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Dalla fibra al 5G, quali reti per l’Italia post Covid-19?

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La tecnologia 5G assume un ruolo sempre più rilevante per la crescita del Paese, soprattutto in ottica post pandemica. Questo il tema del webinar organizzato da INWIT con Formiche.net al quale hanno partecipato fra gli altri l'ad di INWIT Giovanni Ferigo e il sottosegretario del Mise Gian Paolo Manzella.

La tecnologia 5G assume un ruolo sempre più rilevante per la crescita del Paese, soprattutto in ottica post pandemica. Il 5G ha prestazioni 200 volte più veloci del 4G, sarà essenziale per l’intelligenza artificiale, la costruzione di smart city, i pagamenti digitalizzati e consentirà di aprire le porte alla nuova era dell’“Internet delle cose”. L’obiettivo sarà quello di connettere scuole, ospedali e fabbriche generando valore soprattutto in settori quali sanità, formazione e Industria 4.0. Per consentire il passaggio a questo ecosistema i siti tradizionali e le infrastrutture di telecomunicazione saranno centrali per l’erogazione di una pluralità di servizi. Il Covid-19 ha acceso i riflettori sulla digitalizzazione. Questi in sintesi i temi affrontati nel webinar “Dalla Banda larga al 5G, quali infrastrutture per l’Italia post pandemia” organizzato da INWIT in collaborazione con Formiche.net moderato da Francesco Bechis, con la partecipazione fra gli altri dell’amministratore delegato di INWIT Giovanni Ferigo, del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Gian Paolo Manzella, Matteo Caroli, Dean Research, Professore di Economia e gestione delle imprese internazionali, Università LUISS Guido Carli e molti parlamentari e rappresentanti del mondo scientifico ed accademico.

5G, Ferigo (Inwit): ‘Per completa diffusione necessaria copertura capillare’

“Il COVID-19 ha accelerato il percorso di trasformazione che ci condurrà verso una società digitale.  Negli ultimi mesi abbiamo tutti potuto verificare come la tecnologia sia in grado di abilitare soluzioni e applicazioni, realizzate a partire dai nostri fabbisogni e necessità, che riescono a facilitare l’organizzazione delle nostre attività quotidiane, basti pensare allo smart working e alla DAD – ha sottolineato l’Amministratore delegato di INWIT, Giovanni Ferigo – e le scelte politiche che guideranno la ripresa e la costruzione della “società post-COVID” dovranno necessariamente passare dalla costruzione di un’Italia più connessa, con una solida infrastruttura di rete diffusa in tutto il Paese. Tutti i nuovi modi di vivere e lavorare abilitati grazie al 5G permetteranno di trasformare le nostre città in smart cities dove servizi evoluti, innovazione e attenzione alle esigenze dei cittadini costituiranno gli assi portanti del nuovo sviluppo urbano. Il 5G sarà infatti un fattore chiave per abilitare città più sostenibili, fornendo la connettività necessaria per la smart mobility, per servizi pubblici ed edifici più intelligenti, nonché per un migliore controllo del consumo energetico, contribuendo così alla riduzione delle emissioni di gas serra. L’impegno verso una maggiore sostenibilità è da sempre un elemento fondamentale per INWIT, sia nel ruolo di abilitatore di soluzioni innovative finalizzate ad accelerare la diffusione del 5G e contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese, sia all’interno della stessa azienda”. Ferigo ci tiene a sottolineare che INWIT non si ferma qui perché “ai nostri tradizionali punti di forza vogliamo affiancare nuovi sviluppi tecnologici nel campo delle torri al servizio degli operatori mobili, come ad esempio l’uso dei droni a guida autonoma o i mini data center. Le nostre torri diventeranno sempre più intelligenti e multiservizi.”

