Agcom: ancora insufficiente la competizione sul mercato della telefonia fissa

di |

Italia



Il livello di competizione sul mercato italiano della telefonia fissa è ancora insufficiente.

È questa la conclusione a cui è giunta l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che ha appena concluso l’analisi relativa ai mercati dei servizi telefonici locali, nazionali e fisso-mobile disponibili al pubblico e forniti in postazione fissa per clienti residenziali e non residenziali (mercati n. 3 e n. 5 fra quelli identificati dalla Raccomandazione sui mercati rilevanti dei prodotti e dei servizi della Commissione europea).

Gli operatori interessati hanno 45 giorni di tempo dalla pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale per far pervenire all’Autorità eventuali osservazioni.

l’Autorità ha individuato sei mercati rilevanti concernenti i servizi telefonici disponibili in postazione fissa, suddivisi per direttrice di traffico e per tipologia di clientela:

chiamate locali residenziali;

chiamate locali non residenziali;

chiamate nazionali residenziali;

chiamate nazionali non residenziali;

chiamate fisso-mobile residenziali;

chiamate fisso-mobile non residenziali.

In tutti e sei i mercati considerati, il livello di competizione si presenta ancora insoddisfacente.

Telecom Italia vi detiene un significativo potere di mercato come si evince dalla quota di mercato e dagli altri indicatori di dominanza risultando pertanto unico operatore notificato.

Relativamente alla declinazione dei remedies che l’Autorità ha imposto all’operatore dominante, si sottolinea, in particolare, l’obbligo di sottoporre le offerte di Telecom Italia al controllo mediante i cosiddetti ¿test di prezzo¿ finalizzati a salvaguardare le condizioni competitive sul mercato, la conferma dei vincoli di price cap stabiliti con la delibera 289/03/CONS al fine di prevenire l’applicazione di prezzi eccessivi ai servizi al dettaglio, e l’obbligo di comunicazione preventiva delle nuove offerte. (a.t.)

Il testo della consultazione