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Vorticidigitali. Meno pubblicità su Google, miglior pubblicità su Google

di Andrea Boscaro |

Ecco quando e quanto conviene investire in Google Adwords a fronte della prossima scomparsa degli annunci sponsorizzati sulla parte destra dei risultati di ricerca.

Vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4bizwww.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

La scorsa settimana si è conclusa con l’annuncio per certi versi “shock” della prossima scomparsa degli annunci sponsorizzati sulla parte destra delle pagine di risultato di ricerca di Google da desktop e sull’aumento da tre a quattro risultati degli stessi link nella parte alta della pagina.

Se possiamo scorgere in questa scelta da parte del colosso di Mountain View una costante attenzione a fornire risultati sempre più rilevanti e puliti in un contesto di progressiva preminenza dell’uso della Rete da smartphone, è pur vero che tale decisione ci impone di valutare sempre meglio quando e quanto sia appropriato investire in link sponsorizzati a fronte di una gara competitiva a questo punto ancor più forte e selettiva.

Non pretendendo di essere esaustivi, ha senso investire in Google Adwords quando:

– l’indicizzazione naturale del proprio sito mostri delle carenze rispetto ad alcune aree di contenuto e rispetto ad alcune keyword da cui non è possibile prescindere sul fronte della comunicazione nei confronti del target;

– nel caso di un sito nuovo o di categorie nuove: importante in ogni caso risottoporre attraverso la Search Console la sitemap xml;

in senso tattico per mostrare delle offerte temporanee o geolocalizzate grazie alle appropriate impostazioni della campagna;

– grazie ad una solida attività di marketing automation che permetta di accendere, spegnere o modificare le campagne, le keyword pianificate e i bid. In questo Google Adwords ha sviluppato molto sensibilmente le cosiddette “Regole automatizzate”;

– per presidiare alcune aree semantiche rispetto alla concorrenza a prescindere da una valutazione puntuale della redditività di questa operazione;

– in ottica di prospecting lavorando su keyword più generiche, soprattutto grazie al Google Display Network sia nel formato testuale che nei formati grafici e video;

– in ottica di retargering, intercettando utenti che poi verranno qualificati grazie a successive iniziative sia nella Rete di ricerca che nel Google Display Network.

Solo una accorta strategia quindi con l’uso degli opportuni tracciamenti e la verifica della qualità del traffico grazie a strumenti di web analytics consentirà di cogliere le nuove sfide lanciate da questo formidabile cambiamento di Google.