SAT Expo: l’HDTV prosegue con decisione. Il punto sulla prossima rivoluzione del mercato televisivo

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Sat Expo

L’alta definizione? Una realtà, che si sta affermando a passi piccoli ma sicuri. È la sintesi degli incontri sull’HDTV (High Definition Tv) che si sono tenuti a SAT Expo, organizzati da HD Council e HD Forum Italia. C’è un quadro normativo sicuro che ha consentito di individuare tutte le tecnologie necessarie – da DVB-S2 a Mpeg-4/H.264 – per la trasmissione via satellite, la produzione in HD è già stata avviata da qualche tempo da alcuni dei principali broadcaster e società di produzioni continentali, tra cui la Rai.

 

Alcuni grandi eventi sportivi, le cui immagini spettacolari sono ideali per la fruizione in alta risoluzione, sono alle porte: le Olimpiadi Invernali di Torino e i Campionati Mondiali di calcio di Germania 2006 saranno prodotti completamente in HD. I set top box? Saranno sugli scaffali dei negozi tra qualche mese dal momento che la produzione dei chipset è già avviata con decisione. E saranno ricevitori DVB-S e DVB-S2, Mpeg-2 e Mpeg-4, cioè garantiranno la ricezione della vecchia e “bassa” Tv digitale via satellite e di quella nuova e “Alta”. Insomma, non c’è nessun ostacolo a un rapido dilagare della nuova modalità di rappresentazione dell’immagine?

 

Non proprio, come si è evinto dall’intervento di Cristiano Benzi di Eutelsat, che pur avendo, da operatore di rete, un approccio entusiastico all’argomento, non nasconde che il basso volume di vendite dei display HD Ready – le Tv davvero in grado di far vedere l’alta definizione – in Europa, stimate intorno al 3-4% per il 2005, è il maggior freno. Del resto, ha rincarato Benzi, provate a cercare di far capire a una massaia che per vedere la sua soap preferita con una qualità migliore dovrebbe spendere tra 1.500 e 8.000 euro.

Se l’HD non è ancora entrata tra le priorità dei consumatori europei, dal momento che tutti gli altri indicatori sono positivi, si possono accettare questa spiegazione e quella secondo cui i broadcaster latitano. Ma Benzi ha ricordato che in dicembre il provider francese TPS lancerà nel suo bouquet tre canali in HD. Mentre Thomas Wrede, di Astra, segnalava le partenze di nuovi canali in Alta da parte di Pro7 e SAT.1 in ottobre e quelli di Premiere in novembre, mentre CanalPlus e BSkyB si muoverà in questa scia nel 2006. Insomma, se alcuni tra i principali produttori europei stanno per avviare i loro canali in HD, qualcosa trasmetteranno.

 

Sport, fiction e documentari sono i generi che in tutto o in parte sono prodotti in Alta. Anche per broadcaster e società di produzione hanno capito lavorare in HD dà solo vantaggi nel momento in cui le apparecchiature hanno un prezzo comparabile a quelle in Standard Definition. Wrede ha segnalato anche gli aspetti positivi per quanto riguarda il lato consumer, in particolare il fatto che i loghi HD Ready e HD Tv aiuteranno i consumatori nella scelta di ricevitori e display effettivamente in grado di consentire la fruizione dell’alta definizione. Nel lungo periodo – entro il 2015 – la previsione di Astra è che siano presenti nelle case degli europei 90 milioni di sets HD.

 

Manlio Cruciatti di Mediaset ha portato il punto di vista dei broadcaster. Il dirigente del Biscione ha subito gelato la platea affermando di non essere persuaso della superiorità della qualità dell’immagine dei display flat rispetto ai CRT. Ma dopo quest’opinione, contestata da altri relatori, Cruciatti ha spiegato che Mediaset è sostanzialmente interessata nell’immediato agli sviluppi dell’HD, tanto che lo switch-off dell’analogico, anticipato alla fine di quest’anno, nelle regioni Sardegna e Valle d’Aosta, dovrebbe permettere a Mediaset di iniziare dall’anno prossimo la sperimentazione dell’Alta sul digitale terrestre, usufruendo in quelle regioni delle frequenze lasciate libere dal “vecchio” segnale. Il problema attuale riguardante l’HD, secondo Cruciatti risiede nella mancanza di coordinamento tra i vari operatori della filiera. Almeno finora.

HD Council e HD Forum Italia, i due organismi nati quest’anno per promuovere l’Alta in Italia, hanno tra i loro obiettivi anche quello di consentire ai vari attori di coordinarsi e confrontare le esperienze.

 

¿Lo sviluppo dell’HD si può realizzare ¿ ha detto Franco Panadisi, presidente dell’HD Council – soprattutto attraverso una serie di sinergie e di alleanze che prevedono, oltre a SAT Expo, anche altri partner strategici come Eutelsat, in qualità di operatore satellitare, importanti broadcaster, come luoghi di progettazione ed esecuzione di programmi, organizzazioni come Eurosatellite, istituzione impegnata sul fronte della formazione avanzata degli installatori¿.

¿Per questi motivi HD Expo Forum ¿ ha detto ancora Panadisi – interamente dedicato alla tecnologia HD, è stato pensato come un momento importante di confronto delle esperienze, cercando di riunire e mettere insieme tutti i soggetti interessati allo sviluppo dell’HD, e questo per dimostrare che l’Alta Definizione è davvero una realtà che promette sviluppo e nuovi investimenti¿.

 

“La collaborazione tra SAT Expo e l’HD Council ¿ ha dichiarato Paolo Dalla Chiara, presidente di SAT Expo ¿ ha dato vita, per la prima volta in Italia, ad una manifestazione in cui è stata rappresentata tutta la filiera produttiva dell’HD, verificando così lo stato dell’arte dell’Alta Definizione¿.

¿HD Expo Forum ¿ ha proseguito Dalla Chiara ¿ è stato un evento significativo per il mondo delle Telecomunicazioni avanzate, anche perché, durante i tre giorni della manifestazione, sono stati organizzati un convegno sulle World experiences e workshop informativi sulle tecnologie e sui device. Una sessione, poi ¿ ha concluso Dalla Chiara ¿ è stata interamente dedicata agli installatori, perché prendessero maggiore confidenza con le caratteristiche della tecnologia HD per una consulenza più mirata alle richieste del consumatore finale”.

 

Raffaella Natale