Il mercato

5G e città connesse: smart city economy a 17 mila miliardi di dollari nel 2035

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La connettività delle realtà urbane globali entro una quindicina di anni potrebbe dare vita ad un’economia cittadina che tra vantaggi diretti ed indiretti potrebbe raggiungere i 17 trilioni di dollari secondo un’indagine ABI Research. Occorre accelerare sulle infrastrutture.

La nuova tecnologia di rete 5G abiliterà definitivamente la trasformazione digitale in ogni suo segmento. Un tale scenario si applica in maniera perfetta all’ambiente urbano in crescita progressiva e tra vantaggi diretti ed indiretti, legati al nuovo standard delle telecomunicazioni, la smart city economy potrebbe raggiungere il valore di mercato di 17 trilioni di dollari entro il 2035, secondo una nuova indagine ABI Research per InterDigital.

Il Report “5G Urban Deployment: Debunking the Capex Myth and Unlocking New Growth” indica in 2,4 trilioni di dollari i contributi diretti del 5G all’economia delle metropoli globali (o megacities), a cui vanno aggiunti 866 miliardi di dollari di contributi indiretti all’industria dei device, delle infrastrutture, delle applicazioni, dell’advertising e dei servizi; e altri 3,2 trilioni di dollari in utili per le imprese, soprattutto legati all’implementazione della connettività generale delle smart cities di tutto il mondo.

Il 5G ridefinirà abbastanza rapidamente gli stili di vita dei consumatori e i modelli di business delle imprese, ampliandoli, creando nuovi verticali industriali, la densità umana delle megalopoli farà il resto, attirando investitori e aziende, soprattutto operatori di rete mobile che potranno meglio monetizzare i nuovi servizi 5G based senza i massicci investimenti di un tempo”, ha spiegato Dimitris Mavrakis di ABI Research.
L’economia globale è fortemente dipendente dalla capacità delle imprese di generare innovazione tecnologica e il 5G ha il potenziale per abilitare una grande e duratura trasformazione digitale dei mercati e delle economie di tutto il mondo, serve ovviamente creare il contesto, cioè le infrastrutture di rete che consentano agli operatori di sviluppare servizi di nuova generazione che giustifichino gli investimenti”.

Lo studio, infine, ha individuato delle tecnologie che già nel 2020 abiliteranno i primi servizi NGN e use case 5G, tra cui l’ultra-Reliable Low-Latency Communications (URLLC) e la Massive Machine Type Communications (MMTC), seguite dalla enhanced Mobile Broadband (eMBB), grazie anche al contributo di altre soluzioni avanzate, tra cui: millimetre wave (mmWave), small cells, fixed wireless access, architetture cloud/edge.