Asati sullo scorporo della rete di accesso

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Pubblichiamo qui di seguito la lettere inviata da ASATi e firmata dal presidente Franco Lombardi al CdA di Telecom Italia, Al Governo, Alla CDP, all’Agcom e alla Consob sul tema dello scorporo della rete di accesso.

Da alcune settimane si è riacceso il dibattito sulla separazione della rete di Telecom Italia con dichiarazioni, smentite, conferme che si inseguono quasi ogni giorno sulla stampa da parte degli attori, protagonisti e comprimari, di questa vicenda che ormai da molti anni alimenta il dibattito sul futuro delle telecomunicazioni nel nostro Paese.

La stampa ha ricordato recentemente il cosiddetto Piano Rovati, facendo risalire a quel progetto, mai completamente svelato, l’idea dello scorporo della rete. Gli addetti ai lavori sanno che in realtà questa soluzione era stata proposta già prima e sostenuta con forza da ASATI, attraverso comunicati stampa e interventi nelle Assemblee della Società essendo l’unico modo per assicurare l’evoluzione della rete fissa e garantire il rispetto della concorrenza.

Il vertice di Telecom Italia sembra finalmente aver sposato questa tesi. Meglio sarebbe stato per la Società e il Paese se questa scelta fosse stata accettata anni fa, quando ASATI lo propose, nell’Assemblea di aprile 2007; basti pensare alla valutazione della rete, certamente molto più elevata di quanto oggi in discussione. Ma ora è assolutamente indispensabile passare dalle parole e dalle schermaglie sui giornali ai fatti, e occorre farlo velocemente impegnandosi su scadenze ben precise.

Perciò Asati, alla vigilia del Consiglio di Amministrazione del 27 settembre,dove verra’ discusso il tema della rete di accesso, intende far conoscere ai Consiglieri, agli Azionisti e all’opinione pubblica la propria posizione su questo tema.

  • Occorre ratificare entro dicembre 2012 la costituzione di una Newco in cui far confluire la maggior parte degli asset  di “open access”,(la divisione della rete di distribuzione di TI) la rete di accesso in rame e in fibra, le infrastrutture civili, cavidotti, tubazioni, gallerie, torri, i sistemi di alimentazione. Il valore complessivo di questi asset -che sarà evidentemente stimato da un Advisor incaricato dalla Società (noi riteniamo un valore non inferiore ai 15 miliardi di euro)- dovrà tener conto delle caratteristiche peculiari della rete in rame, specialmente la limitata lunghezza dei rilegamenti di utente e la robustezza alle diafonie, che ne fanno una delle migliori reti di accesso Europee (essendo stata realizzata alla fine degli anni ’80 con i cavi plastici la cui vita residua è sicuramente superiore ai 20 anni) che la rendono adatta all’impiego delle tecniche più moderne di trasmissione ad alta velocità, vectoring, bonding, phantom.
  • L’azionariato della Newco dovrà essere aperto innanzitutto alla Cassa Depositi e Prestiti, ma anche a Fondi di investimento.
  • Il processo di costituzione e avvio operativo della Nuova Società (scorporo, valutazioni, aumenti di capitale), che opererà sull’intero territorio nazionale con obiettivi coerenti con quelli dell’Agenda Digitale Europea, potrà richiedere circa sei mesi .Tra l’altro questo progetto sarebbe in linea con il progetto molto piu’ ampio volto a riunire l’Europa attraverso l’intervento sulle reti , Connecting Europe Facility (cef), che riguarda le reti di Energia, Trasporti e TLC(con il progetto Ten-Bda, broadband digital agenda) in cui si auspicano finanziamenti pubblici e privati. Nel frattempo è auspicabile al piu’ presto definire con Metroweb un accordo per avviare la realizzazione della nuova rete nelle trenta città individuate sia da TI che da Metroweb.
  • La contrapposizione tra tecnologie, FTTC e FTTH, che riporta quotidianamente la stampa è solo strumentale, come ben sanno quelli che hanno esperienza di progettazione e realizzazione di reti. Non esiste una soluzione unica valida per l’intero Paese e per tutte le realtà territoriali. L’FTTH è certamente adatta a realtà a forte concentrazione di clientela, a famiglie o imprese, con elevata richiesta di accessi a larga banda, lì dove ci saranno condizioni di mercato valide, come i centri storici delle grandi città o i distretti industriali, l’FTTCab, per le caratteristiche di flessibilità e di costi, e per la velocità di realizzazione nella maggior parte del Paese.

