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Rete unica, Calcagno (Fastweb) ‘Semplificazione della politica, ci saranno sempre più reti’

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Parla l’ad di Fastweb Alberto Calcagno: tre i passaggi decisivi verso la creazione della società unica della rete: la valutazione degli asset, la governance e i controlli per garantire la concorrenza.

“La rete unica è una semplificazione della politica; in realtà continueranno a esserci più reti”. La pensa così Alberto Calcagno, dal 2010 alla guida di Fastweb che intervistato da Milano Finanza fornisce la sua lettura sul progetto Rete Unica (AccessCo) e si rivolge a Cdp e authority per chiedere che la nuova società della rete, a cui Fastweb partecipa attraverso la quota in FiberCop, garantisca la concorrenza e mantenga le promesse di investimento.

Valutazioni passaggio-chiave

“Le valutazioni saranno il passaggio-chiave, e sulla governance ci sarà molto da lavorare”. Al governo chiede di indirizzare parte delle risorse del Recovery Fund in formazione: “Patenti digitali” per invogliare gli italiani a usare sempre le autostrade digitali.

Ruolo di Fastweb

Sul ruolo di Fastweb, Calcagno dice “Innanzitutto siamo molto contenti che la fibra sia diventata un patrimonio comune. Sinora eravamo solo noi a portare avanti questa strategia. Così siamo arrivati a raccogliere 4 milioni di clienti tra le famiglie e il 30% circa delle aziende”. E ancora “Il futuro della infrastruttura è convergente: ci saranno fibra, 5G e fixed wireless access. E la cosa fondamentale sarà fornire giga indipendentemente dalla tecnologia”.

Progetto FiberCop

Sul progetto FiberCop, Calcagno dice che “Per noi è stata l’evoluzione naturale della partnership in FlashFiber, dove siamo con Tim dal 2016. lo stesso modello: lavorerà sull’upgrade della rete secondaria, passando dal rame alla fibra ottica. Fibercop ha solo una ambizione più ampia: di arrivare nel 55% di case degli italiani rispetto alle 29 città su cui si concentrava Flash Fiber. Ma il modello è lo stesso e verrà realizzato da partner che sul mercato retail sono concorrenti ma che sul fronte infrastrutturale hanno punti in comune”.

Calcagno ci tiene poi a sottolineare che “Innanzitutto FiberCop è un progetto industriale solido anche stand alone. Segna un grande passo avanti nella infrastrutturazione del Paese. Un’ulteriore integrazione con il mondo OpenFiber sarà conseguenza naturale”.

Attori in gioco

Calcagno ricorda che “nella partita sono in gioco azionisti importanti. Tim, Enel, Cdp e Kkr sono soggetti di natura diversa che devono trovare un accordo. Il primo momento chiave sarà quello della valutazione degli asset. Il secondo sarà la governance, su cui ci sarà da lavorare per trovare un accordo”.

Calcagno ‘Cdp garantisca la competizione’

“L’importante è che Cdp, che rappresenta il governo ed è azionista sia di Tim che di Enel, garantisca la competizione attraverso la governance. Altri attori importanti saranno le authority, in particolare Agcom e Agcm, che vigileranno su questi passaggi”, auspica l’ad.

Calcagno: Nessun veto su Mediaset e Rai

Nessun veto su un eventuale ingresso di Mediaset e Rai nella nuova entità, “ma il focus è l’accesso, che deve essere mantenuto e non rallentato”, aggiunge Calcagno, secondo cui contrariamente a quanto dichiarato dall’ad di Vodafone Nick Read, con la rete unica non c’è alcun rischio per la concorrenza. “FiberCop risponde proprio all’esigenza di separazione societaria della rete – dice Calcagno – La parte retail di Tim sarà trattata come gli altri clienti di FiberCop, come Fastweb e gli altri operatori. Lo posso dire perché siamo l’operatore che ha investito di più in una rete alternativa: l’anno scorso 600 milioni, il 30% del fatturato. Penso che la posizione del ceo di Vodafone, società che non ha investito molto nel fisso, sia strumentale”.

Calcagno: ‘Rete unica tema malposto’

Per l’ad di Fastweb, infine, quello della “rete unica è un tema malposto, è una semplificazione della politica. In realtà ci saranno sempre altre reti. Fastweb continuerà ad avere la propria. Si possono avere programmi di coinvestimento condivisi con altri, ma le piattaforme di servizio sono il vero valore aggiunto verso il cliente e continueremo a gestirle in autonomia”. Infine, un appello: “Lavoriamo affinché una parte del Recovery Fund sia destinata a rilasciare patenti digitali con processi di formazione e piani di studio dedicati”.