È passato un mese dal terribile sisma che alle 03:36 del mattino del 24 agosto ha ucciso quasi 300 persone, devastando paesi e frazioni nelle province di Rieti, Ascoli Piceno e Perugia. Accumoli, Amatrice (Provincia di Rieti) e Arquata del Tronto (Provincia di Ascoli Piceno) i Comuni colpiti.
Nel mentre ci si prende cura dei sopravvissuti e gli sfollati, tra continue scosse di assestamento e problematiche logistiche di varia natura, il Governo e la Protezione civile cercano di avviare concretamente la fase post-emergenza, quella a cui tutti guardano: la fase della ricostruzione.
“Costituiremo un comitato scientifico perché in quelle realtà dove dobbiamo ricostruire i centri storici e i borghi dobbiamo farlo con una programmazione urbanistica“, ha assicurato il commissario del Governo alla
ricostruzione del sisma nel Centro Italia, Vasco Errani, in conferenza stampa stamattina a Palazzo Chigi, assieme al premier Matteo Renzi e al capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio.
“Abbiamo avuto tantissime donazioni, raggiunti con gli sms 15 milioni di euro, superando il terremoto
dell’Emilia“, ha precisato Errani in una nota Ansa, annunciando che sarà creata una “piattaforma open data“, in modo che sarà pianamente verificabile “a quale progetto della ricostruzione verranno attribuiti i finanziamenti di cittadini, aziende, Stati esteri”.
Affinché i cittadini possano verificare e monitorare “chi prende soldi per fare cosa e quanto prende”, il commissario ha affermato: “Tutte le imprese che lavoreranno sul terremoto, per edifici pubblici o privati, dovranno essere iscritte a liste di merito. E ci sarà un controllo su infiltrazioni, legalità e trasparenza” con “un’unica stazione di committenza per edifici pubblici“.
In base a quanto riportato da La Repubblica, Renzi ha inoltre dichiarato che “La misura fiscale che consente di intervenire nelle case per l’adeguamento sismico oltre che per l’efficientamento energetico sarà prorogata, chi potrà avrà l’ecobonus del 65% anche nel 2017“. “Per Casa Italia ci sarà un decreto del presidente del Cdm per formalizzare la struttura di missione che domani potrà diventare un Dipartimento a palazzo Chigi guidato dal professor Azzone. È un decreto pronto che firmerò lunedì. Sulle linee guida sta invece lavorando il senatore Renzo Piano“, ha proseguito il premier.
L’intento, a quanto ha sottolineato il Presidente del Consiglio, è “creare, da qui ai prossimi 20 anni, un cambio di mentalità nelle costruzioni, nella pianificazione urbanistica, nel prevenire eventi, nell’efficientamento energetico, nell’adeguamento sismico e nell’adeguazione ambientale”.
Tutto facile? Non proprio. A sentire Stefano Bonaccini, governatore Emilia Romagna, presente ieri all’evento di presentazione del nuovo Rapporto Anbi 2016, l’associazione nazionale dei consorzi per la gestione e tutela del territorio e delle acque irrigue, la ricostruzione “non sarà una cosa veloce, ci vorranno anni”. “Il 70% degli sfollati del terremoto in Emilia-Romagna del maggio 2012 vive ancora in case ristrutturate. Se guardiamo al Friuli, dove comunque fecero un ottimo lavoro, sono stati necessari più di 10 anni prima di terminare i lavori di ricostruzione”.