Rai: su proposta di Meocci, la Tv pubblica torna a investire in tecnologie e innovazione

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Il Consiglio d’amministrazione Rai, su proposta del direttore generale Alfredo Meocci, ha approvato all’unanimità un piano di investimenti di 146,8 mln di euro nell’arco di tre anni – dal 2006 al 2008 – destinati anche a tecnologie e innovazione. Questi soldi saranno destinati alle sedi regionali e ai centri di produzione.

Meocci si è detto pienamente soddisfatto dell’approvazione all’unanimità espressa dal Consiglio, su un aspetto che risulta pienamente coerente con l’ottica di un rinnovato impegno dell’azienda di servizio pubblico anche in vista del prossimo contratto di servizio.

l’obiettivo dei vertici dell’azienda è realizzare una serie di innovazioni per raggiungere standard produttivi e qualitativi adeguati e propri di un servizio pubblico con un impatto sul conto economico non rilevante e compatibile con le tendenze in atto.

Un risultato che sarà possibile conseguire, secondo il piano, attraverso una attenta selezione dei progetti, concentrando le risorse verso le aree di maggiore strategicità.

Questa operazione a sostegno delle sedi regionali e centri di produzione, sarà una delle parti fondamentali del nuovo piano industriale della società, che punta anche a valorizzare la parte del patrimonio dell’azienda rappresentata dai centri di produzione e delle sedi regionali.

La cosa rilevante è che con questa decisione si interrompe il trend di taglio degli investimenti, che la Tv di Stato aveva avviato negli ultimi anni.

La Rai intende raggiungere, senza un eccessivo impatto sul conto economico, un risultato da conseguire attraverso una attenta selezione dei progetti e concentrando le risorse verso le aree di maggiore strategicità.

Si attende intanto la nomina del nuove presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza, dopo il niente di fatto di ieri.

La votazione è stata nulla “perché – ha spiegato il vicepresidente Giampaolo D’Andrea – non ha votato il prescritto numero di componenti della Commissione”. I votanti sono stati infatti soltanto 16 sui 21 necessari per raggiungere il quorum valido per l’elezione: gli aventi diritto sono infatti 40. Si tornerà a votare oggi dalle 10 alle 14 e per l’elezione del presidente saranno sempre necessari i tre quinti della Commissione, ovvero 24 voti.

Ieri i partiti della Casa delle Libertà si sono riuniti per cercare di pervenire a un accordo e decidere se appoggiare, in qualche modo, la candidatura dell’esponente della Margherita, Paolo Gentiloni.