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‘Sindaci diffidati sul 5G, servono certezze sui rischi per la salute’. Intervista a Gianluca Di Ascenzo (Codacons)

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Gianluca Di Ascenzo, presidente del Codacons ‘Chiediamo ai sindaci di applicare il principio di precauzione e vietare l’attività di sperimentazione e/o installazione della tecnologia 5G vista la potenziale fonte di rischio. Serve uno studio del Ministero della Salute’.

Prosegue la battaglia del Codacons contro la sperimentazione 5G. Nel mirino dell’associazione dei consumatori, che il 16 settembre scorso ha spedito una diffida a tutti gli 8.100 comuni italiani dall’avviare i test sulla tecnologia 5G, i potenziali rischi per la salute derivanti dal nuovo standard di comunicazione mobile. I Comuni hanno 15 giorni di tempo per adeguarsi alla diffida, dopo di che, nel caso di potenziali problemi futuri per la salute dei cittadini connessi al 5G, i sindaci potranno essere chiamati in causa. Ne abbiamo parlato con l’avvocato Gianluca Di Ascenzo, presidente del Codacons.  “Diffida ad adempiere il 5G” (scarica il documento in PDF).

Key4biz. Perché avete inviato a tutti i Comuni italiani una diffida all’installazione degli apparati del 5G?

Gianluca Di Ascenzo. In questo modo chiediamo ai sindaci di applicare il principio di precauzione e vietare l’attività di sperimentazione e/o installazione della tecnologia 5G vista la potenziale fonte di rischio. Sui potenziali rischi per la salute derivanti dal 5G c’è incertezza, stiamo sollecitando l’intervento del Ministero della salute perché si faccia chiarezza una volta per tutte, in modo tale da fornire dati scientifici attendibili e certi che escludano categoricamente ogni conseguenza pericolosa per la salute umana. Con l’avvertimento che in mancanza di positivo riscontro, decorsi infruttuosamente quindici giorni dal ricevimento della presente, si dovrà agire in tutte le opportune sedi.

Key4biz. Cosa rischiano i sindaci che non si adeguano alla vostra richiesta?

Gianluca Di Ascenzo. Sappiamo già che alcuni comuni in Italia hanno già adottato delle ordinanze a tutela dei cittadini vietando la sperimentazione del 5G. La stessa cosa a livello internazionale sta avvenendo ad esempio a Bruxelles. Noi abbiamo già mandato un esposto a tutte le Procure per fare delle indagini sul tema della sperimentazione del 5G e abbiamo inviato la diffida ai Comuni sul presupposto che il sindaco di ogni comune è la massima autorità per la tutela della salute dei propri cittadini e il sindaco può intervenire laddove gli altri organi competenti non adottino interventi laddove ci sia un rischio per la salute. Se in futuro dovesse emergere che ci sono pericoli per la salute e qualche cittadino dovesse subire un danno dalla sperimentazione, un sindaco inadempiente potrebbe essere considerato corresponsabile.

Key4biz. Ma la maggior parte degli esperti sostiene che non ci sono rischi per la salute connessi al 5G.

Gianluca Di Ascenzo. Il tema è proprio questo. Il senso del nostro intervento è quello di far avere ai cittadini, ai consumatori, uno studio che tolga di mezzo questa incertezza dalle istituzioni. Sappiamo qual è la posizione dell’Istituto Superiore di Sanità (secondo cui non ci sono rischi prevedibili ad oggi per la salute dal 5G), conosciamo la posizione sulla sicurezza dell’Antitrust e di altri studi già fatti e depositati in Parlamento. Ma i pareri sono contrastanti, con questa nostra iniziativa vogliamo sollecitare le istituzioni, in primo luogo il ministero della salute, ad aiutare gli enti locali a fare chiarezza.

Key4biz. Davvero serve chiarezza? Gli studi disponibili non bastano?

Gianluca Di Ascenzo. Serve chiarezza perché il 5G è una tecnologia importante che porterà grandi benefici ai cittadini grazie alle nuove applicazioni smart city connesse al suo avvento. C’è poi un altro tema delicato, quello della cybersecurity connessa al 5G, oggetto dell’audizione Antitrust in Parlamento. Noi ci siamo sentiti in dovere di intervenire non per schierarci pro o contro il 5G ma per escludere ogni potenziale rischio per la salute legato alla nuova tecnologia.

Key4biz. I limiti di emissione elettromagnetica in Italia, pari a 6 v/m, sono già i più bassi d’Europa.

Gianluca Di Ascenzo. Non posso entrare nel tecnico, però da uomo della strada visto che una volta tanto l’Italia ha adottato disposizioni più tutelanti per i cittadini non mi sembra il caso di tornare indietro e prendere come modello paesi dove i limiti sono più elevati.

“Diffida ad adempiere il 5G” (scarica il documento in PDF).