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Vodafone vs. KPN: anche in Olanda l’ex monopolista ostacola la concorrenza?

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Contro KPN l'accusa di abuso di posizione dominante nel mercato della banda larga: gli ex monopolisti non garantiscono accesso equo alle loro reti.

Prosegue la battaglia di Vodafone contro lo strapotere di alcuni ex monopolisti europei in fatto di accesso alla rete: come già successo anche in Italia, la società guidata da Vittorio Colao ha accusato l’olandese KPN di comportamento anti-competitivo e ha chiesto un risarcimento danni da 115 milioni di euro.

KPN avrebbe causato un ritardo di tre anni nel lancio dell’offerta triple play di Vodafone (Tv, broadband e telefono) rinviando in maniera del tutto illecita la fornitura della tecnologia necessaria. Un ritardo che, secondo la causa depositata da Vodafone presso il tribunale dell’Aia, può essere qualificato come ‘abuso di posizione dominante’. Anche perché, nel frattempo, KPN ha lanciato un servizio simile impedendo di fatto a Vodafone Netherlands di “raggiungere una quota di mercato significativo in un periodo in cui più di 100.000 famiglie per trimestre hanno scelto di abbonarsi a questi pacchetti”.

Il danno causato da tale comportamento anti-competitivo può essere quantificato in 115 milioni di euro.

Vodafone sottolinea che per offrire i suoi servizi a banda larga deve appoggiarsi alle reti degli ex monopolisti, ma queste aziende non garantirebbero, secondo le accuse, modalità di accesso eque, tali cioè, da permettere ai concorrenti di offrire un servizio competitivo.

KPN ha ovviamente respinto ogni addebito, dichiarando di non riconoscersi nella fotografia fornita da Vodafone.

Per ridurre la dipendenza dalle reti di altri operatori e ampliare la gamma dei suoi servizi, Vodafone ha iniziato ad acquistare aziende operative sul versante della rete via cavo, come Kabel Deutschland in Germania e Ono in Spagna.

In Italia, la denuncia presentata nel 2010 da Vodafone, insieme a Wind, Fastweb, Bt Italia e Aiip contro Telecom Italia per abuso di posizione dominante nella fornitura di servizi di accesso all’ingrosso alla rete e alla banda larga è costata all’ex monopolista una multa da 104 milioni di euro. Simili azioni sono state avviate anche in Irlanda e Repubblica Ceca.

Recentemente, Colao si era scagliato contro le troppe pratiche abusive degli ex monopolisti europei, lanciando una frecciatina a Deutsche Telekom e BT che starebbero agendo a discapito della concorrenza nel mercato della fornitura di sevizi internet a banda larga e avvisando la Commissione europea circa il “rischio di un ritorno ai vecchi monopoli in Europa”.