Telefono sicuro, tariffe chiare: presentato il decreto che regolamenta i servizi a sovrapprezzo

di Alessandra Talarico |

E per l’ex servizio 12 non si esclude un ritorno al servizio universale

Italia


Telefonia

Niente più sorprese in bolletta per chi è solito utilizzare i cosiddetti ‘servizi a sovrapprezzo‘, quelli offerti tramite la numerazione 899 e usati per lo più da cartomanti e chat line più o meno hot.

Il tetto massimo per questo tipo di chiamate è stato infatti fissato a 12,50 euro (più Iva), attraverso un decreto presentato oggi a Roma dal del ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi e già inviato alle Commissioni competenti di Camera e Senato per un parere consultivo lo scorso 9 febbraio.

 

Il provvedimento, però, riguarda non solo i servizi offerti da sedicenti maghi televisivi, ma anche tanti altri servizi di carattere sociale-informativo, quelli di assistenza e consulenza tecnica-professionale, i servizi di chiamata di massa (il famoso televoto non potrà superare il costo di 1 euro), la vendita di prodotti e servizi trasmessi direttamente ed esclusivamente attraverso la rete di comunicazione elettronica (suonerie, loghi).

Per quanto riguarda in particolare i servizi indirizzati ai bambini – fiabe, racconti, barzellette – l’articolo 5 del decreto stabilisce che il costo massimo della chiamata non potrà superare i 2,75 euro (Iva inclusa) e che le informazioni offerte “non dovranno avere contenuti che possano rappresentare una minaccia alla loro salute, sicurezza e crescita, non devono far leva sui loro bisogni di affetto o protezione, né indurli a violare le norme di comportamento sociale generalmente accettate o ad esporsi a situazioni generalmente pericolose”.

 

È inoltre possibile stabilire un tetto massimo mensile, che può essere di 50 o 100 euro, ma in ogni caso il costo della singola telefonata non potrà superare i 12,50 euro. Esiste, poi, anche una terza opzione che prevede la possibilità di ricevere un PIN gratuito, una sorta di codice da digitare quando si vuole usufruire di un servizio a sovrapprezzo.

 

Entro dodici mesi dall’entrata in vigore del provvedimento gli operatori dovranno creare questo meccanismo di tetto massimo oppure dovranno dotare gratuitamente gli utenti che lo richiedono di un Pin che potrà essere di due tipi, scattando, cioè, ogni volta che si termina la telefonata o fino a un nuovo ordine.

 

Il ministro Mario Landolfi, presentando il provvedimento, ha sottolineato che il suo obiettivo primario è quello di “tutelare l’utente e allo stesso tempo realizzare un corpo unico di regolamentazione in una materia che finora era frammentata in più norme sparse in diverse leggi. La filosofia del decreto è quella di rendere il telefono sicuro per gli utenti, ma allo stesso tempo dare norme certe agli operatori evitando contenziosi che sarebbero dannosi per lo sviluppo dell’intero mercato dei servizi”.

 

Il ministro è anche tornato su un argomento altrettanto controverso: il cosiddetto ‘ex servizio 12 , appena regolamentato da una delibera dell’Agcom, non escludendo un ritorno a un sistema di servizio universale.

 

La scorsa settimana, l’Authority è intervenuta per fissare il prezzo massimo delle chiamata ai vari 892.892, 12.40, 12.88 ecc. a 1,20 euro, ma solo per le chiamate da rete fissa.

“L’Autorità – ha sottolineato il ministro – ha rivisto le tariffe sottolineando la necessità di salvaguardare i principi di pluralità, qualità e, soprattutto, accessibilità. Se nel prosieguo del tempo dovessimo vedere che neanche così verrebbero soddisfatti i tre criteri, in particolare l’ultimo, si potrebbe tornare al servizio universale”. Eventualità, comunque, ancora lontana.

 

Tornando ai servizi a sovrapprezzo, il provvedimento introduce molte nuove misure a tutela dei consumatori, in particolare, ha ricordato Landolfi, “a garanzia dell’utente finale, quello che paga la bolletta, e dei minori”.

Tra queste, il consenso espresso, in base al quale per accedere al servizio non basterà la semplice telefonata ma si dovrà esprimere un consenso chiaro. L’offerta di prestazioni o informazioni, dunque, dovrà essere preceduta da un messaggio di presentazione gratuito, chiaro, di tipo vocale o testuale: solo dopo questo messaggio l’utente potrà dare il proprio consenso.

 

Per quanto riguarda le informazioni e i servizi inviati attraverso gli sms, sarà obbligatorio, prima di offrire qualsiasi informazione o servizio a pagamento, inviare al cliente un messaggio gratuito che indichi i costi del servizio, il numero massimo di messaggi o contenuti forniti, se si tratta di un abbonamento e informazioni su come disattivare il servizio.

Se l’abbonamento è di durata superiore a un mese, il messaggio gratuito con l’avviso di abbonamento in corso e l’indicazione della scadenza contrattuale va inviato almeno mensilmente ed è escluso il rinnovo tacito dell’abbonamento.

 

Le chiamate a sovrapprezzo su Internet, quelle con i famigerati dialer che dirottano la connessione su numeri esotici e salatissimi, “non dovranno configurarsi automaticamente come modalità di connessione principale né dovranno generare in modo automatico connessioni ripetute alla numerazione su cui viene erogato il servizio”, ha affermato il ministro Landolfi, sottolineando quanto sia difficile, oggi, disattivare questi servizi e quanto sia facile, invece, accedervi.

 

Il decreto sancisce infine il divieto di interruzioni pubblicitarie delle informazioni fornite nel corso dei servizi tariffati in base alla durata.

 

Il provvedimento, che riguarda dunque rete fissa, mobile, Internet e anche la tv digitale, non si applica invece nel caso del commercio elettronico, dove i pagamenti vengono effettuati con carta di credito e quindi non vengono addebitati in bolletta.

 

Dal prossimo 9 marzo, data in cui il decreto dovrebbe entrare in vigore, sia gli operatori che i titolari delle numerazioni che non osserveranno le disposizioni saranno passibili di sanzioni, come stabilito dal Codice delle comunicazioni.

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