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Pec in Europa, Mangiulli (Aruba): “Garantite comunicazioni certificate e sicure anche fuori dall’Italia”

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Pronto il primo schema di eDelivery qualificato, con l’obiettivo di rendere la posta elettronica certificata o Pec conforme al regolamento eIDAS ed interoperabile a livello europeo. Così sarà favorito il dialogo tra sistemi di recapito certificato e l’uso dell’infrastruttura condivisa “Common service interface”.

Assicurare uno scambio telematico sicuro e certificato tra cittadini e imprese di tutti gli Stati membri dell’Unione europea è stato l’obiettivo di un tavolo di lavoro che ha visto tutti seduti assieme l’AgID o Agenzia per l’Italia digitale, AssoCertificatori e i gestori di posta elettronica certificata o Pec.

La PEC è utilizzata da cittadini, imprese, professionisti e pubbliche amministrazioni in svariati ambiti: da quello giuridico al sanitario e bancario.

È il canale attraverso cui è possibile inviare atti ufficiali per partecipare sia a gare che a bandi di concorso, per stipulare contratti di qualsiasi genere, per comunicare con le istituzioni. Dal 2008 è anche strumento di comunicazione obbligatorio per il deposito degli atti nell’ambito del processo civile telematico.

Vantaggi della Pec in Europa

Tanti sarebbero quindi i vantaggi dell’utilizzo della Pec anche al di fuori dai confini nazionali, in termini di interoperabilità, di infrastruttura condivisa, sicurezza nell’identificazione di mittenti e destinatari, un riferimento temprale ben definito.

Il mondo dei Trust Services è ad un punto di svolta: è stata, infatti, annunciata la realizzazione del primo schema interoperabile di eDelivery qualificato, con l’obiettivo di rendere la posta elettronica certificata o Pec conforme al regolamento eIDAS ed interoperabile a livello europeo, in grado quindi di rispondere ai criteri definiti dall’ETSI (European Telecommunications Standards Institute), l’organismo internazionale che si occupa di stabilire gli standard tecnici nel settore delle telecomunicazioni”, ha spiegato in un comunicato Marco Mangiulli, CIO & Head of Software Development di Aruba.

La Pec si evolverà in un sistema di recapito certificato, qualificato, sicuro, garante dell’integrità del contenuto e utilizzabile in tutta Europa per comunicare con enti pubblici, imprese e altri utenti.

Interoperabilità e riferimenti temporali certi

Grazie all’interoperabilità, Ha precisato Mangiulli: “sarà possibile il dialogo tra sistemi di recapito certificato qualificato, che adottano lo standard REM, grazie alla definizione di un profilo base di interoperabilità e alla specifica degli elementi chiave della cosiddetta “Common Service Interface”, l’infrastruttura condivisa che rende possibile il delivery in scenari multi-provider e cross-border”.

Altra caratteristica fondamentale per una Pec europea è la presenza di un riferimento temporale certo e opponibile a terzi relativo a ciascuna comunicazione: “Sono state definite le modalità per identificare in maniera chiara e non ambigua la data/ora relativa agli eventi di invio e ricezione delle comunicazioni certificate”.

Un dato estremamente importante, soprattutto in casi d’uso quali le gare d’appalto, bandi e concorsi e in generale le iniziative in cui le scadenze sono criterio fondamentale di adesione o assegnazione di progetti, premi e simili.

Il successo della Pec

Secondo dati AgID, nel nostro Pase il 2020 è stato un anno record per la posta elettronica certificata, con 12.340.211 caselle attivate ed oltre 408 milioni di messaggi scambiati solamente nell’ultimo bimestre dell’anno.

Aumenta dunque la diffusione di questo strumento digitale che garantisce pieno valore legale alle comunicazioni, al pari di una raccomandata, e consente una trasmissione dei messaggi più semplice, comoda e veloce permettendo ai cittadini risparmi di tempo, di costi, di carta, con impatti positivi anche sull’ambiente.