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5G, Aldo Bisio (Vodafone Italia) ‘Semplificare iter per nuovi siti e antenne’

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L’ad di Vodafone Italia Aldo Bisio in audizione in Commissione Trasporti alla Camera sull’emergenza virus: ‘Le reti hanno tenuto’.

Una maggior “attenzione alla semplificazione” dell’iter autorizzativo di nuovi siti e antenne 5G. La auspica di fronte alla Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera l’amministratore delegato Aldo Bisio, oggi in audizione sull’uso delle nuove tecnologie e della rete per contrastare l’emergenza epidemiologica da coronavirus. “Il 5G fa parte della nuova onda tecnologica” in arrivo e darà una grossa mano dal punto d vista capacitivo “a ridefinire gran parte delle filiere e in primo luogo della sanità”.

5G, il budget sarà rivisto

Vodafone ha un piano per il rollout delle antenne ma ovviamente, con l’emergenza virus in corso, il budget sarà rivisto. “Stiamo rimettendo mano al budget per il 5G – ha detto Bisio – nonostante l’enorme aumento del traffico, i nostri ricavi sono in diminuzione”, ha aggiunto l’ad di Vodafone Italia. Pesano i colpi importanti al fatturato sull’annullamento dei ricavi da roaming dei turisti e le difficoltà economiche in cui versano le microimprese ferme e quindi in profonda crisi che chiedono dilazioni di pagamento e tagliano servizi.

Le reti hanno tenuto

L’emergenza virus ha messo sotto pressione le reti di tutti gli operatori. In particolare, Vodafone ha registrato un aumento del 60% del traffico su rete fissa e del 30% su rete mobile e “il concetto stesso di picco è stato superato. Questo aumento, peraltro, non si è concentrato in poche ore di cosiddetto picco ma si è distribuito nel corso della giornata aumentando ulteriormente la pressione sulle reti”, ha detto Bisio, che ha raccontato i diversi interventi realizzati in queste settimane sulle reti per decongestionarle ed aumentarne al massimo la capacità, compreso l’utilizzo di tutte le portanti in fibra che in passato venivano usate per il back up.

Lockdown e smart working

Dal 21 febbraio tutto il personale del Nord Italia di Vodafone è in smart working. Ai primi di marzo sono andati in smart working anche 2mila persone dl call center. Oggi sono in telelavoro il 99% del personale complessivo 6mila persone. La compagnia elargisce giga e chiamate illimitate ai clienti e alle imprese, compresi gli studenti e gli italiani all’estero, e il limite è stato esteso fino al 13 aprile. L copertura delle strutture ospedaliere è stata estesa.

La fase di uscita dal lockdown sarà progressiva e fatta per segmenti.

Big Data alle istituzioni

Vodafone ha messo a disposizione delle istituzioni i dati di mobilità dei clienti in 13 regioni italiane. Il monitoraggio avviene ovviamente in maniera anonima e aggregata.

Art. 82 del Cura Italia: le due richieste di Vodafone

L’art. 82 del decreto ‘Cura Italia’ è dedicato alle telecomunicazioni e affida alle Tlc un ruolo di pubblica utilità. Il Governo chiede agli operatori di aumentare del 30% la capacità di rete, e Vodafone lo ha fatto nelle reti core e sta ora puntando ad arrivare ad un incremento del 50%. La compagnia è impegnata al tavolo della ministra Pisano con alcune richieste. La prima richiesta, riguarda la semplificazione dell’iter autorizzativo per nuove torri e rilascio di nuove frequenze, “che ci farebbero aumentare la capacità e ci aiuterebbero a risolvere i problemi di saturazione”. L’ad di Vodafone Italia ha inoltre detto che “sono necessarie misure di semplificazione, avvalendosi degli istituti già noti al nostro ordinamento dell’auto-certificazione e del silenzio-assenso”.

La seconda richiesta, riguarda l’adeguamento dei limiti di emissione elettromagnetica del nostro paese, pari a 6 v/m ovvero i più severi della Ue, a quelli europei, che in media sono 10 volte superiori pari a 60 v/m. “L’adeguamento dei limiti elettromagnetici sarebbe un grande facilitatore per il potenziamento della capacità di rete – ha detto Bisio – e per risolvere i problemi di saturazione”. Se i limiti italiani fossero adeguati alla media Ue, la capacità di rete potrebbe aumentare del 15%-20% ha detto Bisio. Un aumento a 20 v/m produrrebbe un incremento di circa il 5% della capacità.

Data tracing

Vodafone sta partecipando a livello di gruppo ad un consorzio Pan European Privacy Preserving Proximity Tracing (PEPPP) per la realizzazione di una app di tracing per contrastrare il Covid-19, in linea con il GDPR. Si tratta di una app per il ocntrollo sanitario, basata sui dati di prossimità bluetooth, che prevede il consenso esplicito dei cittadini per l’utilizzo da parte delle istituzioni che se ne dovranno occupare. “La nostra partecipata tedesca fa parte di questo consorzio e sta lavorando all’app che sarà comunque diversa dal modello coreano e cinese”, ha detto Bisio.  

“Grazie alla collaborazione tra il gruppo Vodafone e università e centri di ricerca, siamo riusciti – ha spiegato – a sviluppare in poche settimane una app basata sulle tecnologie Gps e Bluetooth, finalizzata al tracciamento di soggetti potenzialmente entrati in contatto con il virus. Servirà inoltre una nuova governance pubblica e la definizione di principi condivisi che regolino l’applicazione di queste nuove tecnologie. Riteniamo che queste tecnologie debbano basarsi su quattro principi condivisi:  devono essere controllate dalle autorità; i dati devono essere limitati alle informazioni strettamente necessarie, trattati solo per la durata dell’emergenza e residenti sui device; devono basarsi sul consenso esplicito da parte degli utilizzatori; devono essere le istituzioni nazionali a giustificarne l’esigenza ai cittadini e a confermarne la compatibilità con l’ordinamento vigente”.

Rete unica sì, ma modello wholesale only

Vodafone Italia è disponibile “a partecipare a un progetto di rete unica integrata in Italia, anche mettendoci risorse, ma a condizione che sia una società della rete vera, che offra solo servizi wholesale (cioè all’ingrosso) agli operatori retail”, ha detto Bisio. “Alle istituzioni – ha aggiunto – abbiamo rappresentato la nostra disponibilità”.

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