Le demo

Urban air mobility, le novità all’ITS World Congress di Amburgo

di |

Demo pubbliche di decollo e atterraggio dei droni a motore elettrico, per trasporto merci, sicurezza e interventi di emergenza sanitaria, alla fiera internazionale di Amburgo dedicata alla smart mobility e la digitalizzazione dei trasporti. Prime autorizzazioni di voli in città entro 3-5 anni secondo l’EASA.

Urban Air Mobility alla fiera di Amburgo

Il futuro della mobilità non è in strada, ma in aria. Grazie alla Urban Air Mobility o UAM presto avremo modo di vedere sfrecciare in cielo, tra i palazzi più alti delle nostre città, i primi droni senza pilota per il trasporto merce, per la gestione della sicurezza pubblica o per gli interventi di emergenza e protezione civile.

Un’industria che si muove rapidamente e di cui si possono ammirare i primi prototipi alle giornate dell’ITS World Congress 2021, fiera internazionale dedicata alla mobilità avanzata/smart mobility e alla digitalizzazione dei trasporti, che si sta tenendo ad Amburgo in Germania.

La demo di VoloDrone

Ieri c’è stata la demo del VoloDrone, mezzo aereo a guida autonoma e propulsione elettrica, utilizzato per il trasporto di carichi pesanti, prodotto da Volocopter in collaborazione con la società di logistica DB Schenker.

Nel suo primo decollo pubblico, a pieno carico, il mezzo è volato per circa 3 minuti, ad un’altezza massima di 22 metri, per poi atterrare in un parcheggio.

Presto saranno anche realizzati dei voloport, cioè stazioni di atterraggio e decollo, provviste di servizi e assistenza real time da remoto (probabilmente automatizzata), nonché abilitate al cambio batterie (si tratta di mezzi a motore elettrico), al trasbordo di materiale e merci, nonché per la salita e la discesa di passeggeri.

Secondo Volocopter, entro tre anni sono attesi i primi test in città (in attesa di autorizzazioni e un quadro di regole più chiaro).

I progetti Medifly e Falke

All’ITS di Amburgo, però, sono in programma altre demo di diverse aziende e università attive nell’industria UAM, come nel caso del progetto Medifly (finanziato dal Governo tedesco con 850 mila euro), con i droni impiegati per interventi di emergenza, per il trasporto di medicinali, strumenti, campioni per analisi, per una rapida assistenza al paziente e tutto il personale medico sanitario.

Sono droni ideati per superare la barriera del traffico, che sta ormai congestionando ogni strada delle nostre città sempre più grandi e affollate, e garantire interventi d’emergenza in tempi molto brevi, come una guardia medica attiva 24 ore su 24, per il salvataggio di un numero maggiore di vite umane.

Poi ci sono i droni per la sicurezza di una determinata area, che può essere militare e civile, compresi gli aeroporti o le aree interdette al volo. È il caso del progetto Falke, che intercetta ogni intrusione di droni e che è una demo permanente al laboratorio di Homeport.

Licenze e regole, i primi accordi per l’Urban Air Mobility

Ovviamente per avviare la mobilità aerea urbana servono tutte le autorizzazioni del caso, come anticipato, un quadro regolatorio all’avanguardia, standard di sicurezza altissimi e nuove regole anche per il codice di volo e per prendere la licenza di guida.

La Città di Amburgo è in questo un laboratorio a cielo aperto per la Germania e l’Unione europea tutta, tanto da aver autorizzato test per voli civili dei droni a guida autonoma e pilotati da remoto già dal 2018.

Prendere un taxi e decollare per arrivare dall’altra parte della città o per andare a cena in centro potrebbe essere del tutto normale entro tre o cinque anni nelle principali città europee, secondo indicazioni dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa).

In Italia, ad esempio, l’ENAC, autorità unica di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile in Italia, e l’ENAV, la società che gestisce il traffico aereo civile e Aeroporti di Roma, hanno firmato a luglio un accordo quadro sulla Urban Air Mobility nel nostro Paese.

Obiettivo generale dell’accordo è disciplinare le modalità di collaborazione tra le parti per lo scambio reciproco di informazioni, anche per la valutazione di successive eventuali iniziative congiunte in materia, per definire il miglior contesto normativo, operativo e infrastrutturale per lo sviluppo di servizi UAM che siano efficienti, sicuri, sostenibili e interoperabili con le infrastrutture aeroportuali e con quelle di trasporto pubblico, con riferimento all’area metropolitana di Roma e ai collegamenti tra i due aeroporti della capitale e il centro città.

Mercato mondiale e USA per l’industria UAM

Tra soluzioni tecnologiche impiegate nei droni, nelle infrastrutture, nelle piattaforme e nei servizi, tra hardware e software, il mercato UAM vale a livello mondiale più di 2,6 miliardi di dollari già oggi, secondo stime Market and Market.

Entro dieci anni, con un tasso medio di crescita annuo del 13% circa, il settore potrebbe raggiungere un valore di mercato mondiale pari a 9 miliardi di euro. Secondo un nuovo Rapporto Reportlinker, invece, il solo mercato degli Stati Uniti potrebbe arrivare a valere quasi 19 miliardi di dollari entro il 2035