Digitale terrestre

Nuova roadmap DVB-T2. Anitec-Assinform, “Ora azioni mirate per accelerare il processo di innovazione”.

di |

Marco Gay: “Ora necessario mettere in campo azioni concrete per accompagnare i cittadini nella transizione e farla diventare al contempo un volano per l’innovazione tecnologica. Due sono le linee di intervento da prevedere verso gli utenti: la sensibilizzazione e il sostegno economico”.

La pubblicazione del calendario nazionale della nuova roadmap, quale passaggio fondamentale per costruire da oggi al 2022 un percorso di accelerazione verso la tv del futuro, è stata accolta con favore da Anitec-Assinform. La più rapida diffusione delle tv di nuova generazione DVB-T2 serve alla digitalizzazione del Paese. Non solo perché promette il consolidamento della filiera della produzione e distribuzione di contenuti informativi, culturali e di intrattenimento, ma perché permetterà di fruire sullo stesso apparecchio di una più ampia integrazione con le altre piattaforme digitali di comunicazione e di servizi. 

Il passaggio al nuovo standard – ha dichiarato Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform – è frutto di una visione di sistema, indipendente dai vendor, che va perseguita. Una visione che veda la transizione non solo un passaggio indispensabile per l’implementazione delle nuove reti di telecomunicazione, ma anche quale opportunità per promuovere l’evoluzione verso una maggiore qualità di fruizione dei contenuti e l’integrazione sullo stesso apparecchio di un novero crescente di servizi. Un’evoluzione che va a vantaggio di tutti, che si inserisce a pieno titolo nella digitalizzazione del Paese e che, per questo, deve trovare spinta in una maggiore incentivazione alla sostituzione degli apparecchi”.
Le misure integrative che proponiamo come associazione – ha concluso Marco Gay – rientrano in una visione di sistema: ad esempio la campagna di rottamazione dei vecchi tv indirizza temi di rilevanza generale per il Paese, quali il corretto smaltimento dei rifiuti elettronici e la riduzione dei consumi energetici; una partita che va oltre la sola dimensione della televisione e che giustifica ampiamente un maggiore impegno“.

Dopo aver finalmente fissato obiettivi e tempistiche è ora necessario mettere in campo azioni concrete per accompagnare i cittadini nella transizione e farla diventare al contempo un volano per l’innovazione tecnologica. Due sono le linee di intervento da prevedere verso gli utenti: la sensibilizzazione e il sostegno economico. Sarà necessario quindi sviluppare un piano di comunicazione coordinato, con il forte coinvolgimento di tutti gli stakeholder, accompagnato da incisive azioni di supporto da parte dei broadcaster televisivi. È fondamentale inoltre l’introduzione di ulteriori misure di sostegno economico all’innovazione: in particolare un incentivo alla rottamazione dei tv obsoleti   per l’acquisto di nuovi apparecchi che, non solo siano allineati ai nuovi standard DVB-T2/HEVC, ma che integrino funzionalità smart, standard HbbTV e accesso a tutte le piattaforme televisive, IP compresa e  sgravi fiscali per l’adeguamento degli impianti riceventi, uno strumento già ampiamente e positivamente utilizzato nell’ambito residenziale, ad esempio per l’efficientamento energetico e le ristrutturazioni, e oggi particolarmente adeguato nell’ottica di favorire in senso più ampio l’innovazione delle infrastrutture presenti negli edifici.

La sostituzione degli apparecchi riceventi, ha precisato la Federazione, appare oggi procedere a passo troppo lento per non creare al momento del passaggio al nuovo standard DVB T2, nel 2022, il rischio di escludere una parte consistente della popolazione dall’evoluzione in atto e sminuire gli effetti di un salto tecnologico molto promettente.
Secondo Anitec-Assinform, le risorse economiche sinora stanziate sono insufficienti per dare agli acquisti la spinta che serve ai fini di un adeguato supporto all’innovazione. 
Tanto più se si tiene conto di altri elementi, peraltro già riconosciuti per altri prodotti. Fra questi smaltimento dei rifiuti elettronici, che è ancora un problema in importanti aree del Paese e, soprattutto la riduzione dei consumi energetici, grazie all’efficienza dei nuovi apparecchi device: non solo rispetto ai molti televisori a tubo catodico ancora installati, ma anche agli apparecchi con già qualche anno di vita.