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Riconoscimento facciale, un flop totale per la polizia di Londra

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Flop totale per il riconoscimento facciale utilizzato dalla polizia londinese in una delle vie shopping più trafficate della Capitale britannica. Su più di 8mila controlli soltanto una corrispondenza con i database criminali.

Flop totale per il riconoscimento facciale utilizzato dalla polizia londinese in una delle vie shopping più trafficate della Capitale britannica. Lo scrive Business Insider, raccontando che lo scanning di 8.600 persone nel centro di Londra ha dato un risultato a dir poco deludente, con otto allarmi lanciati dai diversi database delle forze dell’ordine britanniche dopo lo scanning, ma appena un risultato positivo dopo le necessarie verifiche. In altri termini, su 8.600 volti di persone analizzati soltanto uno corrispondeva ad un ricercato, il resto erano comuni cittadini di passaggio che si trovavano lì per fare shopping o un giro in centro.  

A rendere noto il flop della polizia di Londra un gruppo per la difesa della privacy, il Big Brother Watch, che ha pubblicato l’esito del disastroso risultato dell’operazione Live Facial Recognition della polizia, condotto il 27 febbraio scorso a Piccadilly Circus, una delle aree più frequentate da londinesi e turisti del centro di Londra.

I dati raccolti dagli scanner della polizia sono stati 8.600, e la tecnologia di matching facciale aveva segnalato 8 corrispondenze nei database criminali. Ma sette di questi erano falsi positivi e soltanto uno corrispondeva ad una sospetta, in seguito arrestata per precedenti aggressioni a forze di polizia.

In altri termini, l’86% delle segnalazioni si sono rivelate sbagliate, a fronte di un 71% delle segnalazioni che hanno portato comunque a interrogatori ingiustificati da parte della polizia. Un vero e proprio disastro.

A livello europeo l’adozione del riconoscimento facciale è in stand by.

Riconoscimento facciale ad alto rischio

Il riconoscimento facciale è tra i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio, “il suo uso è generalmente proibito” e ammesso “solo in casi eccezionali, debitamente giustificati e proporzionati, soggetti a garanzie e basati sul Diritto dell’Unione o nazionale”. Lo scrive la Commissione Ue nel suo ‘White Paper’. L’esecutivo Ue intende avviare “un ampio dibattito su quale eventuali circostanze potrebbero giustificare tali eccezioni”.

Margrethe Vestager@vestager

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