Il piano industriale di Seat punta tutto sugli elenchi telefonici

di |

Italia



Approvato il nuovo piano strategico triennale di Seat. La strategia è di posizionarsi come operatore multi-paese e multi-specializzato nel campo delle directories, facendo leva sull’esperienza e sulla comprensione del mercato a livello locale, nonché sulla condivisione di competenze tra paesi e tra business unit. ¿Seat è un gruppo prevalentemente italiano che intende rafforzare il suo core business, che consiste nella realizzazione di elenchi telefonici¿, ha dichiarato nel corso della presentazione agli analisti finanziari l’amministratore delegato Luca Majocchi. ¿Ci vogliamo concentrare nella nostra attività originaria ¿ ha aggiunto Majocchi – dopo l’era di internet, e vogliamo far ripartire la crescita nel settore degli elenchi telefonici, perché se si sviluppa quello, l’effetto positivo viene trasmesso a tutta l’attività del Gruppo¿.

 

Le assemblee straordinarie di Spyglass S.p.A. e Silver S.p.A. hanno approvato il progetto di fusione, che sarà sottoposto all’assemblea straordinaria di Seat l’1 e 2 dicembre prossimi. Si prevede che il completamento del processo di fusione e la quotazione in borsa della nuova entità risultante dalla fusione possa avvenire entro la fine dell’anno. Ogni decisione relativa alla distribuzione di dividendi verrà sottoposta all’Assemblea dei soci al completamento del processo di fusione, indicativamente nella primavera del 2004.

 

Nei propri principali mercati di riferimento (in Italia con Seat SpA e nel Regno Unito con Thomson Limited), Seat intende perseguire una strategia multi-piattaforma, rendendo disponibili i propri servizi su tutti i principali canali di comunicazione: carta, internet e telefono. La crescita futura sarà basata sulla soddisfazione delle esigenze di ricerca degli utilizzatori e di quelle di comunicazione degli inserzionisti, i quali potranno beneficiare della sempre maggiore integrazione dei servizi del Gruppo Seat sui diversi canali. Questa attività sarà sostenuta da una continua innovazione di prodotto, da investimenti in formazione e automazione, dalla qualificazione della forza vendita e dall’utilizzo di nuove modalità di segmentazione del mercato.

 

Le divisioni specialistiche Directory Assistance (Telegate) e Business Information (Consodata) continueranno a perseguire le proprie strategie di sviluppo multi-paese, realizzando crescita dei ricavi e efficienza gestionale nel contesto specifico di ciascuno dei mercati presidiati.

Accanto allo sviluppo delle attività e alla crescita dei ricavi, il piano prevede una efficace gestione dei costi operativi e del capitale circolante, con l’obiettivo di ottimizzare nel tempo i margini e la generazione di cassa e sostenere un¿attività di investimento in crescita rispetto agli anni 2001-2003. Per quanto riguarda la razionalizzazione dei costi, Majocchi ha precisato che ¿non vi saranno tagli che non siano fisiologici¿, auspicando, al contrario, ¿di poter creare tanto nuovo business da crescere anche dimensionalmente¿. Nell’ambito dei cosiddetti ¿aggiustamenti fisiologici¿ nel personale, che in Italia conta 1.360 dipendenti e 2.100 agenti, mentre il totale internazionale del Gruppo è pari a 5.330 unità, Majocchi ha affermato di avere ¿avviato le valutazioni con i sindacati, che sono legate ai normali scivoli previsti dalla legge, come i prepensionamenti¿. l’Ad di Seat ha poi aggiunto: ¿Sgomberiamo il campo dall’idea che i fondi di private equity stringano i cordoni della borsa, perché gli azionisti di Seat sanno che occorre valorizzare il potenziale di crescita della società¿.

 

Il nuovo Piano Triennale 2004 ¿ 2006 prevede una significativa ripresa dei ricavi in tutte le aree di business, con una crescita media annua attesa tra il 5% e il 6% (a fronte di una variazione media annua attesa dello 0,7%-1,4% tra il 2001 e il 2003), sostenuta da azioni mirate ad aumentare la soddisfazione della clientela e il cross selling. Per Majocchi occorre ¿aumentare la redditività di ogni singolo cliente¿, poiché l’azienda proviene da un periodo in cui ¿l’elemento che ha sofferto di più è stato proprio il rallentamento nell’acquisizione di nuovi clienti¿.

 

Nel triennio i costi sono previsti comunque in crescita, tra il 4,0% e il 4,5%, in particolare quelli commerciali e quelli di pubblicità, mirati a sostenere lo sviluppo del business. I costi industriali e generali si manterranno, invece, sostanzialmente in linea con l’inflazione. Grazie all’effetto della leva operativa risultante dall’aumento dei ricavi, tra il 2004 e il 2006, l’Ebitda è previsto in crescita tra il 7% e l’8% annuo (rispetto a una crescita media annua attesa di 8,5%-9,0% tra il 2001 e il 2003).

 

Rispondendo a una domanda su un possibile ritorno di Telecom Italia nel settore degli elenchi telefonici dopo il 2006, come annunciato anche da British Telecom, Maiocchi ha risposto di non avere ragioni ¿per ritenere che Telecom Italia possa rientrare nel business¿. Riferendosi all’operazione annunciata dall’operatore britannico, Majocchi ha dichiarato che ¿avviene in un mercato sottopenetrato e ciò che è potenziale per British Telecom non lo è per Telecom Italia¿. Inoltre, ¿British Telecom era già l’editore delle Yellow Pages, e in Italia gli editori siamo noi. Telecom Italia può anche decidere di pubblicare elenchi telefonici, ma noi continueremo a fare le Pagine Bianche e a raccogliere pubblicità¿, ha poi concluso l’Ad di Seat.

 

 

Pierluigi Sandonnini