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Sovranità digitale europea: la Francia propone 20 fondi da un miliardo l’uno per favorire l’innovazione “made in EU”

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Dalla Conferenza UE sulla sovranità digitale e tecnologica di Parigi è emersa la volontà di prendere coscienza delle potenzialità continentali in termini di innovazione e competitività, puntando di più sui super-giganti tecnologici europei: ne avremo una decina almeno entro il 2030 grazie allo strumento del “Fondo dei fondi”.

Nasce il “Fondo dei fondi” per sostenere il made in Europe

La competizione economica, finanziaria e tecnologica a livello mondiale si fa sempre più dura. La Francia, approfittando della presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea (Ue), ha organizzato a Parigi la conferenza sulla sovranità digitale e tecnologica in Europa (Building Europe’s Digital Sovereignty conference), rilanciando l’iniziativa “Scaleup Europe” dedicata al sostegno di startup e scaleup innovative.

Diverse le proposte avanzate dalla Francia attraverso il suo ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, e anche dalla Germania, con l’omologo tedesco Christian Linder.

Tra queste c’è l’idea di creare un “Fondo dei fondi” europeo (fondi di private equity europei), gestito dal Fondo europeo per gli investimenti e dalla Banca europea per gli investimenti, che avrà lo scopo di dar vita entro breve tempo tra 10 e 20 nuovi fondi di investimento di almeno un miliardo di euro ciascuno per favorire l’ascesa di startup e scaleup.

Il ministro francese ha annunciato una prima dotazione del Fondo di 3,5 miliardi di euro. due miliardi saranno messi direttamente da Parigi e Berlino, 500 milioni dalla Bei e 500 milioni di euro dalla Banca francese per gli investimenti pubblici (BPI). Obiettivo dichiarato raggiungere entro qualche settimana i primi 10 miliardi grazie alle risorse che saranno investite dagli altri Paesi europei.

Su questo percorso si innesta anche la nuova legge dell’Unione sui semiconduttori (European Chips Act), che ha l’obiettivo di affrontare il problema della carenza di approvvigionamenti e di proporre delle soluzioni che vadano nella direzione di una maggiore resilienza delle supply chain e di una ricerca di autonomia crescente dai fornitori esteri.

L’Europa ha bisogno di scalup sempre più grandi e strutturate

La speranza è raggiungere al più presto un volume di spesa pubblica tale da innescare il tradizionale effetto leva per ulteriori investimenti, stavolta privati.

L’Europa non deve aver paura del suo potere. Siamo il mercato più grande del mondo”, ha detto Le Maire, secondo quanto riportato da La Tribune, aggiungendo: “Questi fondi ci permetteranno di avere in Europa almeno dieci super-giganti tecnologici da 100 miliardi di euro entro il 2030”.

Nel 2021 l’Europa ha creato più unicorni della Cina, ben 321, a cui vanno aggiunti 26 decarorn”, ha spiegato il sottosegretario di Stato all’Economia digitale Cedric O (con unicorno si indica una stratup dal valore superiore a un miliardo di euro, mentre decacorn una startup che vale più di 10 miliardi di euro).

Se la startup innovativa è un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e che rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale di un Paese, con scaleup si intende una società innovativa che ha sviluppato e definito chiaramente il prodotto e servizio, che ha già raggiunto obiettivi concreti sul mercato ed è in forte crescita, anche sul piano internazionale.

I punti deboli

A riguardo di sovranità e innovazione, vale la pena riflettere sulle parole del nostro Roberto Baldoni, direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che, nel corso della lectio magistralis tenuta in occasione dell’inaugurazione del 16/o anno accademico della Scuola Imt Alti Studi di Lucca, qualche mese fa, ha dichiarato: “Più si è autonomi dal punto di vista tecnologico e più si possono attuare politiche di sovranità delle informazioni. Purtroppo l’Europa è indietro rispetto a Stati Uniti e Cina nella produzione di chip, nelle reti 5G, nella produzione di software, nell’AI (Intelligenza artificiale) e nell’IoT (Internet of things), per non parlare del Cloud dove non esiste una industria europea rispetto ai giganti americani e cinesi. Questo crea una situazione di alto rischio tecnologico”.

Il nuovo programma di lavoro 2022 del Consiglio europeo per l’innovazione

Il programma “Scaleup Europe”, che avrà al suo fianco il Consiglio europeo per l’innovazione (EIC), ha proprio l’obiettivo di trovare nuove soluzioni e strumenti per far nascere e crescere i campioni tecnologici di domani. Ad oggi nell’iniziativa voluta da lo stesso Cedrc O e dalla Commissaria Ue per l’innovazione, Mariya Gabriel, sono confluite più di 300 tra startup e scaleup di tutta Europa.

La Commissione ha infine adottato oggi il programma di lavoro 2022 del Consiglio europeo per l’innovazione, con opportunità di finanziamento del valore di oltre 1,7 miliardi di euro nel 2022 per permettere a innovatori rivoluzionari di espandersi e creare nuovi mercati, ad esempio nei settori della computazione quantistica, delle batterie di nuova generazione e della terapia genica.

Varato nel marzo 2021 come una delle principali novità del programma Orizzonte Europa, l’EIC dispone di un bilancio totale di oltre 10 miliardi di euro per il periodo 2021-2027.