A questo proposito la discussione sterile tra tecnologie è confermata palesemente da alcuni dei principali operatori Europei, quali ad esempio di quelli di Gran Bretagna (BT), Olanda (KPN), Germania (DT), Belgio (BelgaCom), Spagna (Telefonica) che partiti alcuni anni fa con la decisione di adottarela tecnologia FTTHritornando hanno poi scelto di impiegare la soluzione architetturale FTTCab, preferendola per i tempi di realizzazione, gli investimenti, la domanda di banda ultralarga del mercato.

Nel corso dell’ultimo anno a livello mondiale ben otto operatorihanno deciso di abbandonarela soluzione FTTH (che prevede di cablare da subito l’intera rete di accesso con la fibra) e di procedere gradualmente con l’implementazione: prima conla rete FTTCab (che porta la fibra fino agli armadi) e di lasciare quindi in un primo tempo inalterata la rete cosiddetta secondaria – dagli armadi stradali alle abitazioni evitando cosi’ degli scavi difficoltosi nelle aree urbane. Anche in Francia, di recente l’Autorità (ARCEP) ha deciso il 13 settembre scorso di rimuovere il vincolo di realizzare una rete FTTH e di accettarela soluzione FTTCab.

Recenti sperimentazioni effettuate in diciassette Paesi hanno, infatti, mostrato che con la topologia di rete FTTCab unita al vectoring si riesce a garantire una velocità di 100 Mbit/s per tutti gli utenti che sono connessi all’armadio con un cavo di lunghezza inferiore di 400 -500 m (quindi quasi tutti gli appartamenti compresi in un’area cavo). Un risultato questo che risponde appieno agli obiettivi posti dalla Comunità per i Paesi Europei che chiede che almeno il 50% degli utenti debbano disporre di una rete a 100 Mbit/s.

Dotare il Paese di una rete all’avanguardia è stata una responsabilità e un vanto per la SIP e per Telecom Italia e deve essere quindi un impegno anche per il futuro, al quale negli ultimi anni la Società non ha potuto pienamente corrispondere per gli effetti della “sciagurata” privatizzazione e delle gestioni degli anni successivi. Attuare da parte di Telecom Italia la strategia proposta da Asati, con il supporto della Cassa Depositi e Prestiti, e’ oggi una opportunita’ disponibile per poco tempo e , significa anche recuperare questo ruolo, mettendo le straordinarie competenze della Società e di tutto l’indotto a disposizione di un grande progetto di innovazione del Paese.

E’ fondamentale in questa strategia il rapporto con le istituzioni e in particolare con l’AGCOM con cui va costruito un quadro coerente di regole semplici e chiare che favorisca l’innovazione , una giusta remunerazione degli ingenti investimenti richiesti, e le modalita’ di accesso da parte degli OLO alla nuova rete.

Infine di questa operazione ne beneficerà subito il Paese: basti pensare, come è stato affermato in passato da numerose fonti autorevoli, all’influenza di una rete di nuova generazione sul PIL stesso, gli azionisti della Società, che vedrebbero risalire il valore del titolo in borsa sicuramente sottostimato dalle quotazioni attuali, i dipendenti della Società, gli operatori alternativi che potrebbero accedere alla nuova rete senza diseconomie e duplicazioni di investimenti, concorrendo sull’offerta solo sui servizi, e infine tutti i cittadini, i clienti,la Pubblica Amministrazioneche avrebbe accesso a servizi avanzati.