Telecom Italia: rivelato il piano strategico 2006-2008. Ricavi in crescita del 3-4% e 1 milione di abbonamenti DVB-H

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Marco Tronchetti Provera

Si è svolto stamani a Milano il Telecom Day, l’incontro con la comunità finanziaria durante il quale il gruppo Telecom Italia ha svelato il piano industriale per il triennio 2006-2008: la società prevede una crescita dei ricavi compresa tra il 3% e il 4%, contro l’aumento del 4-6% stimato precedentemente per il periodo 2005/2007.

Per quanto riguarda la business unit Wireline, incluso il progetto Broadband europeo, i target per il 2006 prevedono una crescita dei ricavi fino all’1%.

Per quanto riguarda il mobile, in Italia i target per il 2006 prevedono una crescita dei ricavi tra il 2% e il 3% e un Ebitda stabile e una politica dei dividendi in linea con quella adottata per l’esercizio 2005.

Per il 2005, il Cda ha deliberato la distribuzione di un dividendo pari a 0,14 euro per le azioni ordinarie (+28,1% sull’esercizio 2004) e a 0,151 euro per i titoli risparmio (+25,5% sull’anno scorso).

 

Gli investimenti industriali, invece, saranno compresi in un range, in linea con gli anni precedenti, tra i 4,8 e i 4,9 miliardi di euro investiti nel corso del 2005.

 

Per raggiungere questi obiettivi si prevede che a fine 2008 vengano raggiunti oltre 8,7 milioni di accessi broadband di cui 2,8 milioni legati ad offerte dual play e 900 mila legati ad offerte triple play e che a fine 2008 vengano raggiunte, sempre in Italia, una market share superiore al 40% e la leadership di mercato nella telefonia mobile, con almeno 1 milione di abbonamenti DVB-H e un’incidenza dei Vas sui ricavi da servizi pari ad oltre il 25%.

 

A fine  2007 l’indebitamento finanziario netto del Gruppo è confermato sostanzialmente in linea con quello di fine 2004, pari a circa 33,5 miliardi di euro.

 

Per quanto riguarda la gamma dei servizi a valore aggiunto accessibili indistintamente sia da terminali fissi che mobili (offerte convergenti), si prevede che queste, a fine 2008, rappresentino circa il 5/10% dei ricavi retail. Inoltre, sempre alla stessa data il portafoglio dei clienti che utilizzeranno il “Super telefono” fisso-mobile basato su tecnologia UMA supererà il milione di linee.

 

Durante l’incontro Riccardo Ruggiero, Amministratore Delegato della società, ha presentato alcuni dati relativi alle performance commerciali al mese di febbraio 2006.

 

Per quanto riguarda Wireline i rientri di clienti nel bimestre gennaio-febbraio 2006 sono stati 170.000, mentre le nuove offerte flat sono cresciute da 375.000 a fine 2005 a 527.000 a fine febbraio. I terminali innovativi venduti a fine febbraio hanno superato i 4 milioni, rispetto ai 3,8 milioni di fine 2005. I clienti broadband domestici hanno raggiunto i 5,9 milioni di accessi, rispetto ai 5,7 milioni di dicembre 2005.

 

Per quanto riguarda il Mobile in Italia le acquisizioni nette di clienti di gennaio e febbraio sono state 798.000 (di cui 59.000 PMI), portando la base clienti a 29,374 milioni, mentre la quota di mercato a gennaio è salita al 40,3% rispetto al 40% di dicembre. I clienti UMTS sono saliti a 2,7 milioni, con una penetrazione sul totale clienti Tim del 9,2%. Le nuove offerte (Tim Tribù, Tim Famiglia e Tim Relax) hanno superato i 2,6 milioni di clienti rispetto a 2 milioni a fine 2005, mentre i terminali venduti in gennaio e febbraio 2006 sono stati circa 700.000.

Intanto, ieri, il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia, riunitosi sotto la presidenza di Marco Tronchetti Provera, ha esaminato e approvato la documentazione di bilancio del Gruppo e della Capogruppo al 31 dicembre 2005.

 

I risultati economico finanziari del Gruppo Telecom Italia dell’anno 2005 e dei relativi periodi di confronto sono stati redatti secondo i principi contabili IAS/IFRS.

