Lo studio

Taxi e ambulanze volanti saranno una realtà in Europa entro 5 anni secondo l’Agenzia Ue per la sicurezza aerea

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Tutto pronto o quasi per la mobilità aerea urbana in Europa, con i droni che potranno presto trasportare passeggeri e merci. L’Easa valuta benefici e rischi, mentre i cittadini di grandi città come Barcellona, Milano e Amburgo si dicono favorevoli, soprattutto per le emergenze mediche, ma sollevano anche dubbi sulla sicurezza e l’impatto ambientale.

Prendere un taxi e decollare per arrivare dall’altra parte della città o per andare a cena in centro potrebbe essere del tutto normale entro tre o cinque anni nelle principali città europee, secondo indicazioni dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa).

Non solo, il settore dell’Urban air mobility potrebbe offrire anche nuove soluzioni per l’emergenza sanitaria, come le ambulanze volanti, o per la distribuzione di merce, il tutto con l’impiego di mezzi sempre più veloci, sicuri e soprattutto sostenibili a livello ambientale.

Droni passeggeri nelle nostre città entro 3-5 anni

La mobilità aerea urbana, definita come sistema di trasporto aereo per passeggeri e merci all’interno e in prossimità degli ambienti urbani, potrà essere implementata in Europa entro tre o cinque anni, offrendo nuove soluzioni di mobilità più verdi e veloci”, ha spiegato in un briefing il Direttore dell’Agenzia, Patrick Ky.

Sono già in corso diversi test e demo, è quindi tempo per l’Unione europea e le autorità nazionali di preparare un quadro regolatorio avanzato in grado di far partire un nuovo modello di mobilità urbana e di trasporto, facendo in modo che l’Europa si possa rapidamente affermare come mercato leader a livello mondiale”, è spiegato nel Report.

Un settore che promette bene, secondo l’Easa, sebbene in una fase inziale, in grado di dare lavoro a 90 mila persone per un valore complessivo di mercato stimato attorno ai 4,2 miliardi di euro entro il 2030.

Nuove certificazioni e licenze

Diverse le aziende europee che si sono fatte avanti per richiedere licenze e certificazioni per far volare in città i propri mezzi adibiti a trasporto merci e passeggeri, ma è proprio su questo che i tempi si fanno più lunghi e incerti.

C’è inoltre da stabilire il percorso di addestramento dei piloti e il tipo di licenza di guida/volo, perché al momento conducenti/pilota di taxi o ambulanze volanti non esistono ancora come categoria.

L’impatto ambientale

Altri ancora invece criticano l’impatto ambientale che potrebbero avere questi veicoli/velivoli, perché spesso alimentati a benzina, ma i sostenitori della mobilità aerea urbana controbattono che questi nuovi mezzi saranno tutti a motore elettrico (senza specificare però la fonte energetica che consentirà di ricaricare le batterie di questi mezzi).

Altri problemi deriverebbero dai possibili incidenti e guasti tecnici in volo, con conseguente preoccupazione per la sicurezza fisica dei cittadini in basso, dall’inquinamento acustico, dalla minaccia rappresentata per gli animali, soprattutto volatili, e dall’inquinamento visivo.

Cittadini favorevoli, ma anche spaventati

Tutte criticità che gli stessi cittadini hanno sollevato rispondendo ad un questionario pubblico proposto all’Easa stessa, tra il novembre 2020 e l’aprile 2021.

Gli abitanti di Barcellona, Budapest, Amburgo, Milano e Oresund (cittadina transfrontaliera tra Danimarca e Svezia), circa 4.000 interviste in tutto, hanno in larga maggioranza promosso la mobilità urbana aerea soprattutto per gli interventi sanitaria d’emergenza (83%), il 64% sarebbe disposto a provare un viaggio su un drone da passeggeri, meno del 50% favorevole ai taxi volanti.