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L’AD di INWIT, Ferigo, ha anche focalizzato l’attenzione sulla necessità di semplificazione. “È auspicabile un intervento normativo di riduzione di tempi e semplificazione delle procedure nel rilascio delle autorizzazioni e di adeguamento dei limiti di emissione elettromagnetica per non rischiare che l’Italia passi da una posizione di leadership nello sviluppo della nuova tecnologia 5G ad una situazione simile a quella fotografata dal recente Indice DESI 2020 della Commissione Europea che ci relega agli ultimi posti in Europa (25 su 28) nella classifica generale sulla digitalizzazione. Servirebbe un intervento normativo “risolutivo”, una Legge Obiettivo per il 5G.” È fondamentale, poi, che il nostro Paese sfrutti a pieno la grande opportunità offerta dalle risorse del Next Generation EU/PNRR per accelerare lo sviluppo delle reti 5G e azzerare il digital divide su tutto il territorio nazionale, supportando insieme l’infrastrutturazione e la diffusione di conoscenze e competenze digitali.”

5G, Manzella (Mise) ‘Massima attenzione su densificazione’

Dal canto suo, Gian Paolo Manzella, Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, ha aperto il webinar sottolineando l’impegno concreto del Governo e delle Regioni per l’attuazione del piano BUL. Nel richiamare le risorse ingenti del Next generation Eu destinate al digitale (quasi 49 miliardi), parte delle quali ovviamente destinate alle infrastrutture (fibra e 5G), Manzella non nasconde le difficoltà, come la giungla dei permessi e il rapporto “dialettico” fra Infratel e Open Fiber, “finalizzato a migliorare la performance” con la società del Mise che funge da pungolo. Ricorda anche il Dl Semplificazioni, il piano voucher e le altre misure per l’infrastrutturazione del paese, a partire dalla scuola e dagli ospedali. “Serve un luogo di confronto permanente che ospiti Parlamento, regolatori e operatori perché sulle infrastrutture si gioca una partita importante per la competitività e la coesione del paese”, ha detto.

5G, Alessio Butti (FdI): ‘Moral suasion sui sindaci su valore economico’

Dal canto suo, Alessio Butti, Deputato, Vice Presidente VIII Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e responsabile Tlc di FdI, ha dato atto al sottosegretario Manzella degli sforzi per accelerare il piano Bul. A proposito di 5G, nel definire inadeguate le considerazioni finali del piano Colao che escludeva l’opponibilità dei Comuni e auspicava l’aumento dei limiti di emissione, Butti ha invece parlato di “Moral suasion” necessaria per far comprendere ai sindaci riottosi nei confronti del nuovo standard “i vantaggi economici” di riempire le città di sensori. “Bisogna spiegare ai sindaci il valore economico del 5G, che con il 5G si può risparmiare”. Per quanto riguarda l’Italia, il nostro paese, pur essendo al terzo posto nella classifica 5G del DESI, è in ritardo rispetto ad altri paesi come gli Usa, per non parlare di Cina e Corea e del Sud.

5G, Matteo Caroli (LUISS): ‘Sostenibilità e diffusione temi centrali’

Il tema della sostenibilità e della diffusione sono al centro dell’intervento di Matteo Caroli, Dean Research, Professore di Economia e gestione delle imprese internazionali, Università LUISS Guido Carli: “E’ necessario garantire il massimo accesso a tutti, in particolare alle zone svantaggiate”, ha detto Caroli. Una mancata copertura capillare in 5G rischia di accentuare il differenziale economico del Paese, mentre gli obiettivi di sostenibilità si ottengono soltanto nel medio e lungo periodo.

5G, Sassano (FUB): ‘Lo spettro ha un grande valore economico per il territorio’

Se l’80% delle imprese italiane non ha ancora capito il valore dirompente del 5G, un modo per diffonderne la consapevolezza sul territorio sarebbe un’alleanza con i sindaci. E’ quanto auspica Antonio Sassano, Presidente della FUB e fra i massimi esperti di frequenze. “Il territorio è oggetto del piano regolatore dei sindaci, lo stesso dovrebbe valere per lo spettro elettromagnetico che ha un grande valore per il territorio”, ha detto Sassano. Il 5G distribuirà le reti, la densificazione delle antenne ne aumenterà il numero a livello della strada e sarà la naturale evoluzione del nuovo standard che crescerà “dal basso”. Quando le aziende capiranno che l’IoT e la robotica si possono fare soltanto con il 5G e “le reti locali per garantire la protezione dei dati”, allora anche i sindaci si renderanno meglio conto del valore dello spettro radio. Così come già accade in Germania, dove 100 Mhz di spettro 5G sono stati destinati appunto ad uso locale per aziende, università ed enti pubblici interessati.

