Televisione digitale terrestre: interattività e servizi di tGovernment, per superare il digital divide

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Italia


Stefano Zuliani

di Stefano Zuliani

Senior Project Leader

Telecom Italia Lab – Business Innovation
  

  

L’interattività è il fondamento attorno al quale il Governo italiano ha impostato la propria campagna di promozione e sostegno della Televisione Digitale Terrestre (TDT).

Si tratta di una scelta ‘forte’ che non trova corrispondenza negli altri Paesi avanzati; ad esempio, nel Regno Unito, la realtà europea senza dubbio più evoluta riguardo alla diffusione della Tv digitale, il tema dell’interattività non è mai stato al centro del dibattito né delle concrete politiche pubbliche e aziendali.

Nonostante la sua unicità, la scelta italiana di puntare sulla componente interattiva appare comunque, per molti aspetti, opportuna, in particolare con riferimento al possibile sviluppo di contenuti e servizi di tGovernment.

  

Il nostro Paese presenta, infatti, un grado di efficienza della Pubblica Amministrazione (PA) ritenuto generalmente inadeguato. I progetti di eGovernment, che pure hanno visto impegnate risorse pubbliche consistenti, hanno incontrato forti difficoltà per la limitata diffusione di personal computer presso ampie fasce della popolazione (un digital divide che discrimina essenzialmente per età e classe sociale). Talvolta, c’è una vera e propria diffidenza legata all’intangibilità dell’eGovernment. In un Paese che raramente espone le responsabilità, i cittadini associano immediatamente l’assenza di ricevute o di un rapporto diretto allo sportello, con l’incertezza e il timore di non avere con chi prendersela.

In questo quadro, il digitale terrestre, e il portato principale della sua componente interattiva, il tGovernment, potrebbero rappresentare una scorciatoia interessante.

  

Il televisore è nella quasi totalità delle case degli italiani; inoltre, come utenti, da qualche anno abbiamo acquisito una buona dimestichezza con offerte anche molto più complesse rispetto a quella del broadcasting tradizionale. Infine, il costo di un Set Top Box (STB) è pari a circa 50-100 euro, molto inferiore a quello di un personal computer. Due dati che possono agevolare il superamento del problema del digital divide.

Riguardo alla diffidenza per lo strumento, se i STB potranno in futuro essere dotati di una propria piccola stampante embedded, allora, rispetto a qualsiasi transazione, i cittadini avrebbero modo di richiedere una ‘tranquillizzante’ ricevuta; ovviamente la stessa potrebbe arrivare sottoforma di SMS o MMS sui cellulari personali. Questa seconda modalità consentirebbe di superare il problema relativo alla legacy, ormai molto rilevante, rappresentata dai circa 1,5-2 milioni di STB senza stampante già nelle case degli italiani.

  

Naturalmente, anche l’introduzione del tGovernment incontra il problema di riorganizzazione del back-office con il quale si è già confrontato con difficoltà l’eGovernment.

In ogni caso, in termini di spesa pubblica, senza comportare pesanti interventi sul versante organizzativo, il tGovernment è potenzialmente in grado di generare un impatto positivo anche soltanto sostituendo i computer installati presso gli uffici pubblici (ad esempio le Circoscrizioni) con STB assai meno costosi; peraltro, in questa forma, si ridurrebbero drasticamente anche i costi di aggiornamento e manutenzione.

 

Infine, un paio di notazioni utili per meglio identificare vincoli e opportunità.

La prima riguarda il fatto che sebbene con la TDT la possibilità di utilizzazione delle frequenze si moltiplichi per circa un fattore ‘sei’ rispetto all’analogico, la banda va comunque considerata una risorsa scarsa. Come tale, ad ogni suo utilizzo deve corrispondere un’adeguata remunerazione e quindi, in linea generale, deve rivolgersi ad un numero significativo di telespettatori. Anche nei casi in cui essa venga sfruttata per fini pubblici (e quindi in linea teorica sia possibile destinarla a target meno numerosi), il valore dei costi d’uso deve essere giustificato da almeno altrettanti misurabili benefici.

  

La seconda notazione riguarda invece la percentuale di utenti che attualmente collegano il Set Top Box alla linea telefonica: in base ai dati disponibili (sebbene ancora molto parziali) è molto bassa e non c’è da attendersi tassi di crescita elevati; anche per questo motivo, la sfida dell’interattività porterà risultati molto graduali. Quando il numero di collegamenti al canale di ritorno diventerà significativo, allora sarà possibile inviare ai televisori domestici molti dati ed immagini attraverso le linee telefoniche, anziché utilizzare la banda, con conseguenti forti riduzioni dei costi trasmissivi. Questo aprirebbe la strada allo sviluppo di applicazioni più ricche e complesse quali, ad esempio, il t-Banking.