La nuvola

5g e intelligenza artificiale per il cloud robotics, mercato da 226 miliardi di dollari nel 2021

di |

Macchine in rete che comunicano e imparano, si scambiano dati e informazioni per potenziare l’industria digitalizzata e diventare servizi: nasce il mercato della robotica cloud, nel 2020 il 90% dei robot saranno sulla nuvola.

Una grande rete 5G per connettere le macchine dell’indsutry 4.0 grazie al cloud computing. Robot potenziati dall’intelligenza artificiale e quindi in grado di scambiarsi dati in tempo reale per far fronte ad ogni possibile variazione del carico di lavoro, mantenendo elevati livelli di produttività ed efficienza.

È questo il mondo della robotica cloud, un panorama dominato dal machine learning, dalla riduzione dei consumi energetici, dall’alta capacità computazionale e collaborativa, in cui i robot iniziano ad orientarsi al mondo dei servizi e al mercato consumer.

La convergenza tra tecnologie 4.0, i grandi flussi di dati (big data) e il supporto assicurato dall’Internet of Things (principalmente sensoristica e M2M networking), sono gli elementi principali di una miscela esplosiva che ha dato vita nel 2016 ad un mercato mondiale da 34 miliardi di dollari.

Una convergenza tecnologica che a sua volta darà vita ad un panorama globale di applicazioni valutato dalla GTI (Global TD-LTE Initiative) attorno ai 226 miliardi di dollari nel 2021.

In uno dei più recenti Report pubblicati da GTI, “Cloud Robotics: Trends, Technologies, Communications, si fa cenno a due segmenti chiave per il settore cloud robotics: l’invecchiamento della popolazione mondiale, con relativa domanda di macchine per l’assistenza domestica e la deambulazione, e l’industrial automation per lo sviluppo della manifattura digitale 4.0.

Organizzazione influente del settore 5G e TDD (Time Division Duplex ossia duplex a divisione temporale), con oltre 120 operatori e 103 vendor tra i partner membri, GTI, nel cui consiglio direttivo siede anche il CEO di Vodafone Italia, Vittorio Colao, punta a creare una piattaforma di settore globale per le tecnologie TDD e 5G, facilitando la formazione di una catena innovativa ed ecologica.

Tra un paio di anni il 90% dei robot sarà connesso in rete e lavorerà sulla nuvola e ogni anno, a partire dal 2020, serviranno più di 20 milioni di nuove connessioni per supportare l’enorme mole di lavoro del cloud robotics.

GTI illustra anche le tipologie di connessioni necessarie al mantenimento della massima efficienza del sistema: monitoring & status reporting; controlli real time, voice & video processing, software & service.

I robot interconnessi nel cloud lavoreranno con un tempo di latenza bassissimo, “senza soluzione di continuità”, con un ritardo interoperazionale di molto inferiore ai 100 millisecondi. Attualmente si registra una latenza operativa più che doppia rispetto a questo dato. Ecco perché, per raggiungere tale risultato, è fondamentale una connessione molto più veloce ed efficiente, con capacità di supporto per elevata densità di dispositivi, che solo il 5G può garantire.