La Legge Gasparri riprende l¿iter. Il voto di fiducia resta l¿uscita d¿emergenza

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Il tanto dibattuto Ddl di riforma del sistema radiotelevisivo, che porta la firma del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri &#232 tornata oggi alla Camera, dopo un travagliato iter legislativo.

La riforma Tv &#232 attesa da circa 160 votazioni: tante sono, infatti, le proposte di

modifica presentate dal centrosinistra. I voti segreti dovrebbero essere una cinquantina (compreso quello finale sul provvedimento), che si ridurrebbero a una trentina se si decidesse per il voto di fiducia.

Nel febbraio scorso il Ddl era stato ritirato per non correre il rischio di essere battuto con voto segreto, di fronte alla vacillante compattezza della maggioranza di centrodestra.

Alcuni hanno anche ventilato l¿ipotesi che si decida per il voto di fiducia come &#232 stato per il Decreto Salvareti, anche se stamani a Napoli al workshop dell¿Agcom, il ministro Gasparri ha smentito, ma non del tutto: ¿Al momento non c”&#232 questa ipotesi, vedremo in funzione del dibattito¿.

“Pensiamo di andare avanti normalmente, senza fiducia, ma se sar&#224 opportuno farlo lo valuteremo“, ha detto Gasparri ai giornalisti.

Secondo i piani del governo, il testo di legge, che secondo l¿opposizione farebbe gli interessi della famiglia del premier Silvio Berlusconi e della loro Tv, dovrebbe essere votato entro la fine della settimana, prima di passare al Senato per il s&#236 definitivo.

Nell”ultimo anno i leader della maggioranza hanno visto nelle difficolt&#224 di approvare la legge un chiaro segnale dei problemi che la maggioranza ha al suo interno, in particolare gli spinosi rapporti con l¿Udc, con cui ci sono stati degli scontri su alcune parti del testo. Anche se rimane il dubbio se si sia trattato di reale non condivisione di alcune disposizioni normative o pi&#249 semplicemente di giochi politici.

A questo si &#232 poi aggiunta la bocciatura di Ciampi, che a dicembre ha rinviato la legge alle Camere per un”altra lettura dopo la sua prima approvazione, dicendo che non favoriva il pluralismo. L¿appunto del Capo dello Stato riguardava il passaggio di Rete4 sul satellite e in modo particolare il Sic (Sistema Integrato delle Comunicazioni).

Gasparri proprio ieri ha spiegato che il “Sic viene riproposto in modo ridotto, con un taglio del 20-25% rispetto alle stime precedentemente diffuse dalla stampa”.

Un ridimensionamento dovuto alla eliminazione dal computo finale “delle attivit&#224 di promozione e della vendita di libri in abbinamento”. Si tratta, secondo Gasparri, di un “tetto equo perch&#233 dobbiamo evitare che in Italia ci siano imprese troppo piccole”.

Nel pomeriggio, alle ore 17.00, si &#232 tenuta a Piazza Colonna una manifestazione per protestare contro la legge Gasparri.

Il Comitato per la libert&#224 e il diritto all”informazione (della Fnsi) ha infatti indetto la manifestazione ””in coincidenza con la ripresa della discussione in aula della legge¿.

¿Non si deve assistere inerti al tentativo di approvazione di una legge – si legge in un comunicato – che rafforza il monopolio e penalizza soprattutto i soggetti pi&#249 deboli, riduce il pluralismo, legittima le censure, non consente un mercato dell”informazione sano e capace di svilupparsi in modo equilibrato¿.

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