Chiamate moleste

‘Telemarketing, estendere le tutele a tutti i numeri fissi e mobili non in elenco’. Intervista ad Alessandro Luciano (FUB)

a cura di Paolo Anastasio |

Alessandro Luciano, Presidente della Fondazione Ugo Bordoni (FUB): ‘Allargare il Registro delle Opposizioni a tutti numeri mobili e fissi, anche a quelli non inseriti negli elenchi pubblici’

Rafforzare la legge contro il telemarketing selvaggio, estendendo le tutele previste dal Registro delle Opposizioni, oggi limitate ai numeri fissi presenti nell’elenco telefonico, a smartphone e cellulari per arginare un fenomeno crescente che vede gli utenti bersagliati dai call center che propongono la vendita dei prodotti più disparati, dai surgelati all’olio, passando per nuove tariffe telefoniche, energetiche e servizi finanziari. C’è un disegno di legge in Parlamento per potenziare il Registro. Ne abbiamo parlato con Alessandro Luciano, Presidente della Fondazione Ugo Bordoni (FUB),  che dal 2011 gestisce il Registro, dopo la sua partecipazione per discutere del problema su Rai 3 alla trasmissione ‘Fuori TG’, insieme con Giuseppe Busia, segretario generale del Garante della Privacy e Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori che da tempo ha avviato una campagna contro il telemarketing selvaggio (diffusa sui social attraverso l’hashtag #nondisturbarmi).

 

K4B. Il telemarketing selvaggio è un fenomeno sempre più diffuso. Come arginarlo?

Alessandro Luciano. C’è un disegno di legge in Parlamento per estendere il Registro delle Opposizioni alla pubblicità cartacea e a tutti i numeri, mobili e fissi, anche quelli non inseriti negli elenchi telefonici pubblici. Non è accettabile che gli utenti vengano bersagliati di chiamate, che spesso arrivano dallo stesso call center e per la stessa proposta magari a distanza di pochi minuti nonostante il rifiuto. Tutti devono potersi difendere con l’opposizione alle chiamate commerciali indesiderate.

 

K4B. Cosa succede quando i call center non rispettano il divieto e chiamano chi è inserito nel Registro delle Opposizioni?  

Alessandro Luciano. Ci sono delle sanzioni, erogate dal Garante per la tutela della Privacy, ma non bastano. Bisogna cambiare le regole. Bisogna allargare il Registro delle Opposizioni a tutti i telefoni fissi e mobili, bisogna introdurre nella normativa la responsabilità solidale fra call center e l’operatore per conto del quale ha chiamato. Inoltre, bisogna fare in modo che quando ci si iscrive al Registro vengano revocati tutti i consensi al trattamento dei dati concessi dagli utenti in passato.

 

K4B. Quante persone sono iscritte al Registro delle Opposizioni?

 

Alessandro Luciano. Attualmente sono iscritti circa 1,5 milioni di cittadini, una goccia nel mare rispetto ai 13,5 milioni di numeri presenti negli elenchi pubblici e ancor più rispetto ai 115 milioni di linee fisse e mobili attive in Italia. Occorre fare iscrivere tutti, anche i circa 90 milioni di numeri di linee mobili.

 K4B. Perché essere iscritti non ci difende del tutto dalle chiamate indesiderate?

 

Alessandro Luciano. Il nostro numero può essere finito nelle cosiddette liste consensate, che raccolgono i numeri dei cittadini che in qualche modo hanno dato il consenso ad essere contattati. Queste liste non rientrano nel nostro servizio perché sono state raccolte in modo lecito, con il consenso dei cittadini.

K4B. I call center che svolgono attività di marketing telefonico sono tantissime. Che fare?

Alessandro Luciano. Sì, hanno prefissi da tutta l’Italia e anche dall’estero. Gli utenti possono registrare il numero fisso al Registro delle Opposizioni, ma visto che ad oggi i numeri di cellulare non rientrano nel Registro, la cosa da fare è memorizzare in rubrica numeri dei call center molesti e rifiutare la chiamata.

K4B. Per difendersi, soprattutto sul fisso, molte persone mettono la segreteria e non osano rispondere per timore di chiamate moleste.

Alessandro Luciano. Nella maggior parte dei casi, le persone distrattamente hanno dato il consenso a ricevere chiamate commerciali, magari sottoscrivendo una fidelity card in palestra o una tessera sconto al supermercato, o semplicemente marcando inavvertitamente una casella nei moduli sulla privacy per accedere al WiFi in treno o in un luogo pubblico. Attenzione anche sui social, dove ci chiedono il numero di cellulare a scopi di sicurezza A quel punto, se si è dato il consenso, il numero di telefono entra in circolo e viene sfruttato a scopi commerciali di ogni genere.