 

I ricavi ammontano a 29,9 miliardi di euro e registrano un incremento del 5,8% rispetto al 2004 (28,2 miliardi di euro). Escludendo gli effetti positivi della variazione dei cambi e della variazione del perimetro di consolidamento, la crescita organica risulta pari al 3,8% (+1,1 miliardi di euro).

Tra i principali elementi che hanno caratterizzato la crescita nel 2005 sono da ricordare:

1) il significativo contributo della Business Unit Mobile (+765 milioni di euro), principalmente grazie all’apporto delle attività in Brasile (+616 milioni di euro) e al buon andamento dei servizi a valore aggiunto e della vendita dei terminali innovativi 3G sul mercato domestico (+153 milioni di euro);

2) la buona prestazione della Business Unit Wireline (+272 milioni di euro) ottenuto grazie allo sviluppo del mercato Broadband in Italia e del Progetto europeo, alla crescita dei servizi innovativi e allo sviluppo del business dei servizi wholesale nazionali e internazionali;

3) l’incremento, all’interno della Business Unit Media (+24 milioni di euro), della crescita della raccolta pubblicitaria.

 

L’EBITDA è pari a 12,5 miliardi di euro, -2,7% rispetto al 2004 (12,8 miliardi di euro). L’incidenza sui ricavi è pari al 41,8% (45,5% nel 2004). Escludendo gli elementi eccezionali, la crescita organica risulta pari al 2,7% (+345 milioni di euro).

Più nel dettaglio l’EBITDA nel 2005 risente della politica di razionalizzazione aziendale, derivante dall’adozione del modello “one company”, volta alla ricerca di ulteriori efficienze e sinergie, e che comporta nel periodo anche oneri pari a 305 milioni di euro legati al processo di ottimizzazione degli organici.

L’EBIT (Risultato operativo) ammonta a 7,4 miliardi di euro, -1,4% rispetto al 2004 (7,6 milioni di euro). L’incidenza sui ricavi nel 2005 è pari al 25,1% (26,9% nel 2004). Escludendo gli elementi eccezionali, la crescita organica è pari allo 0,6% (+47 milioni di euro).

Sull’EBIT incidono negativamente i maggiori ammortamenti (+424 milioni di euro rispetto all’esercizio 2004) legati alla politica d’investimento effettuata sia nel corso del 2005 sia nell’esercizio precedente, che scontano una componente ad alta tecnologia, caratterizzati da una vita utile più breve. Hanno invece positivamente influito le plusvalenze lorde derivanti dalla cessione di immobili avvenuta a dicembre 2005 (+264 milioni di euro).

 

Il risultato netto consolidato nel 2005, pari a 3,2 miliardi di euro (3,6 miliardi di euro prima della quota di spettanza dei terzi), registra una crescita di oltre il 77% rispetto allo stesso periodo del 2004 (1,8 miliardi di euro). La crescita del risultato netto consolidato è riconducibile principalmente:

1) alle plusvalenze derivanti dal processo di dismissione delle partecipazioni non strategiche, principalmente TIM Hellas (410 milioni di euro) e Tim Perù (120 milioni di euro);

2) ai maggiori utili di spettanza della Capogruppo (545 milioni di euro) connessi all’operazione d’integrazione di Tim.

 

Gli investimenti industriali del 2005 sono pari a 5,1 miliardi di euro, in crescita di 171 milioni di euro rispetto all’anno precedente, principalmente per i maggiori investimenti della BU Wireline.

 

L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2005 è pari a 39,8 miliardi di euro (32,8 miliardi di euro a fine 2004). L’indebitamento si è ridotto nel corso dell’anno di oltre 10 miliardi di euro rispetto al livello raggiunto post OPA e altri acquisti di azioni di TIM (13,8 miliardi di euro), nonostante il pagamento dei dividendi (per 2,3 miliardi di euro) e gli investimenti finanziari effettuati (1,1 miliardi di euro).

 

Per quanto riguarda in particolare le business unit, i ricavi wireline pari a 17,8 miliardi di euro, registrano un incremento del 2,1% rispetto al 2004 (+371 milioni di euro); la crescita organica, a parità di area di consolidamento ed escludendo la differenza cambio, è pari all’1,6% (+272 milioni di euro).

 

Tale incremento è stato ottenuto grazie al successo delle azioni di sviluppo del mercato Broadband nazionale ed europeo, all’incremento dei servizi e prodotti innovativi e alla difesa del mercato core della fonia.

