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Isis sui social. La proposta Ue ‘Multe per Facebook&Co. se contenuti terroristici non rimossi entro un’ora’

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La proposta a cui sta lavorando la Commissione Ue e che sarà presentata a settembre, segna un cambio di rotta rispetto all'autoregolamentazione che Bruxelles ha finora seguito nei confronti dei giganti del web.

“Il web dovrà rimuovere entro un’ora dalla notifica delle autorità i contenuti di propaganda terroristica o potrà incorrere in una multa”.  Queste parole sono state annunciate domenica scorsa dal commissario Ue alla sicurezza Julian King in un’intervista al Financial Times, dopo aver notato “progressi insufficienti” da parte dei social nell’applicazione delle linee guida volontarie pubblicate da Bruxelles lo scorso marzo. King ha spiegato che i contenuti terroristici “continuano a proliferare attraverso internet, ricomparendo da un’altra parte una volta cancellati dall’altra, e diffondendosi da piattaforma a piattaforma”.

L’Unione europea prevede quindi di imporre multe a quelle piattaforme social tra cui Facebook, YouTube e Twitter per la loro inefficienza sulla rimozione tempestiva di contenuti propagandistici terroristici.

Perché rimuovere entro un’ora i contenuti terroristici online

Secondo la Commissione Ue, i contenuti terroristici online costituiscono una minaccia particolarmente grave alla sicurezza dei cittadini europei e la loro proliferazione deve quindi essere trattata come una questione della massima urgenza. Questo è il motivo per cui raccomanda anche disposizioni più stringenti per arginare ulteriormente i contenuti terroristici online.

  • Intervento entro un’ora come regola generale: considerando che i contenuti terroristici producono maggiori danni durante le prime ore successive alla loro pubblicazione online, come regola generale tutte le imprese dovrebbero rimuoverli entro un’ora dalla loro segnalazione.
  • Rilevazione più rapida e rimozione efficace: oltre a basarsi sulle segnalazioni, le società del web dovrebbero attuare misure proattive, compresa la rilevazione automatizzata, per rimuovere o disabilitare in modo rapido ed efficace i contenuti terroristici e prevenirne la ricomparsa. Per aiutare le piattaforme più piccole le imprese dovrebbero condividere e ottimizzare strumenti tecnologici adeguati e sviluppare accordi di collaborazione che consentano una migliore cooperazione con le autorità pertinenti, compresa Europol.
  • Miglioramento del sistema delle segnalazioni qualificate:dovrebbero essere predisposte procedure accelerate per il trattamento più rapido possibile delle segnalazioni qualificate; gli Stati membri dal canto loro devono assicurarsi di avere le risorse e le competenze necessarie per individuare, identificare e segnalare i contenuti di natura terroristica.
  • Comunicazioni periodiche: gli Stati membri dovrebbero informare la Commissione, ad intervalli regolari e preferibilmente ogni tre mesi, in merito alle segnalazioni qualificate e al seguito loro dato, nonché alla collaborazione generale con le imprese per arginare i contenuti terroristici online.

La proposta a cui sta lavorando la Commissione Ue e che sarà presentata a settembre, segna un cambio di rotta rispetto all’autoregolamentazione che Bruxelles ha finora seguito nei confronti dei giganti del web, da Facebook a Twitter. Lo scorso marzo erano state dure le parole del Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale Andrus Ansip“Le piattaforme online stanno diventando la principale fonte di accesso alle informazioni per le persone, quindi hanno la responsabilità di mettere a disposizione dei loro utenti un ambiente sicuro. Ciò che è illegale offline lo è anche online. Sebbene diverse piattaforme abbiano rimosso quantità senza precedenti di contenuti illegali, dimostrando così che l’autoregolamentazione può funzionare, dobbiamo reagire più velocemente contro la propaganda terroristica e altri contenuti illegali che rappresentano una grave minaccia per la sicurezza e per i diritti fondamentali dei nostri cittadini”.

Nonostante gli sforzi delle aziende, uno studio pubblicato il mese scorso da Counter Extremism Project ha rivelato che tra marzo e giugno del 2018, i membri e i sostenitori di ISIS hanno caricato 1.348 video di YouTube raccogliendo 163.391 visualizzazioni con oltre il 24% dei video rimasti su YouTube per più di due ore. Questo è stato sufficiente per il download, la copia e la distribuzione dei video su Facebook, Twitter e altre piattaforme prima che YouTube li cancellasse.

I dettagli precisi della nuova proposta legislativa di Bruxelles sono ancora in corso di definizione. L’unica cosa sicura è che dovrebbe essere presentata nella seconda metà di settembre.