ICT: dalle politiche dell’Innovazione riparte la crescita economica. Il programma dell’Unione illustrato da Lanzillotta, Magnolfi e Cortiana 

di Raffaella Natale |

Italia


Lanzillotta, Magnolfi e Cortiana

Aitech-Assinform ha presentato a Roma il Piano straordinario per l’Information Technology, per definire una politica industriale, a supporto della competitività dell’Italia, come ha spiegato Ennio Lucarelli presidente della neoassociazione in cui sono riunite tutte le principali Imprese informatiche.

Importante l’appuntamento di ieri che ha visto presenti i rappresentanti delle Istituzioni e gli operatori del mercato italiano nel settore dell’ICT.

Per la Casa delle Libertà c’era il Ministro per l’Innovazione e le tecnologie Lucio Stanca, mentre per l’Unione Linda Lanzillotta, Responsabile nazionale per l’Innovazione tecnologica della Margherita, Beatrice Magnolfi, Responsabile Dipartimento Innovazione e Qualità delle PPAA dei Ds, e Fiorello Cortiana, dei Verdi, Presidente dell’intergruppo bicamerale sull’Innovazione tecnologica.

Nel corso dell’incontro, Lucarelli ha illustrato le 9 proposte “che dovrebbero trovare le prime, prioritarie indicazioni programmatiche nei primi centro giorni del futuro governo”.

Linda Lanzilotta ha definito l’incontro una importante occasione di confronto, specie la sessione pomeridiana quando a delineare i punti programmatici del Piano per l’Information Technology è stato il centrosinistra.

La discussione con l’Unione – ha dichiarato la Lanzillotta a Key4biz – è stata più stringente, evidenziando un forte interesse della coalizione nei confronti delle risorse umane, finanziarie e della governance”.

La Lanzillotta ha messo in luce i punti chiave del programma del centrosinistra nell’ambito dell’Innovazione che, come ci ha spiegato, riguarda “l’Information Technology come sistema, di cui l’eGovernment è solo una parte”. Innanzitutto per “intervenire sulla PA, ottenendo un recupero della funzione pubblica”.

“Ci deve essere una politica diffusa dell’Innovazione ma anche degli obiettivi comuni e convergenti” e, come ultimo obiettivo, la creazione di “una azione mirata al trasferimento tecnologico per accrescere la capacità di sviluppo economico”.

In particolare la Responsabile nazionale per l’Innovazione tecnologica della Margherita ha spiegato che quest’ultimo punto può essere realizzato modificando “il sistema di valutazione delle università e il loro finanziamento” che “devono essere legati non tanto ai numeri dei laureati, ma alla capacità di trasformare le proprietà intellettuali che le università producono in crescita economica”.

La Lanzillotta ci ha sottolineato anche l’importanza della crescita economica, degli investimenti che intenderanno fare, nel caso in cui il centrosinistra vincesse le elezioni, per l’Università e la Ricerca, perché non resti un aspetto marginale, ma abbia la giusta collocazione in una politica volta a dare il giusto risalto al mercato dell’Innovazione tecnologica.

“Poiché l’Innovazione ha sottolineato – è una leva per la crescita noi abbiamo detto che gli investimenti in questo settore sono prioritari e per questo riceverà, almeno nella Ricerca, un investimento costante di 2 miliardi di euro per 5 anni”.

“Nel nostro master plan per l’Innovazione – ha spiegato la Lanzillotta – diamo una centralità della governance dell’Innovazione perché deve essere un qualcosa che è al centro e che è la linea guida per orientare l’azione di tutti i ministri e di tutte le componenti e anche del sistema pubblico”.

Nel settore dell’Innovation technology, ha ricordato, l’Unione vuole raggiungere la “copertura nazionale della banda larga, fare grandi progetti-Paese che siano il traino della Innovazione dei servizi ma anche traino per la nostra industria dei software e dell’Innovazione”.

“Al di là dei meriti personali – ha detto la Lanzillotta – il Ministro Stanca ha penalizzato il mercato dell’ICT”. Ne è un chiaro esempio, ha detto la Responsabile della Margherita, il fatto che con il governo Berlusconi “…c’è stato un taglio del 35% della spesa IT per le amministrazioni statali”.

