Operatori virtuali: l’Agcom non interviene ma avvia il monitoraggio del mercato

di Alessandra Talarico |

Italia


Telefonia mobile

Partirà nei prossimi mesi la valutazione sulla possibilità d’ingresso degli operatori virtuali nel mercato italiano della telefonia mobile.

 

Lo ha riferito il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò, commentando l’attuale situazione del mercato mobile italiano dopo l’approvazione della delibera conclusiva relativa all’analisi del mercato dell’accesso e della raccolta delle chiamate nelle reti telefoniche pubbliche mobili.

 

I servizi intermedi di accesso ed originazione, forniti dagli operatori GSM e UMTS permettono a quegli operatori senza risorse di spettro (quali, tra gli altri, gli operatori mobili virtuali) di concorrere con gli operatori di telefonia mobile nella fornitura agli utenti finali di un insieme combinato di servizi mobili sia voce che dati.

Anche se in Italia, ha ricordato l’Agcom, “non sussiste per gli operatori mobili un obbligo a contrarre con eventuali operatori non dotati di risorse radio”, ciò “non esclude la possibilità di negoziazione volontaria su base commerciale”, nel rispetto dei principi di trasparenza e non discriminazione.

 

L’Autorità, che dice di aver già da tempo riconosciuto il contributo positivo degli operatori virtuali sulla concorrenza nel mercato dei servizi mobili, ha comunque avviato “un’attività di attento monitoraggio sulla evoluzione del mercato dei servizi all’ingrosso di accesso e raccolta, con particolare attenzione all’effettivo ingresso di operatori virtuali.

“Se dovessimo verificare una situazione d’impossibilità di evoluzione del mercato, sicuramente interverremo, e se sarà necessario, naturalmente, lo faremo prima della fine dell’anno“, ha sottolineato Calabrò.

 

L’Authority ha inoltre individuato un ultimo tipo di servizio relativo alla fornitura all’ingrosso del servizio di originazione per consentire agli utenti mobili l’accesso a servizi erogati su numerazioni non geografiche, ritenendo “che tali servizi rappresentino uno specifico mercato, distinto dal mercato di accesso e raccolta delle chiamate nelle reti telefoniche mobili, in quanto caratterizzato da condizioni di domanda ed offerta, nonché da dinamiche concorrenziali, specifiche”.

 

In sintonia con le indicazioni al riguardo della Commissione Europea, verrà dunque avviato entro breve uno specifico procedimento per l’originazione verso numerazioni non geografiche in applicazione della procedura prevista dalla Direttiva Quadro.

 

L’Agcom ha inoltre concluso l’analisi dei mercati 13 e 14, relativi ai segmenti terminali di linee affittate e ai circuiti interurbani di linee affittate.

 

In base a tale analisi e conformemente ai pareri positivi dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e della Commissione Europea l’Autorità ha deciso di imporre alcuni obblighi a Telecom Italia, ritenuto “soggetto con significativo potere di mercato”.

 

L’intervento dell’Autorità si propone di “favorire la competizione nel mercato a valle delle linee affittate al dettaglio, nonché negli altri mercati che utilizzano i segmenti terminali e i circuiti interurbani di lunga distanza quali servizi intermedi”, per incoraggiare la riduzione dei prezzi e migliorare la qualità dei servizi offerti agli utenti.

 

Il provvedimento approvato – conclude l’Autorità – costituisce una notevole correzione dell’impianto regolamentare vigente, “sia con riguardo alle modalità di offerta dei servizi all’ingrosso di linee affittate, sia in relazione ai prezzi massimi che Telecom Italia pratica agli operatori di rete fissa e mobile e disciplina anche la fornitura dei flussi di interconnessione, in quanto servizio accessorio necessario alla fruizione di tutti i servizi all’ingrosso regolamentati, tra cui anche i segmenti terminali e circuiti interurbani di linee affittate”.