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Televisione, mercato nazionale che cresce e vale 9 miliardi. Sky campione della pay tv

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In crescita i ricavi degli operatori italiani nel 2018. Ma dal 2021 la tv via internet sarà la più diffusa. Mediaset prima per fatturato e unica italiana a respiro internazionale. A Sky l’80,3% del fatturato delle tv a pagamento.

La televisione non è morta, non sta male e continua a crescere, come audience, come mercato e come tecnologie innovative impiegate. Lo conferma il nuovo studio Mediobanca dal titolo “Report settore Tv”, secondo cui Il settore “televisione e radio” in Italia ha registrato un giro d’affari di 9 miliardi di euro nel 2018, lo 0,5% del PIL nazionale.

Un settore in crescita dell’1,8% sul 2017, con un incremento che riguarda sia la TV in chiaro (4,8 miliardi di euro; +0,4%), sia la TV a pagamento (3,5 miliardi di euro; +2,9%) e, soprattutto, la radio (0,7 miliardi di euro; +6,7%).

La televisione, inoltre, si conferma il canale di informazione e intrattenimento più usato dagli italiani, con circa 4 ore di consumo medio giornaliero a persona.

Operatori leader

Tre operatori da soli detengono il 90% dei ricavi televisivi totali nazionali: Rai, Mediaset e Sky Italia.

Per quel che riguarda il mercato della TV in chiaro, il 47,3% dei ricavi sono realizzati dalla Rai, il 34,3% da Mediaset, il 4,3% da Discovery, il 2,6% da La7 e il 2% da Sky.

Per quanto riguarda la TV a pagamento, la classifica si ribalta: il maggior operatore è Sky, che determina da sola l’80,3% del fatturato, seguita da Mediaset (12,4%).

Quest’ultimo comparto si conferma in buona salute, si legge in una nota dell’Area Studi Mediobanca, “grazie all’aumento dei ricavi da abbonamenti (+3,8%) che compensa parzialmente il calo dei ricavi da pubblicità (-5,6%), dovuto essenzialmente alla cessazione dei servizi di Mediaset Premium”.

I principali operatori televisivi italiani (Mediaset, Sky, Rai, Walt Disney, Discovery, Viacom, Fox Networks e La7) hanno fatturato nel 2018 circa 10 miliardi di euro (+0,2% sul 2017 e +7,2% sul 2014).

Mercato pubblicitario, tendenze

La raccolta pubblicitaria in Italia è scesa in generale dello 0,9%, con il forte calo della TV (-5,3%) parzialmente compensato dagli OTT Over-The-Top (+9,2%) e dalla radio (+1,7%).

Difficilmente il 2020 si discosterà da questo trend, anche se gli eventi sportivi del 2020, tra i Giochi Olimpici di Tokyo e il campionato europeo di calcio EURO 2020 (coronavirus permettendo), potrebbero dare un’accelerazione alla raccolta pubblicitaria.

La tecnologia

Nel 2021, è stimato dal centro studi, la broadband TV (TV tramite internet) diventerà la piattaforma leader per diffusione in Italia, superando anche il digitale terrestre e raggiungendo 9,2 milioni di abitazioni, rispetto ai 5,9 milioni del 2019 (CAGR +25%).

Un traguardo che vedrà scendere notevolmente sotto il 90% dei ricavi totali televisivi nazionali la quota dei tre maggiori operatori. Grazie soprattutto a fusioni, acquisizioni e alleanze, si prevede poi che il mercato VOD (Video on demand) in Europa Occidentale supererà nel 2022 quota 10 miliardi di giro d’affari totale, con tassi di crescita a doppia cifra (+12%).

A livello più ampio, la TV continuerà a essere il principale canale ma, per contenere l’avanzata dei servizi OTT, è prevedibile prosegua il consolidamento del settore, come sta accadendo con il progetto “pan-europeo” di Mediaset finalizzato a integrare il mercato italiano e quello spagnolo.