Il passaggio al digitale terrestre preoccupa Tronchetti Provera

di Raffaella Natale |

Italia


Il presidente di Telecom Italia (TI), Marco Tronchetti Provera, ha espresso la sua più viva preoccupazione per le aziende che saranno coinvolte nel passaggio al digitale terrestre.

Provera è intervenuto all`audizione alle commissioni Trasporti e Comunicazione della Camera.
Per il presidente TI, la data del 2006, fissata dal Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri per il passaggio al digitale, dovrà prevedere delle scelte politiche certe in favore delle aziende che si impegneranno in un investimento obbligatorio dai ritorni incerti.

Provera ha inoltre ribadito la contrarietà del gruppo al limite del 10¿ sul mercato integrato delle comunicazioni, come stabilito dal Disegno di legge di Gasparri alle aziende delle Tlc, che vanno al di la della soglia del 40¿ del mercato.

Questa disposizione, aggiunge il presidente, introduce un limite di dubbia legittimità, dannoso per il sistema stesso.

In questo senso spiega come la contiguità e la convergenza con il settore delle Tlc sarebbero un`opportunità e non un rischio da cui difendere il sistema dei media.

La norma della legge Maccanico, che impediva a Telecom di avere concessioni tv in chiaro, è “caduta quando Telecom non è più stata concessionaria esclusiva del servizio telefonico”.

Per quanto riguarda La 7 e Mtv, le emittenti controllate da Telecom, Tronchetti ha dichiarato che il gruppo intende mantenere e sviluppare entrambe le concessionarie, che insieme arrivano al 2.2¿ del mercato.

La pianificazione futuro del gruppo prevede anche un investimento di alcuni milioni di euro nel digitale terrestre.
Quanto alla fusione tra le due Pay TV, Tele¿ e Stream, Provera chiarisce che permetterà al gruppo di poter recuperare il miliardo di euro perso in due anni.

In ogni caso Telecom parteciperà alla nuova unità con una quota del 19%, come prevede la legge per chi ha due concessioni.