DRM: rilasciate le prime specifiche per piattaforme interoperabili

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Leonardo Chiariglione

l’interoperabilità dei sistemi di Digital Rights Management, per la gestione dei diritti legati ai contenuti, è un requisito essenziale per il decollo dell’industria dei media digitali.

 

La complessità di queste tecnologie e l’urgenza di offrire agli utenti la possibilità di godere al meglio dei nuovi strumenti di comunicazione multimediale hanno infatti prodotto catene di valore molto vaste e complesse, popolate da un numero crescente di fornitori di servizi essenziali per i due estremi della catena ¿ produttori e utenti finali ¿ così come per i vari intermediari.

 

Molti degli attori impegnati in prima linea nel settore dei media digitali ¿ da Telecom Italia alla BBC, dalla MPEG LA all’Università di Tokio ¿ sono confluiti nel Digital Media Project, un¿organizzazione non-profit che si pone come obiettivo la promozione dello sviluppo, della diffusione e dell’utilizzo dei ¿media digitali¿, che includono la Tv digitale, il Digital Audio Broadcasting, i compact disc, i DVD e tutto l’ecosistema di prodotti e servizi a essi legati.

 

In questo contesto, il Digital Media Project (DMP), nella sua sesta Assemblea Generale ha approvato un set di documenti per la realizzazione di piattaforme DRM interoperabili e ha invitato l’industria e quanti fossero interessati a dare il loro apporto a presentare un contributo per ¿l’applicazione degli usi e dei diritti tradizionali nello spazio digitale¿ al fine di sviluppare una ¿Azione raccomandata¿, da approvare nel corso della decima Assemblea del DMP prevista per aprile 2006.

 

Gli sforzi dell’industria mirano a risolvere la contraddizione generata dalle più recenti tecnologie media digitali che da un lato hanno decisamente arricchito la tanto corteggiata user-experience – fornendo audio e video di alta qualità e trasferibili su supporti difficilmente deperibili ¿ e sviluppato in modo significativo il potenziale di distribuzione dei contenuti media sui network digitali.

 

Il rovescio della medaglia è però che gli strumenti tradizionali per la gestione della catena di valore hanno perso il loro significato tradizionale e questo stato di cose ha creato diverse difficoltà ed è la causa principale dello scarso profitto di questo enorme potenziale.

 

Le tecnologie DRM sono state indicate da più parti come la migliore via d’uscita da questa impasse, per la loro capacità di combinare i vantaggi delle tecnologie digitali con la necessità di un ¿circolo virtuoso¿ che spinga i creatori di contenuti a continuare a lavorare, stimolati dai profitti generati, appunto, dai sistemi di gestione dei diritti digitali.

 

Un sistema DRM, spiega DMP, può essere descritto come un sistema di comunicazione ¿controllata¿ tra due o più entità. Data la particolarità della forma di comunicazione, però, l’implementazione di un sistema DRM può richiedere una vasta gamma di tecnologie e, se queste non possono ¿comunicare¿ tra loro, il sistema diventa allora un ostacolo per gli attori coinvolti nella catena di valore, in particolare per gli utenti finali.

 

l’applicazione di standard condivisi universalmente potrebbe permettere di sbloccare la situazione, ma anche in questo caso ci sono ferree regole da rispettare dal momento che il DRM è strettamente connesso alle business practice rese possibili dall’introduzione delle tecnologie digitali.

Dal momento che queste pratiche stanno effettivamente costringendo l’industria a modificare le proprie strategie, è difficile stabilire quali standard siano necessari in questo preciso momento e quali nel prossimo futuro: tutto ciò che si sa per certo è che il business della distribuzione media cambia rapidamente e che altrettanto rapidamente va trovata una soluzione per evitare l’allontanamento del pubblico, confuso dall’incapacità di comunicazione nell’era della comunicazione anytime, anywhere.

 

La richiesta del DMP invita gli interessati a unirsi allo sviluppo di piattaforme DRM interoperabili a supporto degli usi e dei diritti tradizionali, offrendo ad aziende e privati di usufruire di un¿esperienza che i ¿circoli chiusi¿ del DRM non sono stati finora in grado di garantire.

 

Il termine ultimo per presentare i contributi è il 15 luglio 2005.

 

Alessandra Talarico

 

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