Sanremo, Rai: ‘Nessun rimborso agli inserzionisti per il calo degli ascolti’

di Raffaella Natale |

La Rai smentisce la notizia di un rimborso agli inserzionisti per il mancato guadagno dovuto al calo di ascolti del Festival 2014: ‘I contratti non prevedono modalità di recupero’.

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Festival di Sanremo

Il flop del 64° Festival di Sanremo continua a far discutere. Un dato è certo, la caduta degli ascolti: secondo l’analisi di Barometro la kermesse ha perso rispetto allo scorso anno 3,3 milioni di spettatori e 7,9 punti di share. A seguire le cinque serate del Festival sono stati 8,8 milioni di spettatori con uno share medio del 39,3%.

Un dato sconcertante, visto che la Rai aveva promesso agli inserzionisti uno share medio del 45%. E mentre il senatore Maurizio Gasparri (FI) in un’interrogazione parlamentare presentata in Commissione di Vigilanza chiede di quantificare il danno prodotto dal Festival di Sanremo, la Tv pubblica tiene a smentire la notizia che dovrà risarcire sponsor e investitori per i mancati incassi, concedendo passaggi gratuiti sui canali Rai per 6 milioni di euro.

 

Con una nota l’azienda precisa che “Non corrisponde a verità che Rai Pubblicità procederà a compensazioni con i clienti pubblicitari in relazione agli ascolti del Festival che hanno invece confermato l’eccezionalità dell’evento televisivo sebbene con una riduzione degli ascolti rispetto alla edizione precedente”.

Nel consueto rapporto di mercato tra investitori e concessionaria pubblicitaria, sottolinea la Rai, “non sono infatti previste modalità di recupero dell’investimento compiuto sul Festival”.

 

La Rai presenta anche i costi di questa edizione 2014 del Festival di Sanremo: l’intera manifestazione è costata 18 milioni di euro (7 milioni il costo della Convenzione con il Comune di Sanremo); i ricavi pubblicitari lordi sono pari a 23,7 milioni che al netto diventano 20,1 milioni. A questi bisogna aggiungere i ricavi netti da vendita biglietti, 600 mila euro, per un totale di 20,7 milioni.

 

Se a questi ricavi netti detraiamo gli ipotetici 6 mln di spot gratuiti da garantire agli inserzionisti per il mancato guadagno dovuto al calo dello share, arriviamo a 14,7 milioni e quindi a una perdita di 4 mln rispetto al costo della manifestazione che è stata di 18 mln.

Ma la Rai, come dicevamo, ha smentito categoricamente questa ipotesi.

Una cosa però è certa, l’effetto negativo continuerà fino all’anno prossimo. Secondo alcuni esperti del settore, infatti, visto che la Rai vende la pubblicità sulla base degli ascolti dell’anno precedente, il calo di questa edizione determinerà un calo della raccolta pubblicitaria per l’edizione 2015.

 

La nota Rai non basta però al senatore di FI Gasparri che ha chiesto in Vigilanza di vederci chiaro.

“I vertici Rai quantifichino il danno derivante dai catastrofici ascolti del Festival di Sanremo“, ha detto Gasparri.

“Il clamoroso crollo degli ascolti del Festival di Sanremo incide in modo evidente sul valore degli spazi pubblicitari inseriti nell’ambito della trasmissione – scrive Gasparri -. Si chiede di sapere a quanto ammonti il danno che molti organi di informazione quantificano in milioni di euro; se siano previsti, e per quale cifra, eventuali spot pubblicitari compensativi per gli inserzionisti a cui sono stati venduti spazi che hanno avuto un valore più basso di quello preventivato a causa del tracollo degli ascolti; quali siano ad avviso dell’azienda le cause di questo fallimento che così pesantemente si ripercuote sui bilanci della Rai”.