Concludendo la Lanzillotta ha evidenziato che “il piano di azione dovrà essere la guida del governo nei primi cento giorni perché riteniamo che dalle politiche dell’Innovazione possa ripartire la crescita”.

Anche per Beatrice Magnolfi il centrodestra ha fallito nell’Innovazione tecnologica, nonostante la buona volontà del ministro Stanca.

A riguardo il deputato dei Ds ha fornito a Key4biz una serie di dati che arrivano dalle imprese: la perdita di posti di lavoro (il 5% in meno) e la mancata crescita nel segmento IT, che passa dal -0,4% del secondo semestre 2004 al +0,4% del primo semestre 2005.

“Il piano eGov – ha detto la Magnolfi – ha distribuito risorse a pioggia su troppi progetti e privilegiando il front office; nella PA centrale si sono tagliate enormi risorse all’informatica di servizio dei ministeri; non c’è stata una politica industriale per far crescere l’industria italiana ICT; c’è stata incomprensione fra ministeri che ha determinato sprechi e ritardi: basti pensare alla Babele delle carte elettroniche. L’innovazione è un processo pervasivo che richiede una visione di sistema e una forte cabina di regia“.

I Ds, ha sottolineato la Magnolfi, hanno presentato le loro proposte organiche (10 punti per l’Italia digitale), che in particolare riguardano: “un Piano di infrastrutture che garantisca una omogenea copertura della Banda Larga attraverso politiche di aggregazione della domanda e con la spinta ai sistemi senza fili (Wi-Fi, WiMax); un nuovo progetto eGov strettamente connesso a una radicale innovazione della Pubblica Amministrazione: pensare meno allo spoil system e più alla reingegnerizzazione dei processi; integrare gli archivi e le banche dati per migliorare i servizi e gestire (finalmente) i conti pubblici; la scelta di precise priorità per lo sviluppo di servizi: in particolare la sanità, la giustizia, e i Beni Culturali, dove si può sviluppare il Made in Italy dei contenuti digitali; dedicare grande attenzione alle risorse umane, attraverso l’immissione di nuove competenze nella PA e nelle Piccole imprese, anche attraverso un più stretto rapporto con l’Università e la ricerca e abbattendo gli ostacoli all’esercizio delle professioni informatiche. Bisogna anche privilegiare la concorrenza, gli standard e le regole che possono favorire lo sviluppo, a livello nazionale e nei distretti territoriali”.

“L’iniziativa di Aitech-Assinform insieme a Forum PA – ha concluso la Magnolfi – è stata utilissima per confrontarci con le imprese che, nonostante le difficoltà, investono ogni giorno nel futuro del Paese”.

Anche il senatore Fiorello Cortiana (Verdi) ha commentato a Key4biz: “Siamo entrati nell’era digitale, nella quale la potenza di calcolo in Rete si accompagna a una pervasività pressoché assoluta, dalle automobili alle carte d’identità elettronica. Ciò costituisce una variante di sistema e quindi richiede alla politica pubblica una visione, in grado di passare dal Welfare alla ricerca, dall’accessibilità di infrastrutture e contenuti e che richiede una valorizzazione di prodotto e di processo al tempo stesso”.

Per Cortiana “occorre accompagnare il sistema produttivo del Paese, ma anche quello sociale e accademico verso l’opportunità da costiere ed accompagnarli in questo processo. Occorrono dunque agenzie capaci di far incontrare domanda e offerta stimolando quanto trasferibilità della ricerca, connettendo e valorizzando le eccellenze esistenti”.

“Bisogna costruire distretti virtuali in grado di assumere e rispondere alla dimensione ‘globale’ della Rete: per questo occorre un retroterra territoriale e locale di qualità, accompagnato da una politica europea armonica e coordinata“.

Cortiana ha concluso dicendo che “Di sottofondo, rimane imprescindibilmente la sfida di rinnovare il proprio sistema di intermediazione con la sussidierietà sociale posto con urgenza dell’emergere del modello multi-stakeholder, protagonista del World Summit on Information Society”.

Le proposte della Margherita:

Un Masterplan per l’innovazione – Reinventing Italy: i primi 100 giorni per i prossimi 5 anni

Le proposte dei Ds:

10 punti per l’Italia digitale

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