Spagna: il governo avvia la riforma del sistema radioTv e adotta il piano tecnico per la TDT

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Europa


Jose Luis Zapatero

Il governo spagnolo ha approvato importanti disposizioni destinate a riformare nei prossimi mesi il mercato televisivo.

E¿ stato inoltre approvato il Piano Tecnico per la Tv digitale terrestre (TDT) che apre la strada al lancio, il prossimo autunno, di una piattaforma TDT in chiaro con 21 canali.

Le nuove norme fissano all’aprile 2010 la data del definitivo passaggio verso la nuova tecnologia di diffusione (due anni prima del previsto) e regolamentano anche l’assegnazione delle frequenze. 

 

Fino al 2010, la radiotelevisione pubblica spagnola RTVE, che gestirà la piattaforma con un ruolo molto simile a quello della BBC in Gran Bretagna, avrà la supervisione di sei canali; le Tv private (Antena3, Telecinco e CanalPlus), 3 canali TDT ciascuno; gli operatori digitali Net TV e Veo TV e il nuovo canale analogico, 2 ciascuno.

Quando sarà completato lo switch-over, funzionerà un solo multiplex (quattro canali), tranne per RTVE che ne avrà due.

 

Il governo ha, inoltre, deciso di aprire il mercato delle Tv private a un new entrant, approvando il lancio di un nuovo canale trasmesso in analogico, che coprirà circa il 70% della Spagna.

La licenza sarà assegnata, entro la fine del 2005, attraverso una gara d’appalto. La programmazione del nuovo canale partirà sei mesi dopo, trasmetterà 12 ore al giorno, coprendo il 20% della popolazione.

 

Secondo le nuove disposizioni, inoltre, l’operatore Sogecable potrà convertire in chiaro i propri canali pay, sebbene sono state previste una serie di condizioni che riguardano l’acquisizione dei Diritti Calcio e Cinematografici.

 

E¿ stata approvata anche una nuova regolamentazione ¿ che dovrà passare il varo del Parlamento – che riformerà la televisione pubblica, fissando una nuova struttura legale e finanziaria per RTVE. Obiettivo di questa riforma è di riportare in utile l’azienda e di dargli un¿indipendenza politica.

Per questo motivo, il direttore generale del gruppo non sarà più nominato dal governo, ma dal consiglio d’amministrazione di RTVE, che risulta composto da 10 consiglieri nominati dal parlamento, dal senato e dai sindacati. 

 

L’amministrazione di RTVE sarà sottoposta a una stretta sorveglianza da parte del Parlamento e di un consiglio audiovisivo, che dovrà essere costituito prossimamente.

 

Raffaella Natale

 

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