Lo studio

5G, un’iniezione di 700 miliardi di dollari all’economia globale entro il 2030

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Tra infrastrutture, servizi, hardware e applicazioni, il 5G attrarrà risorse finanziarie crescente e tra dieci anni la spesa in questo settore potrebbe raggiungere i 1.500 miliardi di dollari. Possibile rilancio anche del mercato smartphone. La corsa alla leadership di Huawei, Samsung e Nokia.

Le infrastrutture rappresentano la prima onda del 5G, poi arriveranno i servizi e quindi i device, la seconda e la terza onda generate della nuova tecnologia. I vantaggi tecnici sono enormi, le ricadute economiche ancora difficili da quantificare con esattezza, ma secondo un nuovo studio IDTechEx dal titolo “5G Technology, Market and Forecasts 2019-2029”, il 5G contribuirà all’economia globale con oltre 700 miliardi di dollari entro i prossimi dieci anni.

I primi servizi 5G sono stati lanciati negli Stati Uniti e in Corea del Sud lo scorso aprile e nel Paese asiatico si contano già 260 mila abbonati in 85 città. Più della metà degli operatori di rete a livello globale lancerà le prime reti commerciali 5G entro il 2020 e in Cina l’apporto al PIL nazionale è stimato attorno al 6% entro il 2030.
Sono stati spesi in tutto il mondo 161 miliardi di dollari in infrastrutture, di cui 41 miliardi negli Stati Uniti e in Corea del Sud.

Nei prossimi dieci anni, è spiegato nel documento, i numeri relativi alle nuove reti lieviteranno rapidamente e si calcola che gli investimenti potrebbero raggiungere, a livello mondiale, una cifra compresa tra 1.200 e 1.500 miliardi di dollari.

Nonostante i bandi imposti dagli Stati Uniti, Huawei è l’operatore di telecomunicazioni che più di altri si è dato da fare per lo sviluppo e il lancio del 5G, conquistando il 28% del mercato, siglando 40 accordi commerciali e provvedendo alla spedizione di 70 mila base station.
I concorrenti, ovviamente, non stanno a guardare: Ericsson si è aggiudicata quasi la metà dei contratti 5G al mondo, Nokia ha siglato 20 contratti e dato inizio a 100 sperimentazioni con partner di Corea, Giappone, Australia e USA; Samsung, infine, ha annunciato l’installazione di più di 53 mila base station.

Dal punto di vista dell’hardware, invece, avremo presto un ampio mercato legato al 5G industriale (manifattura 4.0, robotica, intelligenza artificiale, auto connesse a guida autonoma), al settore dei media, (5G TV, cloud gaming, servizi streaming), alla Pubblica Amministrazione e la sanità digitali, a smart home e smart cities, al comparto consumer, con modem, chipset, smart tv 8K, smart glasses per la realtà aumentata e virtuale e soprattutto smartphone.
Sulla telefonia 5G, in particolare, hanno puntato subito alcuni giganti come Samsung, Huawei, Motorola, LG, Xiaomi, VIVO, OPPO e OnePlus, con l’obiettivo di rilanciare un mercato smartphone in crisi che potrebbe perdere un altro 7% alla fine del 2019, secondo nuovi dati TrendForce.