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Tim, HSBC taglia il target price: ‘Lo spettro di un aumento di capitale catalizzatore del cambiamento’

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Gli analisti di HSBC accolgono positivamente l'avvio d negoziati formali fra Tim e KKR e puntano sulla voglia di cambiare il quadro del Cda spinto dal timore di un aumento di capitale.

“Lo spettro di un aumento di capitale fortemente diluitivo potrebbe agire come potente catalizzatore del cambiamento; consideriamo positivi i colloqui formali con KKR”. Lo scrivono gli analisti di HSBC, che tagliano il target price di Tim da 0,50 a 0,40 euro pur mantenendo la raccomandazione ‘buy’ e ‘mantain’, riflettendo la previsione incerta per i prossimi tre mesi, alla luce dell’apertura da parte del Cda di Tim a negoziati formali con KKR per una nuova offerta migliorativa rispetto a quella ricevuta lo scorso novembre a 0,505 euro per azione.

Oggi il titolo Tim, dopo il rally di ieri, perdeva l’1,35% a 0,30 euro intorno alle 11,50 per chiudere la seduta in flessione del 2% a 0,30 euro.

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Tim apre a KKR, balzo del titolo dopo la svolta del Cda

 Mandato a trattare, ma perché dopo 4 mesi?

Il Cda di Tim ha dato mandato al presidente e all’ad di avviare negoziati formali con KKR per massimizzare il valore di Tim.

Ci sono voluti quasi 4 mesi perché il Cda di Tim prendesse una decisione sull’offerta (non vincolante ndr) di KKR da 0,505 euro per azione. “Una decisione che sarebbe potuta arrivare già a novembre 2021, subito dopo l’arrivo dell’offerta”, si legge nel report di KKR.

Il Cda preferisce il piano stand alone

Ma secondo HSBC il Cda preferisce di gran lunga il piano stand alone Dell’ad Pietro Labriola, “alla luce di come è strutturato il comunicato stampa di Tim del 13 marzo”, Questo “anche se il piano di Labriola e quello di KKR sono di fatto molto simili”, aggiunge HSBC: entrambi prevedono la separazione strutturale del gruppo in una NetCo e in una ServiceCo con opportunità di creazione di valore organico e inorganico.

Lo spettro di un aumento di capitale come catalizzatore del cambiamento

“Lo spettro di un aumento di capitale potrebbe fungere da potente catalizzatore del cambiamento”, secondo gli analisti: la revisione al ribasso della guidance sull’EbitdaaL (“il quarto profit warning in nove mesi”) è un segnale negativo che potrebbe contribuire a spingere verso il cambiamento. Nel contempo, “La fusione con Open Fiber potrebbe sbloccare sinergie significative: l’NPV (Net Present Value, il Valore attuale netto) salirebbe a 2,1 miliardi di euro, mentre una NetCo separata strutturalmente (quotata o delistata) potrebbe sopportare il peso della gran parte del debito di Tim e lasciare ServiceCo con un coefficiente di leva finanziaria residua più ‘gestibile’”, si legge.

Nuovo scenario di separazione della rete

HSBC, infine, aggiorna il suo “NetCo /Scenario di separazione di ServiceCo, che mostra come CDP potrebbe finire a capo della NetCo mentre Vivendi (VIV FP, EUR11.53, Buy) potrebbe mantenere il controllo della ServiceCo. Continuiamo a valutare Tim utilizzando un approccio ‘somma delle parti’, tagliando il nostro prezzo obiettivo per riflettere l’outlook declassato: ‘I prossimi tre mesi saranno di fondamentale importanza per l’azienda’, secondo l’ad Pietro Labriola, Amministratore Delegato, il 3 marzo 2022, durante la conference call sul bialncio e sul nuovo piano industriale 2022-2024”.