 

Il comparto della Fonia ha registrato ricavi per 10 miliardi di euro (-4,7% rispetto al 2004). Tale segmento è stato anche nel 2005 caratterizzato da una dinamica di riduzione dei ricavi da traffico (-10%), dovuta essenzialmente alla migrazione verso la rete mobile, oltre che all’impatto regolatorio sui prezzi della terminazione fisso-mobile. Tale riduzione è stata limitata grazie al recupero di quota di mercato sul traffico (+0,6%), all’incremento dei pacchetti flat, che hanno raggiunto i 6,3 milioni pari al 29% del totale accessi, e alla crescente penetrazione di terminali innovativi (Aladino, Videotelefono e Cordless Wi-Fi) che a dicembre 2005 hanno raggiunto quota 3.815.000 unità (con una crescita nel 2005 pari a 2.260.000 unità)

 

I ricavi del comparto Internet, pari a 1,1 miliardi di euro, crescono del 17,2% rispetto al 2004 grazie alla crescita dei ricavi Broadband (+40%).

Il portafoglio dei clienti Broadband di Wireline in Italia ha raggiunto, al 31 dicembre 2005, 5.707.000 accessi (+1.697.000 rispetto a fine 2004, di cui quasi la metà acquisiti nell’ultimo trimestre dell’anno); considerando inoltre i clienti Broadband in Francia, Germania e Olanda, pari a 1.313.000 (+893.000 rispetto a fine 2004 inclusi quelli derivanti dall’acquisizione di Liberty Surf in Francia), il portafoglio complessivo in Europa ha raggiunto 7.020.000 unità.

 

I ricavi della business unit mobile sono pari a 12,9 miliardi di euro, con un incremento del 10,7 % rispetto alla fine del 2004 e registrano una crescita organica del 6,3%. Tale crescita è legata principalmente al forte sviluppo delle attività in Brasile e alla conferma del buon andamento sul mercato domestico.

 

Il portafoglio clienti (domestico ed internazionale), escludendo quelli delle società cedute o in corso di cessione nel periodo, è pari a 48,7 milioni di linee con un incremento del 22% rispetto al 31 dicembre 2004.

 

I ricavi delle attività domestiche sono pari a 10 miliardi di euro, con una crescita dell’1,5% rispetto all’esercizio 2004.

 

In particolare contribuisce a tale crescita il continuo sviluppo dell’offerta dei servizi a valore aggiunto (VAS), che raggiungono nel corso dell’esercizio un valore pari a 1,4 miliardi di euro (+15,4% rispetto all’esercizio 2004) ed un’incidenza sui ricavi del 14,4% (12,7% nel 2004); per quasi un terzo tali ricavi derivano da servizi innovativi (non SMS). I ricavi relativi ai servizi core voce, pari a 7,9 miliardi di euro (-176 milioni di euro rispetto al 2004), risentono dell’impatto negativo dell’entrata in vigore del nuovo listino di terminazione mobile; al netto di tale effetto i ricavi core risulterebbero sostanzialmente allineati all’anno precedente.

 

In significativa crescita il fatturato da terminali, pari a 706 milioni di euro (+23,9%), sostenuto dal successo delle campagne promozionali sui telefonini di terza generazione.

 

I dati dei periodi posti a confronto sono stati rielaborati tenendo conto delle attività cedute o in fase di dismissione: Gruppo Entel Chile, Gruppo Finsiel, Digitel Venezuela, TIM Hellas, Tim Perù e il Gruppo Buffetti. In particolare, il conto economico consolidato dell’esercizio 2005 include il risultato dei primi tre mesi del gruppo Entel Chile (in quanto ceduto a fine marzo 2005), dei primi cinque mesi di Tim Hellas (in quanto ceduta a inizio giugno 2005), del primo semestre del gruppo Finsiel (in quanto ceduto nel mese di giugno 2005) e dei primi sette mesi di Tim Perù (in quanto ceduta nel mese di agosto 2005). Inoltre nel corso del 2005 sono uscite dal perimetro di consolidamento: Databank, Televoice, Innovis, Cell-Tel, Olivetti Lexikon Nordic AB, Olivetti Servicios Y Soluciones, Olivetti Tecnost Africa e Med1IC-1, mentre è entrata a far parte del perimetro di consolidamento Liberty Surf. (a.t.)

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