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Capitanio (Lega) : ‘Obiettivi falliti su smart working e DAD’

Massimilano Capitanio, deputato della Lega e membro della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera, non è ottimista sui progressi del nostro paese in tema di 5G e reti in genere. “Durante la pandemia si richiedevano due cose – ha detto Capitanioche fosse garantito lo smart working e la DAD. Entrambi gli obiettivi sono falliti per mancanza di copertura in banda ultralarga”. Per migliorare il quadro, è necessario garantire la copertura FTTH e servono misure ad hoc per la digitalizzazione della PA, aggiunge Capitanio.

Dal canto suo, il deputato M5S Luca Carabetta ha ribadito l’importanza di informare la cittadinanza e i sindaci, come già sta facendo l’Anci, sulle potenzialità del 5G. “E’ necessario descrivere e spiegare i casi d’uso, in questo senso la politica può fare molto”, ha aggiunto Carabetta, secondo cui la trattativa in corso sui fondi del recovery Fund è fondamentale per il sostegno economico anche del 5G.

Grandi passi in avanti nel sostegno al 5G in Parlamento, al netto dell’emergenza Covid, li riscontra Enza Bruno Bossio, deputata Dem membro della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera, in particolare “da quando abbiamo bocciato la mozione Cunial”, ricorda Bruno Bossio, secondo cui l’anno prossimo il ranking del nostro paese in termini di competenze digitali nella classifica Desi è destinato a migliorare. L’idea della legge obiettivo sul 5G piace alla deputat Dem, che auspica l’utilizzo del credito d’imposta sll’edge computing e sul Cloud per promuovere il digitale.

Antonio Zennaro (Misto), Deputato V Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione ha ricordato l’interesse del Copasir per i rischi connessi al 5G, su cui c’è massima attenzione per i rischi connessi alla cybersecuirty e alla sicurezza dei dati, in particolare quelli aziendali (vedi il recente caso del furto dati a Leonardo).

Sulla stessa linea d’onda Enrico Borghi (PD), Deputato, IV Commissione Difesa.

Mentre Alessandro Morelli, deputato della Lega, già presidente della Commissione Trasporti e Telecomunicazioni alla Camera, ha sottolineato che molte persone “non hanno ancora contezza delle potenzialità del 5G” e per questo è fondamentale capire come proteggere tutti i dispositivi, ad esempio la smart Tv, molto semplici da hackerare. In altre parole, secondo Morelli è importante sensibilizzare la popolazione e le imprese sul tema cybersicurezza legato al 5G, coinvolgendo le grandi associazioni e le telco in un’opera di education sul territorio, puntando sui benefici economici del 5G.

Marco Bussone, Presidente, UNCEM, dice che è necessario “sburocratizzare” la posa di nuovi tralicci, soprattutto nei territori a fallimento di mercato, e auspica la copertura totale del paese (“Ci sono ancora 1.200 Comuni non coperti in 4G”), nonché la sensibilizzazione dei sindaci sui vantaggi del 5G e del Cloud,

Infine, il Prof. Ordinario di Telecomunicazioni del Politecnico di Milano Antonio Capone, sottolinea come avere già il 20% delle imprese pronte per il 5G sia già una buona base di partenza per creare “l’ecosistema” necessario su cui le telco potranno creare i diversi vertical. Ma fondamentale per il successo del 5G, chiude capone, sarà il mondo business, e non il consumer. L’impatto ambientale del 5G, in conclusione, “è una fake news”.