Tassa sugli sms, non si placano le polemiche. Gasparri: ¿tassiamo piuttosto le parole dei politici¿

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Non si sono fatte attendere le reazioni alla proposta del sottosegretario al Tesoro Gianluigi Magri, che ha avanzato nei giorni scorsi l¿idea di una sovrattassa di 2 centesimi di euro sui messaggi di testo (sms) per coprire una parte degli sgravi Irap.

Il primo a bocciare senza mezzi termini l¿ipotesi &#232 il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri che, oltre a definire la proposta ¿un¿idiozia¿, paragona addirittura l¿eventuale tassazione sugli sms a una ¿versione tecnologica¿ della tassa sul macinato e lancia una controproposta venata di una sottile auto-ironia: ¿Mettiamo una tassa di 2 centesimi su ogni parola che dice un politico ¿ propone Gasparri – pensate a me quanto costerebbe¿.

Quello della telefonia – ha aggiunto poi ¿ ¿&#232 un settore gi&#224 gravato da una situazione impositiva significativa, &#232 un settore che ha gi&#224 dato”.

Provocazioni a parte, la tassa andrebbe a colpire soprattutto i pi&#249 giovani, per cui si parla di addirittura di sindrome da sms.

Lo scorso anno, in Italia, sono stati inviati circa 27 miliardi di sms: facendo qualche piccolo calcolo se ne deduce che sono stati inviati oltre 73 milioni di messaggini al giorno.

Un mercato enorme, per un servizio tra l”altro anche molto pubblicizzato su televisione e carta stampata.

Se la tassa da due centesimi dovesse andare in porto, lo Stato incasserebbe pi&#249 o meno 540 milioni di euro, circa un quarto di quanto varrebbe la riduzione Irap (circa 2 miliardi).

Per Pierluigi Bersani (DS), sarebbe come ¿mettere una tassa sugli innamorati¿, mentre i Verdi parlano di ¿strozzatura dei consumatori”, soprattutto i pi&#249 giovani.

Dello stesso parere l¿Associazione dei consumatori Altroconsumo, secondo cui la tassa altro non sarebbe che l¿ennesima ¿lesione dei diritti dei consumatori¿ e ¿rappresenterebbe un rincaro di oltre il 13 per cento sull”attuale prezzo medio dei messaggini, in un mercato dove non c”&#232 in pratica concorrenza: tutti gli operatori, anche il nuovo entrato ”3”, hanno uniformato i propri prezzi degli sms a un”unica tariffa, 15 centesimi¿.

Negli ultimi 3 anni e mezzo, spiega l¿associazione, “il costo degli sms ha subito aumenti sconcertanti. Il 12 febbraio 2001 gli sms venivano proposti a 10,33 centesimi (cio&#232 200 lire, tariffa Omnitel Fast 50 Ricaricabile lanciata, appunto, il 12 febbraio del 2001)”.

Oggi tutte le tariffe Vodafone comportano un costo per sms di 15 centesimi.

¿In altri termini, in 3 anni e mezzo i costi degli sms sono cresciuti del 45%, con un incremento annuo medio di circa il 12%¿.

Proprio questo &#232 stato segnalato nel novembre 2003 ¿all”Antitrust italiano e a quello europeo. L”allora commissario Monti aveva rimesso la questione all”Antitrust italiana, ma niente &#232 cambiato¿.

La bocciatura della proposta &#232 comunque trasversale: il presidente di Azione giovani, Giorgia Meloni (An), definisce infatti l¿idea ¿la stupidaggine del secolo, piuttosto tagliamo gli stipendi ai politici¿.

Per Stefano Fancelli, presidente nazionale della Sinistra Giovanile dei Ds, quello degli sms &#232 il ¿primo linguaggio¿ utilizzato dai pi&#249 giovani che per protesta, nel caso in cui l¿emendamento dovesse passare in Parlamento, potrebbero lanciare lo ¿sciopero del pollice¿.

L¿indignazione verso la proposta dell¿Udc &#232 dunque bibartisan e trasversale, dal momento che la Finanziaria avrebbe dovuto abbassarle le tasse, non gravare ulteriormente sulle gi&#224 esangui casse degli italiani.

Avanzare una proposta che andrebbe a colpire i pi&#249 giovani, poi, sa tanto di bassezza o di fregatura doppia, dal momento che le bollette (e le carte prepagate dei ragazzi) sono quasi sempre i genitori a pagarle.

Sugli sms se ne sono dette di tutti i colori: l¿accusa principale &#232 quella secondo cui i messaggi di testo stanno deteriorando il linguaggio dei giovani, che ormai scrivono e parlano utilizzando una sorta di codice cifrato, simbolico e sintetico.

In Danimarca, addirittura, &#232 stato aperto un centro per curare la dipendenza da sms, dal momento che molti ragazzi sembra non ne possano pi&#249 fare a meno.

I numeri relativi al business a essi legato, per&#242, fanno venire l¿acquolina in bocca a tanti: si calcola che nel solo giorno di Capodanno, circolano pi&#249 o meno 100 milioni di messaggini, la tassa frutterebbe dunque 2 milioni di euro in 24 ore. Anche a San Valentino l”incasso sarebbe di tutto rispetto: 500 mila euro, mentre gli scherzi del primo aprile frutterebbero all¿erario circa 10 milioni di euro.

All¿esercito degli sms-dipendenti, come a quello dei fumatori, dunque, il compito di rimpinguare le casse dello Stato, salassate questa volta dal taglio dell¿Irap.

Magari alla prossima Finanziaria, chiss&#224, penseranno a una tassa sul sesso?

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Alessandra Talarico