Tv sul telefonino: la via italiana al DVB-H. Per Philips il boom nel prossimo decennio

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L¿interesse verso i servizi televisivi via cellulare si intensifica sempre pi&#249, con gli operatori tutti alla ricerca di nuove applicazioni in grado di generare alti margini di guadagno.

In Italia, la trasmissione DVB-H (digital video broadcast-handheld), la tv digitale per apparati mobili, &#232 stata sperimentata in Lombardia dal Gruppo Profit, attraverso la societ&#224 RTD, nata per sviluppare nuove servizi e proposte attraverso la tecnologia digitale terrestre.

Profit e RTD offrono gi&#224 in diffusione permanente servizi di messaggeria, di t-commerce e di consumo di contenuti multimediali on-demand trasmessi sulle frequenze di Telereporter e TLC-Telecampione che trasmettono in digitale in ampie zone della Lombardia.

“Si tratta – ha affermato Raimondo Lagostena, presidente del gruppo Profit – della vera convergenza: la possibilit&#224 di fruizione dei servizi e dei contenuti interattivi del digitale terrestre attraverso dispositivi mobili &#232 ormai una realt&#224 e costituisce la nostra mission”.

Per Antonio Mazzara, amministratore delegato di Rtd, la tecnologia &#232 complementare ai protocolli Umts, Gprs e i-Mode e offre un valido supporto agli operatori di telefonia mobile che vogliano proporre nuovi servizi multimediali.
¿La tecnologia DVB-H avr&#224 un impatto notevolissimo sulle telecomunicazioni mobili¿, continua Mazzara.

¿Questo standard, infatti, permette la trasmissione di contenuti televisivi e multimediali a dispositivi portatili, con una stabilit&#224 del segnale e una definizione dell¿immagine ad oggi senza eguali. Il segnale DVB-H destinato a tutte le categorie di apparati mobili, viaggia integrato nella trasmissione digitale terrestre ¿ continua Mazzara ¿ con il segnale DVB-T destinato ai televisori di casa, di fatto raddoppiando la capacit&#224 della banda di trasmissione e con prestazioni fino a poco tempo fa impensabili per qualit&#224 e quantit&#224. Questo garantisce una copertura pressoch&#233 totale del territorio¿.

Se il boom della Tv sul telefonino ci sar&#224, questo non &#232 ancora dato saperlo: se ci&#242 avverr&#224 a beneficiarne non saranno comunque soltanto gli operatori, ma anche i produttori di chip.

I chip maker sono gi&#224 impegnati nella produzione di dispositivi adatti alla trasmissione televisiva sui telefonini: basti pensare al chip ¿Hollywood¿ della Texas Instruments o alle tecnologie FLO OFDM della Qualcomm.

Sebbene gli analisti si siano dimostrati scettici riguardo all¿effettivo appeal della tv sul telefonino, secondo Philips, entro al massimo un decennio, la maggior parte dei suoi chip saranno destinati al mercato dei cellulari piuttosto che al mercato televisivo tradizionale.

Secondo Leon Husson, vice presidente esecutivo della divisione Semiconduttori della Philips, entro il 2013, oltre il 50% dei cellulari sar&#224 dotato di capacit&#224 televisive. Per quella data, saranno venduti oltre 600 milioni di telefonini all¿anno: 300 milioni saranno quindi in grado di supportare le trasmissioni televisive.

La societ&#224 sta gi&#224 testando la tecnologia a Berlino, assieme a Nokia, Vodafone e Universal Studios Network.

La sud coreana Samsung, da canto suo, ha appena presentato al ces di Las Vegas un nuovo cellulare capace di captare il segnale DMB (Digital Media Broadcasting).

L¿apparecchio – Sch-B100 -e gi&#224 sul mercato coreano arriver&#224 presto anche in Europa. Si tratta un telefonino 3G dotato di display ad alta definizione da 320 per 320 megapixel capace di visualizzare 262 milioni di colori.

Certo, ci sono ancora molti ostacoli perch&#233 diventi prassi comune e consolidata quella di guardare un programma sul telefonino: in primo luogo ancora troppo poco &#232 stato fatto per sviluppare contenuti adatti alla mobilit&#224, e ancora molto bisogna fare proprio sul versante chip.

Manca ancora, infatti, nonostante l¿impegno dell¿industria, uno standard comune a tutti i produttori e che consenta agli utenti di usufruire del servizio in qualunque parte del mondo essi si trovino.

Un¿altra sfida riguarda la creazione di processori del segnale intelligenti (DSP) che consentiranno ai consumatori di trasferire in modo semplice e immediato i contenuti dalla Tv al telefonino.

Nel frattempo, mentre le varie divisioni R&D lavorano alla prossima generazione di telefonini, alcuni operatori hanno gi&#224 lanciato le proprie offerte per accaparrarsi una fetta di un mercato dall¿enorme potenziale.

Secondo la societ&#224 Yankee Group, nei soli Stati Uniti ci sono 280 mila abbonati alla Mobile Tv, la maggior parte clienti dell¿operatore Sprint che prevede di raggiungere quota 1,3 milioni di utenti entro la fine dell¿anno e 10,8 milioni entro il 2008.

Alessandra Talarico

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