La Relazione
La nostra vita sta cambiando sempre più rapidamente, sotto la spinta di nuovi eventi, fenomeni e processi di trasformazione, innescati dalla crisi climatica e ambientale, dall’innovazione tecnologica, dalle crisi internazionali e dall’espansione o implosione di nuovi e vecchi mercati globali.
Sfide mondiali a cui dobbiamo rispondere e che potrebbero creare non pochi problemi a livello sociale e politico ed economico. Una riflessione che attraverso per intero la nuova Relazione annuale di previsione strategica intitolata “Capacità e libertà di azione dell’UE”.
Il documento, giunto alla seconda edizione, illustra al pubblico una prospettiva “lungimirante e multidisciplinare” sull’autonomia strategica aperta dell’UE in un ordine mondiale sempre più multipolare e soggetto a tensioni tanto esterne quanto interne.
“Quasi ogni giorno i cittadini europei hanno occasione di sperimentare l’impatto diretto che problemi di scala mondiale, come i cambiamenti climatici e la trasformazione digitale, hanno sulle loro vite personali”, ha dichiarato in una nota Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea.
“Ci rendiamo tutti conto che la nostra democrazia e i nostri valori europei vengono messi in discussione, sia dall’esterno che dall’interno, o che l’Europa deve adattare la sua politica estera ai cambiamenti dell’ordine globale. Informazioni tempestive e migliori sulle tendenze in atto ci aiuteranno ad affrontare in tempo tali importanti problemi e a orientare la nostra Unione in una direzione positiva”, ha aggiunto la Presidente.
Le sfide globali e i dieci settori chiave in cui agire
All’interno della Relazione sono individuate “quattro principali tendenze globali che incidono sulla capacità e sulla libertà di azione dell’UE”:
- il cambiamento climatico e altri problemi ambientali;
- l’iperconnettività digitale e la trasformazione tecnologica;
- le pressioni sulla democrazia e sui valori;
- i cambiamenti nell’ordine e nella demografia globali.
Dieci inoltre i settori d’azione chiave che il documento raccoglie e in cui l’Unione può cogliere opportunità di leadership mondiale e di autonomia strategica aperta:
- garantire sistemi sanitari e alimentari sostenibili e resilienti;
- garantire un’energia decarbonizzata e a prezzi accessibili;
- rafforzare la capacità nel settore della gestione dei dati, dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie di punta;
- garantire e diversificare l’approvvigionamento di materie prime essenziali;
- assumere una posizione di primo piano a livello mondiale nella definizione di norme;
- creare sistemi economici e finanziari resilienti e adeguati alle esigenze future;
- sviluppare e mantenere competenze e talenti in linea con le ambizioni dell’UE;
- rafforzare le capacità di sicurezza e difesa e l’accesso allo spazio;
- collaborare con i partner globali per promuovere la pace, la sicurezza e la prosperità di tutti;
- rafforzare la resilienza delle istituzioni.
Prossimi passi
Non è che l’inizio di un lungo lavoro comunitario, interno all’Unione e anche esterno, di relazione multilaterale con altri Paesi partner in diversi scenari (economici, strategici, geopolitici, climatici/ambientali, finanziari, industriali, energetici e tecnologici).
Già il 18 e 19 novembre la Commissione europea dovrà ospitare la conferenza annuale sul sistema europeo di strategia e analisi politica (ESPAS), con l’obiettivo di discutere il tema della relazione di previsione strategica del prossimo anno e di valutare il possibile abbinamento delle transizioni verde e digitale, “vale a dire il modo in cui possono rafforzarsi reciprocamente, anche utilizzando tecnologie emergenti”.
Altro documento di rilevanza, per quel che riguarda l’esercizio di previsione intersettoriale, è la relazione Science for Policy del Centro comune di ricerca della Commissione (JRC): Definire e garantire l’autonomia strategica dell’UE fino al 2040 e oltre, che ha consentito di individuare le megatendenze e le azioni politiche delineate nella relazione di previsione strategica del 2021.