Tiscali lancia il VoIP in Francia, mentre gli Usa si scagliano contro la tecnologia: fomenta criminalità e terrorismo

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Europa



Il mercato della telefonia su Internet cresce in modo sempre più vistoso e continua ad attrarre l’interesse di operatori e utenti in tutto il mondo.

Se però da un lato le offerte si susseguono a ritmo incalzante in tutta Europa, negli Usa continua il dibattito sulla sicurezza di queste reti, che potrebbero trasformarsi in una sorta di zona franca per le comunicazioni dei terroristi.

 

Per quanto riguarda in particolare i mercati nostrani, l’entusiasmo verso la tecnologia cresce rapidamente e anche il mercato francese pare sempre più lanciato verso il business VoIP.

Dopo Free e Neuf Télécom ¿ che offrono il servizio già dall’autunno 2003 – e France Telecom, che ha svelato le sue offerte nelle scorse settimane, è ora la volta di Tiscali France, che dal 24 giugno partirà con un servizio che consentirà agli utenti di telefonare attraverso Internet in modo illimitato e gratuito.

 

Per 30 euro (e 4 euro al mese per l’affitto del terminale Triway) gli abbonati che sottoscriveranno il servizio per almeno un anno, potranno beneficiare di una vasta gamma di servizi, tra cui un nuovo numero di telefono, chiamate gratuite su protocollo IP verso i numeri fissi francesi, diminuzione delle tariffe per le chiamate verso i cellulari (0,19 euro al minuto) e per le chiamate internazionali e di una fatturazione al secondo a partire dal primo secondo di chiamata.

 

Inoltre, ha specificato il gruppo in una conferenza stampa, gli utenti che si abboneranno ai nuovi servizi IP usufruiranno di altri 20 servizi supplementari,  tra cui la casella vocale e la presentazione del numero.

 

Rafi Kouyoumdjian, presidente di Tiscali France ha indicato che il gruppo conta di lanciare al più presto altri servizi come un video club on line e spera che il suo sistema telefonico via ADSL possa svincolarsi da France Télécom ¿ nell’ambito della famosa liberalizzazione dell’ultimo miglio ¿ su almeno il 20% del territorio.

Il gruppo potrà così lanciare i cosiddetti pacchetti ¿triple play¿ che riuniscono voce, dati e video in un¿unica soluzione.

 

In seno al gruppo Tiscali ¿ uno dei più importanti ISP a livello europeo con sede in Italia ¿ la Francia è il primo Paese a beneficiare di un¿offerta VoIP, ma a breve seguiranno Paesi Bassi e Italia.

 

Secondo Cisco, il vendor che più di tutti sta spingendo sull’adozione delle nuove tecnologie, entro il 2007 il 75% del traffico telefonico mondiale si svolgerà su protocollo Internet.

In Italia, in particolare, se nel 2002 sono stati venduti quasi 40 mila telefoni Ip, nel 2003 si è arrivati a 65 mila e nel 2004 si prevede una vendita di 115 mila unità, con un incremento del 76% rispetto all’anno precedente.

Entro il 2006, inoltre, Telecom Italia ha intenzione di far migrare i suoi clienti sulle reti IP, esempio seguito anche da British Telecom, che ha annunciato investimenti per tre miliardi di sterline.

La Telecom Industry Association americana sostiene che, entro il 2006, le comunicazioni VoIP genereranno un business di quasi 17 miliardi di dollari, in termini di traffico.

 

A livello istituzionale, però, il VoIP negli Usa non gode proprio di un¿ottima fama, nonostante siano stati proprio i grandi gruppi americani della tv via cavo – come Comcast, Cox o Time Warner – i primi a buttarsi a testa bassa nell’impresa, per ampliare la propria offerta e sottrarre quote di mercato ai vecchi giganti della telefonia locale come Verizon, Sbc e BellSouth.

Il Dipartimento di Giustizia americano, si è infatti scagliato contro la telefonia su Internet, che potrebbe fomentare il traffico di droga, il crimine organizzato e il terrorismo.

 

Non è chiaro infatti se il Communications Assistance for Law Enforcement Act (CALEA) del 1994 – che obbliga le compagnie di telecomunicazioni a collaborare per agevolare le intercettazioni telefoniche da parte delle autorità governative – possa infatti essere applicato anche alle comunicazioni che avvengono in Rete.

 

Per evitare una simile ipotesi, il senatore John Sununu, ha proposto  un disegno di legge ¿ il VoIP Regulatory Freedom Act – in base al quale il VoIP dovrebbe essere trattato come un servizio informativo e non come un servizio telefonico.

 

¿Il VoIP ¿ dice Sununu – è in uno stadio di sviluppo molto critico, ma il suo potenziale è enorme sia per quel che riguarda le aziende che gli utenti privati¿.

 

A febbraio dello scorso anno, tra l’altro, la Commissione Federale per le Comunicazioni (FCC) si era già pronunciata sull’argomento, decretando che i servizi VoIP non differiscono in alcun modo dalle eMail e dalle applicazioni P2P, che non sono considerati servizi telecom, ma servizi di informazione e quindi non vanno tassati né sorvegliati in base alla CALEA.

 

Il governo sta cercando comunque di convincere le autorità e le compagnie che operano su Internet che il CALEA va esteso non solo alle reti DSL e via cavo, ma a tutto ciò che circola su Internet, dalle eMail alle messaggerie.

 

d’accordo anche l’FBI che a marzo di quest¿anno ha chiesto alla FCC di obbligare i fornitori di servizi VoIP ¿ inclusi quelli che utilizzano tecnologie via cavo e DSL ¿ a collaborare con le autorità per supportare l’intercettazione delle comunicazioni che avvengono in Rete.

 

 

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Alessandra Talarico

 

 

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