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Terrorismo, Junker avverte i social media ‘Multe fino al 4% dei ricavi per chi non rimuove contenuti in 1 ora’

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L'Ue sta portando avanti la legislazione per richiedere la rimozione dei contenuti terroristici online entro un'ora. Si prevedono sanzioni finanziarie fino al 4% del fatturato globale per le piattaforme social.

Adesso c’è l’ufficialità. L’Unione europea vuole imporre multe a quelle piattaforme social tra cui Facebook, YouTube e Twitter per la loro inefficienza sulla rimozione tempestiva di contenuti propagandistici terroristici.

L’Unione europea sta portando avanti la legislazione per richiedere la rimozione dei contenuti terroristici online entro un’ora e ora sta proponendo una legislazione a livello UE, dopo aver constatato che gli sforzi volontari dell’industria internet non hanno fatto abbastanza.

I piani sono stati annunciati oggi dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker nel discorso annuale sullo Stato dell’Unione al Parlamento europeo. Junker ha dichiarato che “la rimozione dei contenuti in Ue deve avvenire entro sessanta minuti, perché questa è la finestra di tempo decisiva in cui viene fatto il maggior danno dai contenuti terroristici su Internet”.

Secondo la proposta, il termine di un’ora sarebbe giuridicamente vincolante per le piattaforme di contenuti e si applicherà dal punto in cui ricevono un ordine di rimozione dalle autorità nazionali competenti. La Commissione ha affermato che la legge includerà una chiara definizione di contenuto terroristico, per garantire che i diritti di libertà di parola non vengano meno.

Per contenuti terroristici si intende l’incitamento, promuovere le attività di un gruppo o fornire istruzioni sulle tecniche per commettere reati terroristici.

Le sanzioni

La mancata osservanza degli ordini di rimozione o delle scadenze comporterebbe sanzioni finanziarie per le piattaforme online. La Commissione propone che ogni stato dell’UE sarà tenuto a stabilire le proprie sanzioni per non aver rispettato gli ordini di rimozione dei contenuti terroristici online. Un fornitore di servizi potrebbe affrontare sanzioni finanziarie fino al 4% del suo fatturato globale per l’ultimo esercizio.

Se la proposta viene approvata, le piattaforme online saranno inoltre tenuti a prendere misure proattive, come l’uso di nuovi strumenti, per proteggere meglio le loro piattaforme e i loro utenti da abusi terroristici.

Tutti i fornitori di servizi dovranno mettere in atto meccanismi di reclamo, quindi quando il contenuto è stato rimosso in modo ingiustificato, può essere ripristinato il prima possibile. Per le piattaforme che si avvalgono di strumenti di rilevamento automatizzati, dovrebbero essere predisposte la supervisione e la verifica di personale ‘umano’ per evitare errori di calcolo, ha affermato la Commissione.

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