa specifica anche all’interno della Ue.

 

L’uso dei dispositivi mobili, che vengono usanti anche fuori dai confini nazionali, implica la necessità da parte di operatori e broadcaster di pianificare l’erogazione dei servizi di Mobile Tv a livello europeo.

E’ importante, quindi, che l’interoperabilità supporti questo nuovo mercato, invece di comprimerlo. Un grande contributo verrà dall’industria.

E l’interoperabilità non va vista solo dal punto di vista tecnico, ma anche della regolamentazione che richiede un approccio paneuropeo sufficientemente chiaro e flessibile.

 

Last but not least, la Reding parla dell’importanza dei contenuti per il nuovo mercato della Mobile Tv. I fornitori di contenuti audiovisivi europei dovranno raccogliere questa sfida, offrendo format di forte appeal, contenuti originali per una fruizione mobile.

Mentre gli Stati Uniti stanno già lavorando a questo – adattando alla trasmissione su dispositivi mobili le serie televisive di maggior successo – l’Europa sta tardando.

Queste considerazioni, sottolinea la Reding, vanno in un’unica direzione: la necessità di un approccio paneuropeo per gettare le basi di un rapido e diffuso sviluppo della Mobile Tv in Europa. Per questo motivo dovrà esserci l’impegno di tutti i Paesi membri e per ottenere risultati in breve tempo bisognerà intervenire su tre aree di attività.

 

Per il Commissario, nei prossimi dodici mesi sarà necessario un minimo di armonizzazione delle bande radiofoniche a livello europeo che permetterà la partenza della Mobile Tv. Bisognerà, quindi, verificare tecnicamente la disponibilità di spettro e fornire regole certe per l’avvio dei servizi televisivi sui dispositivi mobili.

Gli Stati membri dovranno accelerare il confronto sull’uso del dividendo digitale e la possibilità di armonizzare una parte di questo a livello europeo.

La “Regional Radio Conference 2006 (RRC 06) e la “World Radio Conference 2007” saranno fondamentali in questo dibattito, perché in queste occasioni si definirà il futuro piano delle frequenze.

La Commissione sta lavorando con il Radio Spectrum Policy Group (RSPG), dal quale arriveranno i giusti suggerimenti per il lavoro dell’Europa, come è già avvenuto per il dividendo digitale.

Per ottobre, dovrebbe arrivare il parere per l’uso dello spettro disponibile per la Mobile Tv, che terrà in considerazione anche i risultati della Regional Radio Conference. Per l’inizio dell’anno prossimo verrà presa una posizione anche per quanto riguarda l’uso del dividendo digitale.

 

La terza area d’attività è l’industria. La Reding sottolinea l’importanza del supporto e dell’impegno di tutta l’industria, che dovrebbe fornire una serie di suggerimenti per il 2006. Si tratterà sicuramente, dice il Commissario, di proposte concrete sugli standard europei, l’interoperabilità e la copertura.

Abbiamo bisogno di un’elaborazione di business case, prospettive di mercato, modelli di commercio nel passaggio al digitale terrestre.

La Reding assicura che seguirà con grande interesse questo settore e annuncia che, per l’inizio del prossimo anno, verrà adottata una Comunicazione, “Strengthening the Internal Market for Mobile Tv“, basata sui risultati del lavoro fatto nel 2006, che raccoglierà anche le proposte che vanno nel senso di rafforzare il mercato europeo della Tv in mobilità.

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