Commercio relazionale

Vorticidigitali. Dall’eCommerce all’rCommerce, quando il commercio elettronico diventa relazione

di Andrea Boscaro, fondatore di The Vortex |

Il commercio elettronico prende la forma di rCommerce, ovvero di un utilizzo da parte dell'impresa della Rete per aiutarla a sviluppare sempre di più la "relazione" con i propri clienti attuali e potenziali.

Vorticidigitali è una rubrica settimanale a cura di @andrea_boscaro promossa da Key4biz e www.thevortex.it. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui.

Per troppi anni le aziende italiane si sono arrestate di fronte allo sviluppo di una strategia digitale dall’identificazione della Rete con il commercio elettronico: appiattire le opportunità di Internet con il commercio elettronico significa condannarsi ad una impasse digitale nel momento in cui si commercializzi un prodotto o un servizio che non può essere venduto online per ragioni di merito (es. la forte personalizzazione) o per ragioni di posizionamento all’interno della catena del valore (il conflitto di canale).

Considerando che il commercio elettronico è un termine che ha vita breve perché nel corso di pochi anni perderà del tutto l’aggettivo a favore di una sua logica conclusione nel più generale  concetto di commercio, dovremmo parlare più correttamente di rCommerce ovvero di un utilizzo da parte dell’impresa della Rete per aiutarla a sviluppare sempre di più la “relazione” con i propri clienti attuali e potenziali.

  1. pertanto è innanzitutto sviluppo e consolidamento di relazioni grazie all’utilizzo di social network professionali come LinkedIn e, per certi versi, Facebook in virtù di un’accorta attività di personal branding.

  2. è poi referenze, citazioni, raccomandazioni favorite dal’impegno a servirsi della Rete per favorire il passaparola con investimenti in content marketing e in comment marketing.

  3. indica poi le recensioni che dovranno essere sempre più messe al centro di una strategia legata al definire una “social Media policy”,  interna ed esterna all’azienda, ed un’organizzazione capace di presidiare al meglio ciò che si dice del brand piatta e per questo atta a dare voce alla “maggioranza silenziosa” dei clienti che potrebbero parlarne bene e con cognizione di causa: per questo R. è anche reputazione e quindi cura del vero significato della parola “brand” che, come dice Jeff Bezos,  è “quanto si dice di noi quando siamo usciti dalla stanza”.

Infine R. sta a significare il valore del Racconto che, al di là della distinzione fittizia tra modelli business-to-consumer e business-to-business, in realtà porta le imprese sempre più a comunicare in una logica human-to-human per mettere in evidenza le storie dell’impresa e delle persone che ci lavorano.