Adobe abbandona lo sviluppo di Flash per le piattaforme mobili. Focus su Html5

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Aveva, dunque, ragione Steve Jobs, quando sosteneva che Flash è troppo lento, inadatto alla navigazione internet dagli smartphone e troppo ‘chiuso’.

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Adobe Flash per iPhone

Anche se postuma, si tratta di un’altra vittoria di Steve Jobs: Adobe ha infatti annunciato l’abbandono dello sviluppo del player Flash per i dispositivi mobili. Un dietrofront che sa di defezione verso i concorrenti di Apple, soprattutto i produttori di smartphone e tablet Android, che hanno puntato molto sulla compatibilità dei loro dispositivi con Flash come elemento di differenziazione.

Solo l’ultima versione di Flash Player realizzata per Android e PlayBook continuerà ad essere aggiornata, mentre l’editore californiano, ben noto per i programmi Photoshop, Acrobat o Illustrator, ha confermato che gli sforzi in campo mobile si concentreranno sulla creazione di pacchetti di applicazioni con Adobe Air per l’Android Market e gli altri store mobili e sull’incremento degli investimenti su Html5. Il formato, si legge nella nota diffusa dalla società, “è ora supportato, a volte in maniera esclusiva, su tutti i principali dispositivi mobili e questo fa di Html5 la migliore soluzione per sviluppare e distribuire contenuti sulle piattaforme mobili”.

 

Steve Jobs, gran sostenitore dello standard Html5, aveva spiegato che Flash è troppo lento, inadatto alla navigazione internet dagli smartphone e ‘chiuso’, impossibile, cioè, da modificare se non dai suoi autori.

La motivazione di questo ostinato rifiuto era stata spiegata in una lettera aperta postata sul sito web di Apple, in cui Jobs  spiegava che “Flash è troppo lento per l’iPhone”, mentre le prestazioni della versione Lite “non sono sufficienti per navigare il web dal telefonino”.

I video in formato Flash, scriveva, consumano la batteria due volte più velocemente di quelli codificati in altri formati e Flash è stato la causa principale dei frequenti crash del sistema sui Mac.

I programmi Flash, sottolineava ancora Jobs, sono stati concepiti per l’era del ‘Pc con mouse’, ma non funzionano bene sui dispositivi mobili, soprattutto sugli smartphone touch come iPhone, iPod e iPad.

 

Dopo la presa di posizione di Jobs, molti siti internet – tra cui Facebook – avevano deciso di abbandonare Flash per far si che i loro contenuti fossero visibili sui gettonatissimi dispositivi Apple.

 

Anche Microsoft ha in un certo senso abbracciato la posizione di Apple, pur dicendosi aperto a collaborare con Adobe per ‘aggiustare’ i difetti di Flash.